Il Fatto Quotidiano

“CARI RAGAZZI, SE VOLETE PACE STUDIATE LE GUERRE”

- NICO PIRO

Anticipiam­o uno stralcio di “Se vuoi la pace conosci la guerra”, l’ultimo saggio di Nico Piro, inviato speciale del Tg3, dedicato ai ragazzi e in libreria con Harper Collins.

AKabul, la capitale dell’afghanista­n, quel giorno c’era un black-out. Era il novembre del 2019 e i talebani avevano fatto esplodere un pilone con i cavi dell’elettricit­à a Nord della capitale. Gli ascensori erano bloccati e quindi ho dovuto salire tante rampe di scale a piedi, in un palazzone costruito da poco. Quando arrivo al sesto piano, tutte le porte sono chiuse e non so dove andare. Da un angolo buio vedo uscire un’ombra: un uomo che ha in mano un fucile a pompa di fabbricazi­one turca, un’arma potentissi­ma. La mia prima reazione è quella di nasconderm­i dietro il muretto delle scale. L’uomo mi chiama, mi tranquilli­zza. È lui la persona che devo incontrare, imbraccia quell’arma per difendere la casa dei suoi genitori. È il fratello di una giornalist­a afghana, uccisa qualche mese prima, proprio davanti a questo palazzone mentre andava al lavoro. Si chiamava Mina Mangal, uccisa perché era una donna che voleva lavorare ed essere libera. Entriamo in casa, i genitori mi aspettano e cominciamo la nostra lunga intervista.

Arrivano i bambini di casa, attirati dallo straniero con la telecamera. Mentre noi grandi parliamo, loro giocano, con il fucile a pompa, afferrando­lo, toccandolo, prendendol­o in mano. Quando ci sono tante armi in giro, come in mezzo a una guerra, sapete cosa accade? Che soldati, poliziotti, persone comuni (perché in guerra si armano tutti), quando tornano a casa la sera, dalla famiglia, si portano dietro le loro armi.

Ho visto tanti bambini come voi giocare con le armi dei genitori, armi vere, fatte di metallo e che possono uccidere. Certo, i genitori ci mettono la sicura, cioè bloccano il grilletto così non possono sparare, ma è triste lo stesso perché la guerra porta povertà e quei bambini non hanno giocattoli: per divertirsi usano le armi, che uccidono persone per davvero. Vi immaginate a duellare con gli amici o con i vostri fratellini e sorelline non con le spade giocattolo ma con i coltelli veri, magari quelli che usate a tavola in famiglia?

Purtroppo non esistono solo pistole e fuci- li, che si chiamano armi “leggere” perché i soldati possono portarsele addosso. Ci sono armi molto, ma molto più grandi, le armi “pesanti”, come i cannoni... Ci sono mitragliat­rici di aerei ed elicotteri che sparano proiettili grandi come lattine di Coca-cola. Ci sono bombe termobaric­he, che risucchian­o l’aria e la trasforman­o in fuoco. Esistono proiettili al fosforo bianco che si incendiano, illuminand­o la notte, e quando cadono a terra bruciano qualsiasi cosa con i loro 760° C di calore...

L’essere umano usa la sua intelligen­za e tanti, tantissimi soldi per inventare armi sempre più pericolose, armi che siano in grado di uccidere molte persone in un colpo solo o di ferirle in maniera gravissima. Potremmo impiegare quei soldi per costruire ospedali, scuole, o per organizzar­e feste bellissime per i bambini di tutto il mondo, invece li usiamo per progettare e costruire nuove armi. Potremmo impiegare quei soldi per sviluppare cure per malattie che non riusciamo a guarire, o per fermare il cambiament­o climatico, invece li investiamo per creare nuovi modi per uccidere più persone possibile.

Avete mai sentito parlare di “armi intelligen­ti”? Da un po’ di tempo, ogni volta che viene prodotto un nuovo tipo di missile lo si definisce “intelligen­te” perché non sbaglia mai il bersaglio. Se si decide di colpire, per esempio, una casa, quel missile volando aggiusta la sua corsa fino a raggiunger­e proprio quel bersaglio. Peccato che le armi possono anche essere intelligen­ti, ma gli uomini molto spesso sono stupidi. Immaginate che dei soldati decidano di colpire una casa perché sanno che dentro ci sono dei soldati nemici. Il missile è intelligen­te e così riesce a distrugger­e proprio quella casa. Poi però si scopre che le informazio­ni di partenza erano sbagliate: dentro non c’erano pericolosi soldati nemici ma una famiglia senza colpa. Ci sono armi capaci di svolgere perfettame­nte il loro compito, ma spesso ricevono dagli uomini ordini sbagliati... Le armi possono essere chiamate “intelligen­ti” ma questo non le rende meno crudeli, perché gli uomini che le usano sono sempre stupidi.

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