Guerra L’iran è caduto nella trappola di Netanyahu, ma aveva alternative?
L’IRAN È CADUTO NELLA TRAPPOLA di Netanyahu, ma aveva alternative? Dopol'attacco del primo aprile che hadistruttouna consistente parte dell’ambasciata iraniana a Damasco causando la morte di diversi funzionari, tra cui Mohammad Reza Zahedi, generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane,teheran non aveva alternative. In base alla perversa logica del taglione, dopo questo vero e proprio atto di guerra da parte di Israele, ci doveva essere una risposta. La rappresaglia iraniana è ciò che auspicava Netanyahu che governa con atteggiamento da bullo perché sa di essere protetto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia che, infatti, sono intervenuti dopo il lancio dei droni. L’obiettivo dei fanatici sionisti che oggi guidano Israele è duplice: deportare il più possibile la popolazione palestinese e creare un’escalation con l’iran, forti della protezione statunitense e degli armamenti atomici in possesso che non esiterebbero ad usare contro Teheran. Del resto, il loro uso è stato minacciato persino contro i civili di Gaza.
Per l’esecutivo malvagio e messianico di Netanyahu questa è un’occasione unica per giungere alla resa dei conti con l’iran. Il rischio è una celere estensione del conflitto con il coinvolgimento di quei paesi Brics di cui l’iran fa parte. In altre parole, dopo l’ucraina, il Medioriente potrebbe essere un’altra scintilla in grado di incendiare il confronto tra blocchi contrapposti. Il dramma è che dinanzi a tale possibile scenario non c’è un organismo internazionale che possieda l’autorità necessaria in
grado di mitigare tale degenerazione. L’onu e l’osce sono state smembrate nella loro essenza. Oggi non prevale più una regolamentazione condivisa ma la distorta logica della sopraffazione che è un presagio di nuove ondate di conflittualità che si sperava potessero essere circoscritte allorquando furono istituiti questi organismi. La classe dirigente europea è senza spina dorsale e quindi incapace di essere un soggetto politico autorevole tale da imporre la richiesta di Pace che alberga tra gli abitanti del Vecchio Continente. Il governo italiano dovrebbe essere in prima linea in Europa per chiedere la costituzione di tavoli negoziali sia per la Palestina che per l’ucraina. Un governo serio proporrebbe un immediato cessate il fuoco invece di assecondare politiche belliciste che stanno mettendo in ginocchio la nostra economia e la nostra sicurezza.