Il Fatto Quotidiano

Il “legale della mafia” vicino a MMD: Bosco muore poco dopo l’arresto

- » Davide Milosa MILANO

“Agevolava un’associazio­ne mafiosa”, però non per questo ieri è stato arrestato. Ma perché “lui ha avuto l’incarico proprio dalla famiglia Carollo”. Famiglia di Cosa Nostra a Milano, ala corleonese. Contatti, nello specifico, con Antonino Carollo, figlio di Gaetano, proconsole di Totò Riina al Nord, giustiziat­o nel 1987 a Liscate a bordo di un Peugeot Talbot Samba. Erano i primi giorni di estate. Da allora l’omicidio di mafia più eclatante a Milano.

Chi oggi “agevolava” pezzi di Cosa Nostra era, secondo i pm, l’avvocato Giovanni Bosco, originario di Castelvetr­ano. Luogo non a caso. Lo vedremo. Bosco è stato arrestato ieri per reati fiscali legati a una bancarotta senza l’aggravante mafiosa. Tradotto: società svuotate e denaro reimpiegat­o anche per favorire gli affari di Toni Carollo, già condannato nell’indagine “Duomo Connection” e ieri arrestato nel suo buen retiro toscano dove da anni gestisce locali. Era il 1990, indagava Ilda Boccassini con Sergio De Caprio, alias Ultimo. Fu, allora, il prologo a Tangentopo­li. Bosco, ieri, è stato portato nella caserma della Guardia di finanza a Magenta. Per lui il giudice ha disposto il carcere. Qui l’avvocato si è sentito male. Trasportat­o

d’urgenza all’ospedale di Magenta è morto d’infarto. La notizia non è di poco conto. Bosco, infatti, era parente di Paolo Errante Parrino, uomo, secondo la Procura di Milano, collegato agli affari milanesi dell’ex latitante Matteo Messina Denaro. Nonché indagato per mafia nell’inchiesta Hydra della Procura di Milano su un consorzio mafioso costituito da elementi apicali di Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra romana. Lo stesso Bosco intercetta­to nell’indagine di ieri spiega in modo chiaro i rapporti con i Carollo: “Le cambiali le ho date a Carollo (...) grossa famiglia mafiosa, gente tenuta a battesimo da Totò Riina, gente che ha omicidi a centinaia”. Del resto il socio di Bosco, Antonino Carollo, ha avuto negli anni la famiglia sterminata. Ricorda il gip: “Antonina, moglie di Gaetano, madre anche di Pietro Carollo vittima di lupara bianca, sorella di Antonino Ciulla (ucciso a Palermo nel 1987) e Giuseppe Ciulla, morto latitante in Cile”.

I CAROLLO “storicamen­te insediatis­i a Trezzano sul Naviglio e principali attori della stagione dei sequestri milanesi degli anni 70 con Luciano Leggio e i loro soci calabresi”. Con loro faceva affari l’avvocato Bosco già presidente di “un’associazio­ne di castelvetr­anesi” ad Abbiategra­sso, come si legge negli atti di Hydra. E che Bosco sia collegato a personaggi di spicco di Cosa Nostra milanese risulta dalle stesse intercetta­zioni dell’ordinanza di ieri. In queste, Bosco parla con Antonino Zacco, anche lui coinvolto nella Duomo Connection e già regista della raffineria di Alcamo a Palermo. Spiega Bosco in auto: “Sai chi è questo? Nino il bello, famiglia Zacco, siamo amici questo è quello che gli ha imposto per la signora Ciulla, che sarebbe la signora Carollo, gli ha imposto che fossi io l’avvocato”. Parole confermate dallo stesso Zacco. Annota la Finanza: “Antonino Zacco colloca il suo intervento ‘a favore di Carollo’ in un’ottica di famiglia mafiosa”. Nino il bello poi lo spiega in diretta dopo aver parlato con il suocero di Toni Carollo: “Mi ha chiamato (Nenè Geraci, storico capo mandamento di Partinico). Mi ha detto Nino lo puoi aiutare ad Antonio. Ci dissi per quanto concerne a me mi metto davanti io. Ascolta me a me! Lui è stato aiutato io ho preso responsabi­lità grave davanti a suo suocero”.

Prosegue il giudice: “Numerosiss­ime sono poi le conversazi­oni da cui emerge la gestione spregiudic­ata (...) da parte di Giovanni Bosco che sempre in maniera sprezzante e ingorda da ‘padrone’ ordina il saccheggio della società”. Lo stesso Bosco, si legge negli atti di Hydra, già consiglier­e comunale e poi sostenitor­e nelle altre tornate dell'attuale assessore ai Lavori pubblici. Si legge poi negli atti di Hydra che “Bosco si recherà in Sicilia per assistere Gaspare Como, detenuto e cognato di Matteo Messina Denaro”. L’ex latitante del quale Parrino parla con Bosco. Dice Parrino: “Noi lo sappiamo”. Risponde Bosco: “Lui è latitante dal ’94”.

Fermato per bancarotta Legato ad Antonino Carollo, figura di spicco di “Duomo Connection”, assistette il cognato di Messina Denaro

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FOTO ANSA Superlatit­ante Messina Denaro, catturato a Palermo il 16 gennaio 2023

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