LA STAMPA CONTINUA A FAR FINTA DI NULLA SU ISRAELE: IDEE PER CONTINUARE COSÌ
Giornaloni e tg meloniani stanno facendo le capriole per non dire cosa sta succedendo a Gaza (Israele sta massacrando una popolazione inerme, con tanto di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità) (dopo decenni di occupazione militare e di apartheid, specificano il New York Times e Haaretz: ah, questi anti-semiti!); i propagandisti sono così alla frutta che la settimana scorsa l’huffpost (Gedi-elkann, direttore Mattia Feltri) ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Israele ha perso lucidità. Voleva colpire un terrorista, uccide 7 operatori umanitari” (t.ly/pkw6h). Secondo l’huffpost di Feltri, dunque, uccidere per rappresaglia più di 30 mila civili è lucidità; e assassinare operatori umanitari è “perdere lucidità”. Ok. La prossima volta magari l’huff ci parlerà di Palantir, la multinazionale legata alla Cia che ha fornito a Israele la tecnologia IA per i bombardamenti “poco lucidi” di questi mesi (sono stati assassinati, fra le decine di migliaia di donne e bambini, 200 operatori umanitari, così imparano a rompere i coglioni: t.ly/ut6nc). Qualora i colleghi abbiano bisogno di pezzi di varia per continuare il cazzeggio ameno, eccone uno. Potranno titolarlo “Liquidiamo stronzi col 50% di sconto”.
A Gaza è meglio pulirsi il culo prima o dopo aver cagato? È un argomento assai discusso, eppure poco indagato dai ricercatori. La maggior parte dei medici consiglia di pulirsi il culo dopo aver cagato: “Non c’è nemmeno da chiederselo, il culo si pulisce dopo aver cagato e basta”; ma per qualcuno è un dubbio esistenziale che si ripresenta a ogni evacuazione; e c’è pure chi non si è mai posto il problema. Nella letteratura scientifica non si trovano molte informazioni su cosa sia meglio: entrambi gli approcci hanno vantaggi e svantaggi, che conviene conoscere per scegliere da che parte stare.
Pulirsi il culo dopo. Il vantaggio principale è piuttosto evidente: si rimuovono i residui di merda dal buco del culo che altrimenti insozzerebbero l’intimo firmato. Il buco del culo è più pulito, se te lo pulisci dopo aver cagato.
Pulirsi il culo prima. L’accumulo delle feci nell’intestino le fa fermentare. Un risultato è la scoreggia improvvisa, imbarazzante in società (spavento da decibel + lezzo da concimaia). A Gaza però non sempre hai il tempo di pulirti il culo dopo aver cagato (droni &c.), per questo c’è chi, previdente, preferisce pulirselo prima.
Quindi? Quindi non c’è una risposta chiara, soprattutto per la difficoltà di condurre studi sul campo che portino a risultati significativi e affidabili. In mezzo a tanta incertezza, nulla vieta di aderire a un certo pragmatismo. Assodato che pulirsi il culo è importante anche a Gaza, conviene scegliere la routine che rende più facile quest’attività. E poiché la detonazione di un ordigno a distanza ravvicinata può rendere inevitabile il non auspicabile (lo squaraus, t.ly/slq9k), va affrontato il problema inerente:
Ogni quanto vanno cambiate le mutande a Gaza? Anche qui, ognuno ha le sue teorie, ma la maggior parte degli esperti consiglia di cambiarle alla prima occasione. Feci e cellule morte, infatti, sono il cibo ideale per gli acari, i minuscoli aracnidi di Hamas che vivono e gozzovigliano nell’ambiente caldo-umido di lenzuola e slip. Hanno ritmi di riproduzione più che coniglieschi e talvolta si nutrono pure di altri acari, per esempio in caso di disastro aereo sulle Ande (ma senza i rimorsi di coscienza tipici degli umani, quindi niente film). Causano arrossamenti cutanei: perciò a Gaza è consigliabile cambiare le mutande il più spesso possibile. “Gaza. Cambiate le mutande il più spesso possibile”: sarebbe o no un bello slogan per la guerrafondaia Palantir, coi suoi algoritmi sporchi di sangue innocente?