Il Fatto Quotidiano

La scelta del Papa, le torri tedesche e i sette “elettori”

- GIORGIO DELL’ARTI Notizie tratte da: James Hawes “La più breve storia della Germania che sia mai stata scritta” Garzanti, pagine 250, 15 euro (1. Continua).

Kaufen. Caupo = oste in latino. Kaufen = comprare in tedesco. I germani commerciav­ano con i romani, gli compravano il vino. Germani. Giulio Cesare, primo a usare la parola “germani” (58 a.c.). Nel De bello gallico scrive “germani” intendendo “quelli che abitano al di là del fiume Reno”.

Limes. Il Limes germanicus: 560 chilometri di forti e torrette di avvistamen­to, spesso ancora rintraccia­bili. È la Grande Muraglia Europea, costruita dai romani lungo il Reno.

Tribù. Tribù germaniche: quadi, marcomanni, iazigi, astingi, lacringi, unni, eruli, vandali, visigoti, longobardi, ostrogoti, franchi, ecc.

Uomini. Migravano quasi solo uomini, come si capisce dal fatto che le invasioni barbariche non lasciarono tracce linguistic­he in Italia. Gli uomini possono anche spadronegg­iare per generazion­i, ma la lingua è trasmessa dalle madri.

Successo. I germani nel 235 d.c: barbari analfabeti intrappola­ti dalla potenza romana. I germani tre secoli dopo (morte di Teodorico): vigorosi cristiani che controllan­o l’ex Impero romano d’occidente. Molto forti quelli che, secolo dopo secolo, hanno passato il Reno e colonizzat­o, pezzo a pezzo, la vecchia Gallia. Costoro rilanciano la civiltà romana ed europea e fondano una grande nazione. Che non si chiama Germania.

Francia. La grande nazione fondata dai Germani, e che non si chiamava Germania, si chiamava Francia. Re di Francia (IX secolo): Carlo Magno. Non solo re di Francia, ma anche imperatore del Sacro Romano Impero, benché il Sacro Romano Impero non esistesse più. Quindi effigiato sulle monete di profilo, alla maniera degli antichi Cesari.

Guance glabre, capo cinto d’alloro, ecc. In privato,

Carlo Magno parlava un dialetto germanico.

Reno. Quindi, il

Reno. Alla sinistra del

Reno - cioè dalla parte di qua - la Francia. Alla destra, cioè dalla parte di là, la Germania. La Germania, non veramente una nazione, ma un insieme di centinaia di territori, ognuno governato da un nobile.

Lingue. Muore Carlo Magno, i suoi nipoti si fanno la guerra. Ludovico II controlla i territori al di là del Reno, Carlo il Calvo quelli al di qua. Si incontrano alla fine per mettersi d’accordo, ma non parlano la stessa lingua e non si capiscono. Stipulano perciò un trattato in latino e poi lo traducono nella lingua dell’est e in quella dell’ovest. È il giuramento di Strasburgo, atto di nascita della lingua tedesca e della lingua francese.

Marche. La Germania (area compresa tra il fiume Elba e l’oder) divisa in “marche”. I “signori delle marche”: “margravi”, “marchesi”.

Trono. Esiste tuttavia un trono di Germania, e chi lo occupa ha diritto al prestigios­o titolo di Imperatore romano d’occidente. Costui, soprattutt­o, merita la consacrazi­one del Papa. Quindi, alla morte di Ludovico II (911), si scatena la guerra tra i signori delle varie marche. Si decide alla fine di mettersi d’accordo così: l’imperatore sarà eletto da questi signori delle marche.

Principe elettore. Ne discende un altro titolo nobiliare: “principe elettore”. Ben presto i principi elettori saranno solo sette.

Sei secoli. Nei sei secoli seguenti, la storia tedesca è quindi una partita a tre fra l’imperatore che tenta di assicurare la discendenz­a ai propri figli (invano), i sette margravi principi elettori che badano a non farlo diventare troppo potente, il papa a cui spetta di imprimente il sigillo all’elezione, e che si barcamena tra l’uno e gli altri.

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