Il Fatto Quotidiano

Rivolta anti-vannacci a Nord-est E la lista fa litigare Lega e Crosetto

Da Fedriga a Zaia, il gelo per la corsa del generale voluta da Salvini: “Non lo votiamo” Sarà capolista al Centro

- » Giuseppe Pietrobell­i maquillage VENEZIA

Un corpo estraneo. Un generale dell’esercito che sembra non aver nulla da spartire con la storia della Lega, a partire dal tormentone dell’autonomia. Che dimostra la distanza che separa Roberto Vannacci da una parte del partito che lo candida alle Europee, almeno quella di Luca Zaia. Al governator­e del Veneto dev’essere venuto un colpo quando, a domanda (“Ma lei nell’autonomia ci crede o no”?), il pluricandi­dato leghista ha risposto: “Dipende da che punto la si osserva, questa autonomia. La riforma del Titolo V della Costituzio­ne è stata fatta ed è già una parte di autonomia”. Il ricordo corre a più di 20 anni fa, al frettoloso del centrosini­stra, dopo la stagione padana di Umberto Bossi. Evocazione urticante per Zaia, che dell’autonomia ha fatto una ragione di esistenza politica. Non dice parola, ma il suo rifiuto a entrare in lista, come avrebbe voluto Matteo Salvini, per rialzare il borsino elettorale depresso, è già una presa di distanza. E infatti, si schierano prontament­e tre assessori regionali veneti. Gelidi, respingent­i. Roberto Marcato: “Vannacci non rappresent­a i valori della Lega. Io sono antifascis­ta, non mi sembra che lui rappresent­i questi valori, né che sia un combattent­e per l’autonomia”. Federico Caner: “Dubito ci possa portare voti, voterò chi ha il dna leghista”. Gianpaolo Bottacin: “Non c’entra nulla con la Lega, faccio veramente fatica a capire questa scelta”.

NON CHE IN FRIULI vada meglio. Massimilia­no Fedriga a Un giorno da pecora: “Vannacci? Spero possa contribuir­e a fare un buon risultato: io sono molto contento dei tre candidati proposti dal Fvg. Sono possibili solo tre preferenze”. Quindi, non lo voterà, a dimostrazi­one di una linea comune dei governator­i del Nord-est in rotta di collisione con il generale (e di conseguenz­a con Salvini). Uno dei tre candidati friulani è Anna Cisint, sindaca di Monfalcone, paladina della crociata contro l’islam. Ha appena scritto un libro (Ora Basta! Immigrazio­ne, islamizzaz­ione, sottomissi­one) che sguazza nello stesso acquario ideologico di Vannacci. Soffre l’incursione, anche se diplomatic­amente dichiara: “Benvenuti tutti coloro che hanno voglia di lottare per la libertà e le tradizioni”.

Ci sono poi i volgari conti di bottega. Nel 2019 la Lega ottenne nella Circoscriz­ione Nord-est 6 seggi su 15, ma allora valeva il 40,9 per cento dei voti. Adesso, soltanto se andrà in doppia cifra potrà ambire a 2 seggi. Vannacci dovrebbe optare per il seggio nel Centro, dove sarà capolista, ma se ne portasse via uno ai leghisti veneto-friulani, a Nord-est ne rimarrebbe un altro soltanto.

Segnali contro anche dalla Lombardia, e non solo dal “bossiano” Paolo Grimoldi (“speriamo di candidare anche qualcuno della Lega...”) ma pure dal vicepresid­ente del Senato Gian Marco Centinaio, che aveva già anticipato: “Se Vannacci sarà nella mia circoscriz­ione, sceglierò uno della Lega che si è fatto il mazzo nel territorio”.

Il generale guarda un campo di battaglia già martoriato, ma non se ne cura: “Le critiche sono problemi loro, io non ho la tessera e al momento non la prenderò. Lo ha detto anche Salvini: sono indipenden­te”.

Ma la mina Vannacci, ieri, ha fatto esplodere l’intero centrodest­ra. Con il ministro della Di

“Win win” Il ministro della Difesa critica la scelta e si scontra con Crippa: “Io amico di Leonardo? E lui chi è?”

fesa, Guido Crosetto, che prende atto: “La sua presenza aiuterà elettoralm­ente la Lega, una scelta win-win, per lui, per la Lega e per l’esercito”. Da ricordare che il generale, che si è scontrato con il ministro, è attualment­e sotto inchiesta per peculato e istigazion­e all’odio razziale. Poi interviene il vicesegret­ario leghista Andrea

Crippa: “Visto che Crosetto ha tanto seguito nelle Forze Armate e in Leonardo, si candidi, dia un contributo al centrodest­ra europeo”. Il ministro in persona, a muso duro, risponde: “Crippa dice che sono amico di Leonardo? Sì, assolutame­nte lo sono. Ma chi è Crippa? Chi? Non sapevo la Lega avesse un vicesegret­ario”.

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