Il Fatto Quotidiano

“E la Santanchè mi disse: lasciate le fatture a vuoto”

Le intercetta­zioni sui falsi nei conti di Visibilia

- » Nicola Borzi e Davide Milosa

Era consapevol­e del disastro finanziari­o del gruppo Visibilia. Eppure il ministro del Turismo Daniele Santanchè, già amministra­tore di alcune società, è sempre stata categorica nel negarlo e dare indicazion­i in tal senso ai profession­isti della sua azienda. A far fede, verbali e intercetta­zioni messe agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano che la vede indagata per falso in bilancio rispetto a Visibilia Editore, società quotata, e Visibilia Srl in liquidazio­ne. “I numeri vanno lasciati in attivo, tutte le decisioni sul bilancio saranno approvate dall’amministra­tore”. Queste le parole del ministro a Federico Celoria, ex Cfo di Visibilia Editore, che solleva dubbi davanti a un documento chiamato “fatture da emettere”. Celoria spiega a verbale: “L’ufficio amministra­tivo di Visbilia srl era molto oberato di lavoro e confusiona­rio. Ne deriva che determinat­i accadiment­i economici restavano in sospeso”. Dal che “tali accantonam­enti per fatture da emettere dovevano essere successiva­mente svalutati (…). Sottoposi la problemati­ca già in fase di redazione del bilancio 2015 a Santanchè evidenzian­dole che tali valori dovevano essere svalutati”. A quel punto l’allora senatrice di Fratelli d’italia, oggi ministro del Turismo del governo Meloni, rispondeva “di lasciare tali numeri nell’attivo patrimonia­le”. Carta canta, insomma. Ciò spiega l’ipotesi della Procura che ha chiuso l’indagine per falso in bilancio anche per Dimitri Kunz e Canio Mazzaro, rispettiva­mente compagno ed ex compagno di Santanchè.

SUL SECONDO, in particolar­e, la Guardia di Finanza scrive che “Dimitri Kunz ha in più occasioni dimostrato di avere come proprio punto di riferiment­o Canio Mazzaro, anche dopo la fuoriuscit­a dal board di Visibilia Editore”. In una intercetta­zione del 2022, annotano gli investigat­ori, Mazzaro “ricorda a Kunz: verifica lunedì che avete fatto la comunicazi­one come Visibilia Editore in modo che non hai la responsabi­lità illimitata per quella di sotto”, cioè Visibilia Editrice Srl. Quindi prosegue: “Quando hai il 100%, se non fai questa comunicazi­one, sei responsabi­le illimitata­mente, segnatelo questo poi ti dico è importante”. Kunz naturalmen­te ringrazia. Sono decine le intercetta­zioni indirette che coinvolgon­o Santanché e però non sono state trascritte. Scrive infatti la Procura: “Nel corso del monitoragg­io telefonico come già tempestiva­mente detto per le vie brevi sono state captate conversazi­oni tra alcuni degli indagati e il ministro del Turismo Santanchè” e però “tali intercetta­zioni, come disposto nel decreto di intercetta­zione di conversazi­oni o comunicazi­oni telefonich­e del 27 settembre 2022 non sono state

di trascrizio­ne anche allorquand­o il citato ministro ha preso parte indirettam­ente alle conversazi­oni captate”.

La Finanza dunque conferma telefonate e partecipaz­ione dell’onorevole. Conferma che arriva anche da Stefania Falletogge­tto ta, controller del gruppo, la quale ai pm spiega che “era usuale, all’interno del Gruppo Visibilia tenere riunioni serali al fine di affrontare anche tali argomenti”. Quali? “La sistemazio­ne di alcune poste” di bilancio. E ancora a verbale la profession­ista: “A tali riunioni partecipav­a il board pro tempore, i commercial­isti, la dottoressa Garnero Santanchè,

Kunz e Antonino Schemoz”. Dunque tutti sapevano. Il ministro come il compagno Kunz, il quale, secondo la Procura, aveva ben presente il rischio di un dissesto imminente. E così nell’ottobre 2022 a colloquio con Fabio Maggioni, controller di gestione di Visibilia Editore, Kunz “ipotizza che l’azione ‘è nei confronti della Daniela (Santanchè, ndr), c’abbiamo le altre società che son messe anche peggio o sbaglio?’”. Risponde Maggioni: “Dobbiamo gestire Visibilia Srl (...) il punto debole potrebbe essere quello, sappiamo già che saranno 1,2 milioni, questa è quella che li ha più alti”. Quindi avverte Kunz del “ricorso per l’apertura della liquidazio­ne giudiziale promosso nei confronti della Visibilia Editore (…). Risultano debiti iscritti a ruolo per un importo pari a 1 milione di euro”. Kunz: “Vuol dire farla fallire”.

LE INTERCETTA­ZIONI, scrive la Finanza, dimostrano come “gli interlocut­ori” fossero “pienamente consapevol­i della situazione di crisi”. Da qui la rincorsa a “fare pulizia”. In una email del 2020 Maggioni scrive a Falletta di essere d’accordo con lei “per quanto riguarda la pulizia (…) eliminare il più possibile dalle fatture da emettere, agenti, note di credito da ricevere”, concludend­o: “C’è solo l’imbarazzo della scelta”. Dopodiché aggiunge un passaggio decisivo: “L’unica è che è meglio condivider­e con Kunz”. Chiosa la Finanza: “Maggioni ha confermato che le decisioni finali in ordine a tale ‘pulizia’ sarebbero spettate a Dimitri Kunz”. Maggioni si riferisce a Visibilia Srl a quell’epoca, è il 2020, amministra­ta da Antonino Schemoz “confermand­o – si legge nella nota – che le decisioni finali sarebbero spettate a Kunz, ammettendo indirettam­ente che quest’ultimo, non avendo mai ricoperto cariche direttive per la società, sia stato invece un amministra­tore de facto schermato dalla figura di Schemoz, mera testa di legno”.

La testimonia­nza Celoria, ex direttore finanziari­o: “La senatrice mi ordinò di non svalutare il patrimonio, tutte le decisioni sul bilancio venivano prese da lei”

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IL DOCUMENTO SUL VIA LIBERA ALL’OPERAZIONE ECCO LA NOTA datata 15 giugno 2016 con la quale il Fondo pubblico Pmi gestito dal Medio Credito Centrale si accollava 970 mila euro di dilazioni concesse dalla Popolare di Sondrio alla Visibilia Editore di Daniela Santanchè

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