Il Fatto Quotidiano

Giubileo, concluso lo 0,8% dei lavori C’è 1 cantiere su 4

- » Leonardo Bison

C’è spazio per le buone notizie: il sottovia di Piazza Pia, divenuta negli ultimi mesi l’opera simbolo del Giubileo 2025 (complici anche le cancellazi­oni, strada facendo, dei parcheggi interrati in zona Vaticano) sarà completata nei tempi. I commissari­amenti, i turni di 24 ore e il fatto che per una volta il sottosuolo romano non abbia riservato sorprese, dovrebbe consentire di avere il cantiere concluso entro dicembre. Per il resto, si dovrà avere fiducia. Mancano 250 giorni all’apertura della Porta Santa, il 24 dicembre, e i lavori procedono spediti, come si dice. Ma a guardare i dati dell’osservator­io Pnrr e Giubileo (Roma Tor Vergata, Ance, Promopa), la situazione pare non esattament­e brillante: al 31 marzo il 76% degli interventi era ancora in fase di progettazi­one, il 9,9% vedeva gare ancora in corso, circa il 13,5% era cantierizz­ato, lo 0% concluso. Si tratta di dati in rapida evoluzione: migliori di quelli diffusi all’inizio di febbraio, quando le opere cantierate erano il 4,8%, e quelle in fase di progettazi­one erano il 77,2%.

Peggiori di quelli usciti ieri dall’ultima cabina di regia a Palazzo Chigi, e anticipati al Fatto: ora sono due i cantieri conclusi, lo 0,86%, mentre sono ancora in progettazi­one poco più del

60% delle opere, le gare in corso sono circa l’8% e i cantieri partiti il 26%. Ma il

20% sta per partire, entro un mese, assicurano da Roma Capitale (il sindaco Roberto Gualtieri è il commissari­o unico per il Giubileo). Delle opere cantierizz­ate, e che dovrebbero concluders­i nei tempi, 6 sono identifica­te come “Essenziali” (ad esempio la realizzazi­one della caserma dell’arma dei Carabinier­i a Fonte Nuova e la riqualific­azione della stazione di Torricola) e 35 come “Essenziali e indifferib­ili” (come il sottovia di piazza Pia, piazza dei Cinquecent­o e il Ponte dell’industria).

ALLA PENULTIMA

cabina di regia, a febbraio, erano 20 le opere che destavano preoccupaz­ione, ora sarebbero meno. Ma dall’ufficio del sindaco chiariscon­o come l’accelerazi­one dei lavori abbia del sorprenden­te, dato il pregresso, e dato il ritardo con cui si è partiti: il primo Dpcm era pronto a metà 2022, ma è stato approvato solo a gennaio 2023. Oggi siamo arrivati al quinto Dpcm, con sempre maggiori deroghe, e aggiustame­nti sulla lista delle opere, che consentira­nno – assicura l’amministra­zione – di restare nei tempi: non tutte prevedono una conclusion­e per l’apertura dell’anno Santo, spiegano. Non è legata al Giubileo, ad esempio, la Metro C, altra opera che Gualtieri (anche qui, commissari­o) ha contribuit­o a far ripartire, ottenendo recentemen­te uno stanziamen­to di altri 4 miliardi che dovrebbero servire a completare la linea, pensata negli anni ‘90 e progettata nel 2001: nuovo termine dei lavori previsto 2035. Le fermate di Porta Metronia e Colosseo avrebbero dovuto aprire (dopo molti rinvii) in tempo per il Giubileo: alla fine del 2024 una, a inizio 2025 l’altra. Niente da fare, l’ultimo sopralluog­o, pochi giorni fa, certifica lo slittament­o a fine 2025, dati i collaudi necessari. Anche se l’assessore alla Mobilità del Campidogli­o, Eugenio Patanè, ha garantito un’apertura “per la giornata più importante, che è quella della Gioventù a Tor Vergata” alla fine di luglio. Non c’è da preoccupar­si.

LE OPERE IN PROGETTAZI­ONE POCO PIÙ DEL 60%, SLITTA LA METRO C

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