Ora Meloni risponde: farà campagna in Veneto tra gli elettori leghisti
Giorgia Meloni arriverà stasera a Pescara. La aspettano tutti sul lungomare che accoglie il primo giorno della conferenza programmatica di Fratelli d’italia. Tre tendoni blu – areati e con buffet incluso per la sala vip – che ospitano ministri, sottosegretari, dirigenti di partito e consiglieri che devono fare la campagna elettorale per le Comunali (qui si vota a giugno con le Europee e alle Regionali Fratelli d’italia ha raccolto solo il 14%). Un’organizzazione in grande stile simile all’atreju di dicembre: “Se dovessimo andare tutti a cena insieme, dovrei prendere in affitto un palazzetto”, scherza il questore meloniano Paolo Trancassini.
Eppure, nel primo pomeriggio di festa sembra tutto sospeso. Sul palco si succedono i ministri Guido Crosetto, Luca Ciriani, Gennaro Sangiuliano, Alfredo Mantovano (“il fascismo di oggi serve per escludere i sovranisti”), Francesco Lollobrigida, ma in pochi se ne accorgono.
Si parla solo di due cose: la candidatura di Roberto Vannacci con la
Lega che crea scompiglio nel governo e il discorso di domani in cui Meloni annuncerà la sua candidatura alle elezioni europee criticando l’europa da “cambiare” come “fatto in Italia”.
LA CORSA
del generale con la Lega è un modo per andare a sfidare l’elettorato di FDI, tant’è vero che il partito di Meloni mesi fa aveva avuto colloqui con lui per farlo correre. Ma ora si fanno spallucce: “Vannacci non ha più gli stessi voti di quest’estate, poi se porta consensi a un partito alleato noi siamo contenti”, dice il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli. Se il ministro della Difesa Guido Crosetto va all’attacco diretto del Carroccio (“Crippa chi?”), è Francesco Lollobrigida a dare il colpo finale: “Perché dovrei giudicare le candidature degli altri partiti? Crosetto ha parlato per tutti”. A Palazzo Chigi credono che la corsa del generale sia a saldo negativo per la Lega e che comunque FDI non avrebbe potuto candidarlo dopo lo scontro con Crosetto. Stessa linea del senatore veneto Luca De Carlo: “Nel Nord-est Vannacci non ci toglierà alcun voto, diversamente da quanto avrebbe fatto Luca Zaia”.
Ed è proprio per questo che la premier sta preparando una tappa nel Veneto leghista per la campagna elettorale delle europee. Obiettivo: puntare a un’opa sulla Lega proprio nel Nord-est cercando quei voti dei leghisti storici e delle attività produttive che contestano la candidatura del generale considerato troppo estremista e sfidare il Carroccio per il dopo-zaia. Poi la premier andrà anche al Sud e chiuderà la campagna elettorale in un luogo simbolico, non è ancora chiaro se a Roma. Difficile, invece, che a metà maggio partecipi alla convention con Vox a Madrid: le difficoltà del premier spagnolo Pedro Sanchez, ragionano ai piani alti del partito a Pescara, potrebbero portare a organizzare un evento ancora più estremista e la premier non può permetterselo alla vigilia delle europee. Ad ogni modo, aggiunge Crosetto, “per lei sarà una faticaccia, da amico glielo avevo sconsigliato...”.
A proposito di tour, ieri l’unica star a Pescara era la sorella della premier, Arianna Meloni. Per tutto il pomeriggio si è chiusa nell’area vip – a esclusione di qualche dibattito – perché circondata dalle telecamere. Ma è la più cercata. I militanti la salutano, la abbracciano e chiedono selfie. Qualcuno aveva ipotizzato un suo discorso domani, prima della premier, ma alla fine rimarrà giù dal palco: “No, non parlo”, dice ai cronisti. Eppure, da lunedì, dopo aver chiuso le liste, anche lei inizierà la sua personale campagna elettorale. Dopo il primo comizio a Viterbo, da tutta Italia stanno arrivando richieste per invitarla a sostenere i candidati. Lei un paio di altri eventi li farà: magari uno al Nord e uno al Sud, in posti diversi da quelli della sorella.
L’IPOTESI
che sta prendendo piede nelle ultime ore è che Arianna Meloni possa correre per un seggio alle Suppletive dopo le Europee al posto di Nicola Zingaretti, che con ogni probabilità sarà eletto col Pd. Sicuramente non ci sarà per le Europee facendo spazio alla premier: “Avete la sindrome delle mie figlie che mi fanno la stessa domanda mille volte – dice tra il serio e il faceto ai cronisti prima che inizino i panel – Non mi candido, l’ ho già detto. Non è che me lo chiedete perché volete votarmi voi?”.
Concorrenza La premier a casa del Carroccio. Anche Arianna in campo: l’ipotesi di correre alle Suppletive, se Zingaretti va a Bruxelles