Netanyahu spegne Al Jazeera Primo stop alle armi per Israele
La libertà di stampa non è più di casa nel governo israeliano. Le telecamere della tv qatarina Al-jazeera non potranno più inquadrare ciò che accadrà sul territorio di Israele e a Gerusalemme-est. il presidente Benjamin Netanyahu ha bandito le trasmissioni della tv panaraba e fatto mettere sotto sequestro la sede e le attrezzature. “Il mio governo ha deciso all’unanimità: il canale di incitamento Al Jazeera chiuderà in Israele”, ha scritto il primo ministro in un post su X. “La decisione di chiudere gli uffici locali della nostra emittente è pericolosa”, ha affermato il capo dell’ufficio dell’emittente in Israele, Walid Al-omari, secondo cui si tratta di una “decisione molto pericolosa contro i media internazionali in generale perché è chiaro che si vuole impedire a tutti di sapere cosa sta succedendo in questa guerra, a Gaza, in Israele, in Cisgiordania”. La redazione ha accusato il vertice israeliano di violare la libertà di espressione e i diritti umani. La tv potrà operare in Cisgiordania e a Gaza, e dal Cairo dove ha seguito i colloqui poi falliti.
NEL FRATTEMPO
da Rafah venivano lanciate decine di missili – rivendicati da Hamas e Jihad Islamica – contro il territorio israeliano di confine con la Striscia, con sette feriti tra militari e civili. Il nord di Israele è stato più tardi colpito da alcuni razzi provenienti dal Libano. Hezbollah questa volta ha aumentato la dose: ben 60 missili che sono stati intercettati. Mentre gli ostaggi rimangono prigionieri e gli sfollati ammassati a
Rafah friggono per le temperatura e il terrore, i carri armati israeliani sono ormai pronti a entrare nella città-rifugio a sud della Striscia di Gaza. I negoziati indiretti tra Israele e Hamas sono di fatto collassati, se mai siano stati solidi. Ad avvantaggiarsene è l’ala militare di Hamas e, dalla parte opposta, Netanyahu. Entrambi hanno sabotato a modo loro il negoziato, nonostante le pressioni dell’amministrazione americana e la folla che manifesta a Tel Aviv e Gerusalemme per chiedere che si faccia l’accordo per liberare gli ostaggi e che Bibi rassegni le proprie dimissioni. Netanyahu e Hamas invece sono più forti di prima. Le relazioni tra Israele e l’alleato di ferro a stelle e strisce però si stanno deteriorando, almeno apparentemente. Washington sembrerebbe aver sospeso già la scorsa settimana, con una decisione senza precedenti, il trasferimento di una partita di armi allo stato ebraico, secondo quanto riferito da Axios. Israele afferma invece che le consegne continuano normalmente. Il direttore della Cia, William Burns ha provato a salvare extremis l’accordo. Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, ha dichiarato che Israele “si è concentrato esclusivamente sugli ostaggi e non ha risposto alle richieste presentate da Hamas”.
NEGOZIATO TREGUA LONTANA: IN CAMPO IL CAPO CIA