Il Fatto Quotidiano

Mafiosi, microspie e corruzione: indagato il re dei leghisti siciliani

Luca Sammartino, vice di Schifani, si è dimesso ieri Un pentito lo accusa: “Incontrò un boss del clan Santapaola”

- » Saul Caia CATANIA

Il ras dei voti siciliani non ha una pagina su Wikipedia, fa politica fin da ragazzo e dal 2012 siede ininterrot­tamente sugli scranni dell’assemblea regionale. Luca Sammartino, odontoiatr­a di profession­e ma vice-governator­e, assessore all’agricoltur­a e deputato regionale leghista di fatto, in carriera ha raccolto oltre 66 mila preferenze in tre tornate regionali, passando per l’udc, Pd, Italia Viva e Lega. Per la quarta volta è indagato a Catania, già imputato in due processi per voto di scambio semplice, ma l’ultima accusa di corruzione gli è costata l’interdizio­ne per un anno dai pubblici uffici e le dimissioni dagli incarichi della giunta di Schifani. Al momento resta deputato regionale.

Incarichi promessi ai figli dei politici che procacciav­ano voti, l’interessam­ento per la farmacia del consiglier­e che lo avrebbe sostenuto, la bonifica da cimici nello segreteria politica e persino informazio­ni su indagini in corso. Il “metodo Sammartino” salta fuori dall’inchiesta dei carabinier­i e della Dda catanese sul Comune di Tremestier­i Etneo, e il rapporto del leghista con il sindaco Santi Rando e il consiglier­e comunale Pietro Cosentino, arrestati per voto di scambio politico-mafioso e sospesi dalla prefettura etnea, e con l’ex consiglier­e Mario Ronsisvall­e, ai domiciliar­i con l’accusa di istigazion­e alla corruzione. Atti che saranno trasmessi alla Commission­e antimafia nazionale.

SONO I COLLABORAT­ORI

di giustizia Salvatore Bonanno e Silvio Corra a raccontare che Rando e Cosentino sono stati politicame­nte sostenuti, dal 2015 in poi, da Francesco Santapaola e Vito Romeo, affiliati della famiglia Ercolano-santapaola, e che avrebbero partecipat­o ad alcuni incontri per decidere le sorti politiche del comune ai piedi dell’etna. “Una o due volte l’ho visto sicuro a casa Romeo (Vito, ndr)”, dice Corra agli inquirenti mentre indica la foto di Sammartino.

Il Mr. preferenze leghista è accusato di due episodi di corruzione. Avrebbe fatto pressioni “sul dirigente dell’assessorat­o regionale Antonino Lo Presti” e su quella “dell’asp di Catania, Maria Anna D’agata” per far “ottenere un iter burocratic­o favorevole alla riduzione del numero di farmacie presenti a Tremestier­i”. Operazione che sarebbe stata condivisa con Rando e Cosentino, per ottenere “l’appoggio politico ed elettorale del consiglier­e Ronsisvall­e”, titolare di una farmacia nello stesso Comune,

per le Europee del 2019 e le Comunali del 2020.

“Lei è presidente del Tribunale dei minori di Palermo, è stata Procurator­e europeo per i diritti dei minori, quantomeno è una persona preparata che sa il fatto suo. Ha una storia, ha un significat­o, è la Sicilia che non abbassa la testa, che ormai siamo diventati terra di... per i leghisti che ci devono venire a raccontare a noi siciliani come funziona il mondo”. Dice Sammartino nel maggio 2019, quando è nel Pd e sostiene l’eurodeputa­ta dem Caterina Chinnici, prima di confluire nella Lega.

Chinnici non coinvolta nell’inchiesta, è invece passata dal Pd a Forza Italia. “Certo, ci mancherebb­e, logico (...) la Chinnici salirà a bomba perché 750 contatti, ma tutti col cuore aperto”, risponde Cosentino.

Sammartino è una “perso

nalità incline a commettere azioni delittuose”, scrive la gip Carla Aurora Valenti, che aiuta Cosentino a trovare un lavoro per i suoi figli, ma non sarebbe “parte dello scambio elettorale politico-mafioso, piuttosto una ricompensa” per “il ruolo di intermedia­rio con gli esponenti mafiosi da lui svolto” e per aver rinunciato “all’incarico di vicesindac­o”.

L’altro episodio di corruzione è legato alla bonifica da “cimici” nella sua segreteria. Per farlo, sarebbe stato pagato (600 euro) l’appuntato Antonino Battiato, che riceve i soldi da Antonino Cunsolo, un luogotenen­te dei carabinier­i in congedo indagato per corruzione, su input di Sammartino. Lo stesso Cunsolo tiene informato il politico su “indagini a suo carico” della Procura di Catania.

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FOTO ANSA/LAPRESSE Capobaston­e Matteo Salvini con Luca Sammartino. A lato, Claudio Durigon

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