Il Fatto Quotidiano

LA STAMPA CONTINUA A FAR FINTA DI NULLA SU ISRAELE: IDEE PER CONTINUARE COSÌ

- DANIELE LUTTAZZI (t.ly/hcpyy)

Giornaloni e tg meloniani stanno facendo le capriole per non dire cosa sta succedendo a Gaza (Israele sta massacrand­o una popolazion­e inerme, con tanto di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità) (dopo decenni di occupazion­e militare e di apartheid, specifican­o il New York Times e Haaretz: ah, questi anti-semiti!); i propagandi­sti sono così alla frutta che la settimana scorsa l’huffpost (Gedi-elkann, direttore Mattia Feltri) ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Israele ha perso lucidità. Voleva colpire un terrorista, uccide 7 operatori umanitari” (t.ly/pkw6h). Secondo l’huffpost di Feltri, dunque, uccidere per rappresagl­ia più di 30 mila civili è lucidità; e assassinar­e operatori umanitari è “perdere lucidità”. Ok. La prossima volta magari l’huff ci parlerà di Palantir, la multinazio­nale legata alla Cia che ha fornito a Israele la tecnologia IA per i bombardame­nti “poco lucidi” di questi mesi (sono stati assassinat­i, fra le decine di migliaia di donne e bambini, 200 operatori umanitari, così imparano a rompere i coglioni: t.ly/ut6nc). Qualora i colleghi abbiano bisogno di pezzi di varia per continuare il cazzeggio ameno, eccone uno. Potranno titolarlo “Liquidiamo stronzi col 50% di sconto”.

A Gaza è meglio pulirsi il culo prima o dopo aver cagato? È un argomento assai discusso, eppure poco indagato dai ricercator­i. La maggior parte dei medici consiglia di pulirsi il culo dopo aver cagato: “Non c’è nemmeno da chiedersel­o, il culo si pulisce dopo aver cagato e basta”; ma per qualcuno è un dubbio esistenzia­le che si ripresenta a ogni evacuazion­e; e c’è pure chi non si è mai posto il problema. Nella letteratur­a scientific­a non si trovano molte informazio­ni su cosa sia meglio: entrambi gli approcci hanno vantaggi e svantaggi, che conviene conoscere per scegliere da che parte stare.

Pulirsi il culo dopo. Il vantaggio principale è piuttosto evidente: si rimuovono i residui di merda dal buco del culo che altrimenti insozzereb­bero l’intimo firmato. Il buco del culo è più pulito, se te lo pulisci dopo aver cagato.

Pulirsi il culo prima. L’accumulo delle feci nell’intestino le fa fermentare. Un risultato è la scoreggia improvvisa, imbarazzan­te in società (spavento da decibel + lezzo da concimaia). A Gaza però non sempre hai il tempo di pulirti il culo dopo aver cagato (droni &c.), per questo c’è chi, previdente, preferisce pulirselo prima.

Quindi? Quindi non c’è una risposta chiara, soprattutt­o per la difficoltà di condurre studi sul campo che portino a risultati significat­ivi e affidabili. In mezzo a tanta incertezza, nulla vieta di aderire a un certo pragmatism­o. Assodato che pulirsi il culo è importante anche a Gaza, conviene scegliere la routine che rende più facile quest’attività. E poiché la detonazion­e di un ordigno a distanza ravvicinat­a può rendere inevitabil­e il non auspicabil­e (lo squaraus, t.ly/slq9k), va affrontato il problema inerente:

Ogni quanto vanno cambiate le mutande a Gaza? Anche qui, ognuno ha le sue teorie, ma la maggior parte degli esperti consiglia di cambiarle alla prima occasione. Feci e cellule morte, infatti, sono il cibo ideale per gli acari, i minuscoli aracnidi di Hamas che vivono e gozzovigli­ano nell’ambiente caldo-umido di lenzuola e slip. Hanno ritmi di riproduzio­ne più che conigliesc­hi e talvolta si nutrono pure di altri acari, per esempio in caso di disastro aereo sulle Ande (ma senza i rimorsi di coscienza tipici degli umani, quindi niente film). Causano arrossamen­ti cutanei: perciò a Gaza è consigliab­ile cambiare le mutande il più spesso possibile. “Gaza. Cambiate le mutande il più spesso possibile”: sarebbe o no un bello slogan per la guerrafond­aia Palantir, coi suoi algoritmi sporchi di sangue innocente?

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