Il Fatto Quotidiano

Putin avanza, Kiev perde terreno Nella Nato è il momento dei falchi

Dopo Macron e Cameron, intelligen­ce e militari diffondono ipotesi su un’escalation fino al conflitto diretto

- » Riccardo Antoniucci Extrema ratio,

Non esistono piani operativi per l’invio di militari Nato in Ucraina, ribadiscon­o i leader europei se interpella­ti sull’argomento. Eppure esistono, in ambito militare, ipotesi e scenari (in alcuni settori strategici sono d’obbligo, del resto). E anche in ambito politico, in alcune cancelleri­e gli allarmi su una futura escalation verso un conflitto diretto con la Russia crescono.

Ieri il quotidiano Repubblica ha pubblicato alcune di queste “valutazion­i informali” sulla partecipaz­ione diretta della Nato nel conflitto ucraino nel caso i russi riescano a sbaragliar­e le difese ucraine e muovere sulla capitale Kiev o se coinvolger­anno Paesi terzi nel conflitto.

ma la realtà del fronte parla di un’avanzata russa lenta e costante, mentre le armi e munizioni dei pacchetti occidental­i per Kiev non sono ancora arrivate sul campo. Il tracollo militare ucraino non è più escluso.

MENTRE AL FRONTE si festeggia la Pasqua ortodossa sotto le bombe, dalla prima linea ucraina i soldati riferiscon­o ai corrispond­enti internazio­nali di temere che le fortificaz­ioni non siano abbastanza per frenare l’avanzata nemica. I vertici militari di Kiev hanno confermato che la situazione sulla linea di combattime­nto che taglia le regioni del Donetsk e del Lugansk sta peggiorand­o, e i russi sono più numerosi e meglio equipaggia­ti. Le forze di Mosca hanno ottenuto ulteriori successi nei settori di Avdiivka-ocheretyne e Bakhmut-chasiv Yar. Ad accrescere i timori ci sono anche altri report. Questa settimana la Nato ha diffuso una nota che parlava di rischio di aumento di “attività ostili di natura ibrida” orchestrat­e da Mosca contro Paesi europei. Ieri il Financial Times, citando diverse fonti di intelligen­ce , ha parlato di possibili “violenti atti di sabotaggio”, nello specifico “attentati dinamitard­i e attacchi incendiari per danneggiar­e le infrastrut­ture sul territorio europeo”. Un attacco a un Paese europeo sembra configurar­e proprio una di quelle “linee rosse” stabilite dalla Nato.

Questa serie di “ipotesi di rischio” getta un’altra luce sulle dichiarazi­oni di Emmanuel Macron, ripetute giovedì all’economist, sulla “impossibil­ità di escludere” l’invio di truppe Nato in Ucraina. A cui si sono aggiunte quelle del ministro degli Esteri britannico David

Cameron. Pur criticando la fuga in avanti di Macron, Cameron ha fatto cadere un altro tabù occidental­e quando, annunciato il nuovo pacchetto di aiuti pluriennal­e da 3 miliardi di dollari a Kiev, ha detto che gli ucraini “hanno il diritto” di ussare le armi britannich­e per colpire in territorio russo. Finora nessuno, neanche gli Stati

Uniti, lo aveva mai detto per timore di un’escalation. Il timore, in questa fase, ad alcune latitudini sembra lasciare spazio ad altre consideraz­ioni. Alle nostre, fonti della Difesa assicurano che non ci sono piani per l’intervento diretto della Nato in Ucraina e che questa l’eventualit­à potrebbe manifestar­si solo in caso di attacco russo contro un Paese Nato. Il ministro Guido Crosetto in un’intervista al Corriere ha spiegato: “La nostra posizione non cambia: abbiamo sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”. Crosetto in altre occasioni ha ribadito che la decisione su un’escalation dell’impegno occidental­e nel conflitto va presa

Il Financial Times “Per i servizi alleati possibili attacchi dinamitard­i russi contro un Paese Ue”

con il consenso di tutti gli Alleati, e ha negato con fermezza che l’italia possa partecipar­e a un eventuale intervento armato.

Nel frattempo, da qualche settimana è entrata nella seconda fase l’imponente esercitazi­one militare Steadfast Defender, la più grande dai tempi della Guerra Fredda, con 90 mila soldati, per “testare e perfeziona­re i piani di difesa per rafforzare le difese europee contro un avversario quasi alla pari”. È stata pianificat­a anni fa, ma per Mosca, è “la prova che l’alleanza si sta preparando a un potenziale conflitto con la Russia”, ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

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Il presidente francese Macron, a sinistra: fronte ucraino
FOTO ANSA Escalation Il presidente francese Macron, a sinistra: fronte ucraino

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