Occupata Sciences Po, l’estrema destra protesta
La causa pro-palestinesi dai campus universitari degli Stati Uniti è rimbalzata anche a Sciences Po, la prestigiosa facoltà di scienze politiche di Parigi. Giovedì sera alcune decine di studenti hanno occupato l’istituto, ma è soprattutto ieri che la tensione è salita alle stelle. Il Comité Palestine dell’ateneo chiede che i vertici di Sciences Po prendano una posizione ufficiale di “condanna chiara” contro la guerra di Israele a Gaza e lo stop “a tutte le collaborazione con istituzioni e enti complici dell’oppressione sistematica del popolo palestinese”. Durante la notte la polizia è intervenuta per sgomberare la facoltà della rue Saint-guillaume, nel cuore della rive gauche parigina, ma gli studenti hanno issato delle barricate con transenne e cassonetti per bloccarne l’accesso. Per tutto il giorno hanno intonato cori di sostegno a Gaza. In tanti si sono affacciati dalle finestre del palazzo indossando la kefiah bianca e sventolando la bandiera palestinese. Nel pomeriggio alcune decine di membri del collettivo filo israeliano Nous vivrons, nato dopo l’attacco di
Hamas del 7 ottobre 2023, hanno improvvisato un sit-in denunciando l’antisemitismo ed esponendo le foto degli ostaggi con lo slogan “Liberate Gaza da Hamas”. Gruppi pro-palestina e gruppi filo israeliani si sono quindi scontrati e i disordini hanno indotto l’intervento dei poliziotti in tenuta antisommossa per dividere i manifestanti dei due campi. La protesta degli studenti divide la classe politica francese. “Il dibattito si, l’occupazione no. La linea rossa è stata oltrepassata”, ha detto in tv Sylvie Retailleau, ministra dell’università. Gli studenti pro-palestina hanno il sostegno di La France Insoumise, il partito della sinistra radicale capeggiato da Jean-luc Mélenchon: “Siete l’onore del nostro Paese – ha reagito il leader indomito in un video-messaggio agli studenti –, l’immagine più forte che possiamo dare della Francia che non si rassegna al terribile genocidio in corso a Gaza”. Il Rassemblement national, l’estrema destra, che dall’inizio della guerra a Gaza si erge a “scudo” degli ebrei di Francia, ha condannato l’occupazione: “Sciences Po è diventata una fabbrica di intolleranza e di antisemitismo, è una vergogna”, ha detto Sébastien Chenu.
Scontri in piazza I collettivi filo-palestinesi e gruppi pro Tel Aviv hanno creato disordini sedati dalla polizia