Vannacci ghettizza i disabili. Imbarazzo dei ministri leghisti
Sarà bene farci l’abitudine. Da qui alle elezioni Europee, Roberto Vannacci concederà una vasta gamma di gaffe, uscite impresentabili e sparate in grado di imbarazzare chiunque, persino il suo partito. Ieri, il giorno dopo l’ufficialità della sua candidatura con la Lega, ha iniziato definendo Benito Mussolini “uno statista” durante un’intervista alla Stampa, chiarendo che “l’italiano ha la pelle bianca” e proponendo classi separate per i ragazzi disabili: “Gli studenti vanno divisi in base alle loro capacità, credo che classi con caratteristiche separate aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio, per gli studenti con problematiche mi affido agli specialisti. Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri”.
Parole che fanno inorridire le sigle che si occupano di disabilità e che gelano pure la Lega, che negli ultimi anni ha sempre avuto ottimi rapporti col mondo del volontariato e con le associazioni che seguono persone e famiglie con problemi, al punto che il Carroccio ha più volte spinto per istituire ministeri ad hoc (guidati da Lorenzo Fontana, Erika Stefani e due volte da Alessandra Locatelli).
Tra le reazioni più dure c’è quella della Cei. Sentito dall’ Adnkronos, il vicepresidente della Conferenza episcopale Francesco Savino è netto: “Il problema è che stiamo portando le lancette della storia ai tempi bui. Mi preoccupa come cittadino e come pastore. Non voglio fare ingerenze di campo però qui è in gioco un problema culturale, una visione della vita. Per me la differenza di ogni tipo è una risorsa, non un problema, una democrazia che esclude è immatura”.secondo monsignor Savino, “si stanno affermando visioni culturali separatistiche, discriminanti e discriminatorie”.
E MENTRE Locatelli e Matteo Salvini tacciono, dalla Lega si alza un imbarazzato “non condivido” di Giancarlo Giorgetti: “Non è della Lega”. Pannicello caldo di fronte alla reazione delle associazioni. Sentito da ilfattoquotidiano.it, il presidente di Anffas Roberto Speziale è scoraggiato: “Leggere che, ancor oggi, un perfetto ignorante della materia e purtroppo candidato alle Europee postula un ritorno a tali odiose e discriminanti pratiche lascia veramente basiti”. Marco Espa, presidente di
Abc (Associazione bambini cerebrolesi), incalza il Generale: “Lo sfidiamo a competere coi nostri figli gravemente disabili, che frequentano e hanno frequentato la scuola pubblica, con quelli considerati disabili mentali che si sono laureati a pieni voti o con migliaia di altri che, pur tra mille difficoltà, sono orgogliosamente dentro un percorso inclusivo pubblico, fuori da ogni separazione e ghettizzazione, come piacerebbe al Generale, la cui vita a quanto pare è stata comoda e per nulla selettiva, come lui propugna per giustificare la ghettizzazione delle persone con disabilità. Ps: complimenti a chi lo ha candidato”.
In serata la Lega prova a correggere il tiro. Prima interviene il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, che butta la palla in tribuna senza condannare le parole di Vannacci concedendo un elenco della spesa dei successi del governo in materia: “Oltre 13 mila docenti di sostegno assunti a settembre scorso e altre significative assunzioni in programma. Una parte importante delle risorse Pnrr per l’edilizia destinate alla riqualificazione delle scuole per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’obbligo per i docenti di sostegno assunto in ruolo di rimanere per tre anni sulla cattedra”. Eccetera. Poi è lo stesso Vannacci a prendere la tastiera: “Chiaramente il titolo dell’intervista snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!”. Ed è ancora lunga. Lo sa anche il Pd, che goffamente lascia una campagna per ignorare le dichiarazioni del Generale, salvo poi inondare le agenzie di commenti sulle sue sparate.
Disastro Il Generale indigna le associazioni e la Cei: “Così torniamo a tempi bui”. Gelo pure nel Carroccio, che ha il ministero ad hoc