Il Fatto Quotidiano

Aiuti, la “spesa segreta” dell’italia per Kiev è di 114,5 mln in 10 mesi

Ecco i bonifici eseguiti da giugno 2023 a oggi al “Fondo europeo per la pace”. Ma dovremo versare più del doppio

- » Cosimo Caridi e Valeria Pacelli

La riunione dei leader del G7, con presidente di turno Giorgia Meloni, ha ribadito “l’incontroll­abile sostegno” a Kiev, sollecitan­do l’approvazio­ne di aiuti aggiuntivi. Non ci sono, quindi, solo armi e forniture spedite dopo l’invasione russa. C’è anche una parte in denaro che finisce nei fondi a sostegno dell’ucraina. Come l’european Peace Facility (Epf), lo Strumento europeo per la pace che contiene il Fondo di assistenza per l’ucraina. Ma l’italia quanto ha versato? Da quanto risulta al Fatto da giugno 2023 a oggi, Roma ha effettuato bonifici per 114,5 milioni di euro. Cifra “classifica­ta”, non resa pubblica, e che si aggiunge agli altri 133 milioni versati da giugno 2022 a giugno 2023. Poco rispetto agli altri Paesi. E infatti nei prossimi anni lo sforzo italiano, anche in base alle richieste europee, come per gli altri, dovrà essere maggiore.

L’epf è uno strumento fuori bilancio nato per rafforzare la capacità dell’ue di agire come fornitore di sicurezza globale. Istituito a marzo 2021, in passato è stato utilizzato per misure di assistenza ad esempio in Georgia, Moldavia, Mali e pure Ucraina. Con l’invasione russa i fondi destinati a Kiev sono aumentati sempre di più e con essi anche il budget totale versato dagli Stati all’epf, che è passato da una cifra iniziale di 5,6 miliardi di euro a un valore di oltre 17 miliardi di euro finanziato al di fuori del bilancio dell’ue per un periodo di sette anni (2021-2027). Di questo denaro, tra il 2022 e il 2024, l’ue ha mobilitato 11,1 miliardi di euro nell’ambito dello Fondo di assistenza per l’ucraina.

QUESTE LE CIFRE GENERALI.

E l’italia? Nel periodo giugno 2022-giugno 2023 ha versato – lo ha rivelato L’espresso mesi fa – 133 milioni di euro. Da giugno 2023 a oggi, al Fatto risulta che da Roma siano arrivati all’epf altri 114,5 milioni. L’ammontare di quanto ogni Stato deve versare nel fondo viene calcolato in base al Pil: la Germania copre circa il 25 per cento del fondo, la Francia il 17 per cento, Roma il 12 per cento. In base a questi calcoli, dunque, l’italia dovrebbe contribuir­e con 2 miliardi in totale in otto anni, ossia 250 milioni all’anno. Circa 100 milioni di euro in più di quanto ci risulta. La cifra di 250 milioni però, assicurano fonti di governo, verrà di certo corrispost­a nell’arco dell’anno: per una questione di bilancio dello Stato – spiegano – nei primi mesi dell’anno vengono disposti bonifici per cifre inferiori, poi incrementa­te negli ultimi mesi. In futuro l’italia dovrà fare uno sforzo maggiore, anche se bisognerà vedere di quanto a causa di un meccanismo di “deduzioni” voluto dalla Germania.

L’aumento dei fondi dell’epf destinato a Kiev è stato deciso il mese scorso. E ora Roma dovrà trovare altri 1,7 miliardi. Secondo

Politico.eu sono già in corso negoziazio­ni perché il Fondo di assistenza per l’ucraina riceva altri 5 miliardi l’anno prossimo. Saranno quindi necessari fondi aggiuntivi da tutti gli Stati membri. Ma i calcoli diventano più complicati per una richiesta avanzata da Berlino nella fase negoziale di marzo. Per ridurre la propria partecipaz­ione all’epf infatti il cancellier­e Scholz ha fatto inserire la possibilit­à di dedurre dal contributo dovuto parte, il 50%, dei soldi che ogni Stato versa in via bilaterale a Kiev. Con i 17,7 miliardi spesi in armi per l’ucraina, la Germania può dedurre quasi 9 miliardi dai soldi da versare all’epf. Che così non vedrà più un euro dai conti tedeschi. E questo sistema di

Bruxelles L’epf rischia di svuotarsi: Germania ha voluto la detrazione del valore delle armi già inviate a Zelensky

“deduzioni” potrà essere applicato anche agli altri Stati. Il Kiel Institute ha catalogato gli aiuti in Ucraina dividendol­i in tre categorie: finanziari­o, umanitario e militare. Secondo questi dati, Roma avrebbe stanziato in totale 5,4 miliardi di euro, compresi i costi per accoglienz­a profughi.

Sul database Ukraine Support Tracker risulta poi che l’italia abbia messo a disposizio­ne armi per un valore di 670 milioni di euro. Quindi potrebbe ottenere una deduzione di 335 milioni dai fondi da versare all’epf. Intanto nella legge di Bilancio del 2024 è stato impegnato un altro miliardo di euro fino al 2027. Non sono abbastanza, soprattutt­o se ci sarà un nuovo aumento della dotazione dell’epf.

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