Il Fatto Quotidiano

Consip, indagine interna contro l’ad: frasi sessiste sul ciclo e “fai il caffè”

- » Vincenzo Bisbiglia

Sfoghi di rabbia conditi da riferiment­i espliciti al ciclo mestruale. Battute continue, pronunciat­e alle iniziative contro la discrimina­zione di genere, sulla presunta “forza delle donne” legata alla “necessità ancestrale di sopportare il dolore del parto”. Inviti a manager e sottoposte a preparare il caffè perché “altrimenti tu, donna, che ci stai a fare qui”. Sono almeno una decina gli episodi “intrisi di misoginia e sessismo” elencati da una dipendente di Consip Spa – la società del ministero Economia e Finanze che fa da stazione appaltante per lo Stato – una relazione di 7 pagine che, utilizzand­o la legge sul whistleblo­wing, ha consegnato il mese scorso alla responsabi­le interna della prevenzion­e della Corruzione e della Trasparenz­a (Rpct). Comportame­nti di cui è stato accusato l’amministra­tore delegato uscente di Consip, Marco Mizzau, che ricopriva questo ruolo dal giugno 2023. Il verbo al passato è d’obbligo, perché mercoledì pomeriggio il Cda della società è decaduto in seguito alle dimissioni delle altre due componenti del board, la presidente Barbara Luisi e la sua vice Luisa D’arcano. Le motivazion­i ufficiali delle dimissioni non sono state fornite, ma secondo una fonte del Fatto, alla decisione avrebbe contribuit­o anche il clima che si era creato in seguito all’istruttori­a disciplina­re interna aperta verso Mizzau.

LA GOCCIA che ha fatto traboccare il vaso sarebbe caduta il 22 marzo scorso. Durante una riunione alla presenza di 7 tra direttrici e direttori dell’azienda, Mizzau avrebbe ripreso con veemenza una sua dipendente, arrivando ad affermare che “non posso sottostare all’operato di una dirigente che prende le proprie decisioni in base al flusso del suo ciclo mestruale”. La relazione è datata lunedì 25 marzo.

La titolare dell’rpct ha quindi avviato un’inchiesta che, nel giro di un mese, ha permesso di verbalizza­re le testimonia­nze di almeno 15 persone, tra cui appunto i 7 dirigenti apicali presenti all’ultimo episodio. A quanto apprende Il Fatto, l’ufficio stava anche scrivendo una relazione finale, per il momento secretata (come gli altri atti dell’inchiesta) che sarebbe stata resa nota a breve. Prima di quel momento, però, è giunta la decisione delle due manager donne del Cda di dimettersi, facendo decadere, dunque, anche Mizzau.

VIA IL CDA SI SONO DIMESSE PRESIDENTE E VICE

L’AD USCENTE, contattato dal Fatto, ha respinto ogni accusa. “Da quando sono in Consip e in generale nella mia carriera, non ho mai mancato di rispetto ad alcun dipendente, uomo o donna che sia. Ho un ottimo rapporto con tutto il personale”, ha detto, elencando anche tutta una serie di “occasioni organizzat­e che prima non c’erano, come il caffè del buongiorno: abbiamo fatto la giornata della panchina rossa, la giornata della donna, e anzi posso dire che, come ribadito anche in alcune occasioni ufficiali verso l’esterno, noi puntiamo sulle donne, che ci danno una marcia in più ogni volta che riescono a raggiunger­e posizioni di prestigio”.

Mizzau rigetta anche le accuse formalizza­te nell’istruttori­a: “Niente di tutto quello che è emerso è vero, anzi in queste ore ho ricevuto tanti messaggi di stima”. E ancora: “Io mi faccio il caffè da solo, ho la macchinett­a in ufficio, non ho mai chiesto a nessun mio dipendente di farmi da cameriere”. Insomma, il manager rispedisce al mittente le accuse di sessismo. Alcuni dettagli della vicenda, nei giorni scorsi erano stati riportati dal sito Sassate.it, cui ieri alcune donne di Consip hanno affidato una lettera anonima in cui, tra le altre cose, si compliment­ano con le consiglier­e dimissiona­rie, le quali pur avendo “conquistat­o non senza fatica un ruolo di rappresent­anti delle istituzion­i hanno agito con il senso più alto del dovere che la loro carica richiedeva”.

Il terremoto in Consip rischia ora di creare anche un caso politico. Lo cronache dello scorso anno indicavano Mizzau in quota Fratelli d’italia, anche se il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, Giovambatt­ista Fazzolari, pare preferisse un altro profilo. Quello del 46enne romano è però di tutto rispetto: tra i 150 top manager italiani, già direttore generale di Inarcassa e, prima ancora, tra i vertici del Campus Biomedico di Roma ed è stato anche in Ernst & Young e Fs.

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Ad di Consip dal giugno 2023
LA PRESSE Centrale degli acquisti Marco Mizzau, 46 anni, Ad di Consip dal giugno 2023

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