Troppe diversità tra i candidati del Pd
Schlein candida alle europee dei pacifisti convinti: Tarquinio, Cristallo, Strada. Piuttosto contraddittorio che lo faccia un partito che si è dimostrato, nei fatti, bellicista. Ma risulta ancora più discutibile il contrario, cioè che con la loro storia quelle persone decidano di candidarsi con questo Pd. Non mi pare che possa essere sufficiente giustificare questa scelta con la legittima presenza in quel partito di “anime diverse”. Il pacifismo, anche se adesso sembra diventato démodé, quando non qualcosa di cui vergognarsi, rimane un valore fondamentale per la sinistra, per questo la suddetta giustificazione non mi sembra accettabile. Si dimentica anche che le guerre colpiscono in modo particolare la parte più debole della popolazione, altro motivo che quella parte non dovrebbe mai dimenticare. Mi pare che invece riguardo al destino dei palestinesi stiano facendo molto di più gli studenti e l’opinione pubblica. Senza contare quello che dice, inascoltata, la nostra Costituzione sul tema della guerra. Pensare di poter cambiare dall’interno certe scelte, come ha sostenuto Tarquinio, mi sembra alquanto velleitario, se non presuntuoso: non si è accorto che la stessa Schlein aveva tutt’altre idee in proposito prima di diventare segretaria? Purtroppo generalmente sono i partiti che cambiano le persone, non viceversa. Non penso che il Pd candidando dei pacifisti possa fare dimenticare la realtà, cioè che nelle sue scelte riguardo all’invio delle armi, e all’ultra atlantismo, non si è dimostrato molto diverso da FDI. Certamente candidarsi col Partito Democratico ti offre maggiori possibilità di essere eletto, ma la coerenza è un altra cosa: più opportunisti che pacifisti?