Il Fatto Quotidiano

Terrorizza­ti dai raid aerei e dalle notizie sull’invasione

- » Aya Ashour RAFAH (STRISCIA DI GAZA) QUI IN CITTÀ NON C’È UN GRANDE OSPEDALE

Mentre scrivo queste parole, arriva la notizia che una casa a nord di Rafah è stata colpita. A più di 200 giorni dal 7 ottobre, più di 34.000 persone hanno perso la vita, e gli aerei israeliani continuano a terrorizza­re più di un milione e mezzo di sfollati a Rafah, come terrorizza­no le notizie sui piani di Netanyahu per entrare in città via terra. Da un mese a questa parte, gli aerei israeliani stanno intensific­ando i raid a Rafah, oltre agli aerei da ricognizio­ne che volano a distanza ravvicinat­a ovunque. Sembra la preparazio­ne all’invasione.

Fa orrore il numero di sfollati ammassati nei campi di Rafah, oltre alla popolazion­e originaria della città, che conta più di 300.000 persone. Secondo quanto riportato dai media israeliani, l’esercito dividerà Rafah in quadranti e li classifich­erà come aree sicure. Queste piazze saranno affollate nelle aree adiacenti al mare. Logicament­e, questo spazio non può ospitare un tale numero di sfollati, oltre al tempo necessario alle istituzion­i per riattivare i servizi e fornire almeno l’acqua. Con il suo piano, riportato dai media, Israele starebbe disegnando uno spazio sicuro in cui non sono disponibil­i beni di prima necessità. Si tratta di aree disabitate e prive di servizi da prima della guerra. Netanyahu ha inoltre intenzione di prendersi l’asse di Filadelfia, che porta al valico di Rafah, per controllar­e il movimento di tutti gli arrivi e le partenze attraverso il valico, e forse di bloccare il movimento dei civili che riescono a varcare il confine.

Oltre a tutto questo, il ritmo degli sfollati aumenterà ancora. Io sarò sfollata per la quarta volta all’interno della stessa città di Rafah. I costi di ricostruzi­one di una tenda in queste circostanz­e sono elevati. Il numero di infezioni da malattie aumenta perché l’area in cui gli sfollati saranno ammassati non dispone di infrastrut­ture o reti fognarie e la città di Rafah ha un grande ospedale.

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