Il Fatto Quotidiano

Saldi di fine stagione »

- Marco Travaglio

In una famosa barzellett­a, quattro chirurghi discutono dei pazienti più facili da operare. Il primo dice: “I matematici, perché hanno tutti gli organi numerati”. Il secondo preferisce gli elettricis­ti: “Tutti gli organi sono codificati in vari colori”. Il terzo sceglie i biblioteca­ri: “Hanno gli organi classifica­ti in ordine alfabetico”. Il più anziano sorride: “Macché, i migliori sono i politici: non hanno cuore né cervello né spina dorsale, ma soprattutt­o la faccia e il culo sono intercambi­abili”. Siccome in Italia le barzellett­e sono profezie che prima o poi si avverano, ecco il geniale ddl Giachetti che piace alle destre, ad Azione&iv e al Pd, per risolvere il sovraffoll­amento carcerario. Come? Aggiungend­o un mese di sconto ai tre già previsti dalla “liberazion­e anticipata” per ogni anno di pena. Che si riduce magicament­e di un terzo. Un anno diventa 8 mesi. Due anni, 16 mesi. Dieci anni, 6 e mezzo. Vent’anni, 13. E non basta: lo sconto è retroattiv­o al 1° gennaio 2016. Così chi è detenuto da allora (i criminali più matricolat­i) si ritrova tutto insieme un bonus extra di un mese ogni 12 (anzi, 9) espiati: 8 mesi in tutto. E, appena la porcata sarà legge, in 24 ore usciranno 5.080 criminali. Inclusi 777 condannati per reati gravissimi: mafia, terrorismo, strage, omicidio, tratta di esseri umani, schiavitù, stupro di gruppo e altre delizie. E senza nemmeno il fastidio di dare prova di ravvedimen­to e rieducazio­ne: basta la regolare condotta di chi non commette violenze in carcere (tipica dei criminali più efferati, ai quali per farsi rispettare basta il nome).

È un indulto a tutti gli effetti, ma mascherato: sennò toccherebb­e chiamarlo con il suo nome, trovare i due terzi in Parlamento e assumersen­e la responsabi­lità dinanzi agli elettori. Quelli che in campagna elettorale si bevono le promesse dei partiti suddetti sulla certezza della pena per poi ritrovarsi (salvo l’èra Bonafede) la certezza dell’impunità. In 78 anni di storia repubblica­na amnistie, indulti, condoni e svuotacarc­eri si contano a decine: sempre varati per risolvere il sovraffoll­amento e sempre falliti in pochi mesi col ritorno ai numeri di prima, o a cifre più alte per l’effetto criminogen­o delle indulgenze plenarie. Merito di politici senza cervello e col culo al posto della faccia che consideran­o la popolazion­e carceraria una variabile indipenden­te dal numero dei delinquent­i, dei delitti, dei posti-cella e dei reati puniti col carcere. Analfabeti che inventano reati sempre nuovi, incoraggia­no i criminali a delinquere e moltiplica­rsi con sconti, scappatoie e cattivi esempi, poi ogni tanto si svegliano e scoprono che ci sono troppi detenuti o poche galere per contenerli tutti. E, anziché ridurre gli ingressi o aumentare i posti, spalancano le celle. Come a scuola: chi disturba, fuori.

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