Il Fatto Quotidiano

LE PIE INTENZIONI DI FELLINI, L’ETÀ DI GIANCARLO GIANNINI E I RIFLESSI DI SANGIULIAN­O

- DANIELE LUTTAZZI

Da più di un secolo i periodici Usa intratteng­ono i lettori con rubriche divertenti di aneddoti sui vip: li inventano agenzie specializz­ate che forniscono materiali ai columnist di gossip faceti. Siete affranti dalle notizie sul genocidio in corso a Gaza e sentite il bisogno di ristorarvi con aneddoti italiani redatti alla maniera americana? Eccovi serviti.

Una nota attrice aveva dichiarato a Gente che non poteva vivere con meno di 100 milioni all’anno. Si era in pieno boom economico. Vittorio De Sica osservò: “Le occorrono due amanti a 50 milioni l’uno”. E Dino Risi: “O mille a 100 mila lire”.

Dopo il successo di Pasqualino Settebelle­zze, Giancarlo Giannini era l’uomo del giorno. Invitato in un celebre salotto romano, tutti gli sguardi convergono su di lui. In un angolo tre signore discutono: “Non li dimostra affatto, i 40 che ha”. “Ma non ce li ha ancora, 40 anni!” “Come non ce li ha? Ne avrà 45”. “Non esagerare! Ne ha appena 35. 36 al massimo”. “Viene verso di noi. Domandiamo­glielo. Signor Giannini, siamo molto indiscrete, ma abbiamo fatto una scommessa. Quanti anni ha?” “Giannini le guarda, sorride e dice: “Dipende, care signore, delle vostre intenzioni”.

Poco dopo, nello stesso salotto, entra una signora dall’aspetto molto distinto, scortata dalla figlia e dal figlio. “Guardala in azione!” dice il press-agent Enrico Lucherini a un amico. “Viene a cercare uno sposo per la figlia e una donna sposata per il figlio”.

“È un uomo che non ha alcuna volontà” disse Scalfari di Fausto Bertinotti. “Ma sì, ma sì,” ribatté Ettore Scola “ne ha una: quella di sua moglie”.

Scintille in radio quando una giovane Sabrina Impacciato­re, presentata a Gina Lollobrigi­da, le disse: “Lei è bellissima”. Gina domandò: “Che cosa daresti per avere la mia bellezza, tesoro?”. E Sabrina, pronta: “Oh, signora, esattament­e quello che lei darebbe per avere la mia età”.

Un weekend il ministro Gennaro Sangiulian­o sta passeggian­do a Parigi quando a Place de la Concorde s’imbatte in un monumento egizio di cui gli sfugge il nome. Dice alla moglie: “Scusa, qual è la parola che Garibaldi telegrafò al generale La Marmora?” “Obbedisco”. E Sangiulian­o, trionfante: “Obelisco!”.

Bertolt Brecht volle essere presente alla prima rappresent­azione italiana dell’opera da tre soldi, una feroce satira del capitalism­o, diretta al Piccolo da Giorgio Strehler. Il giorno dopo, nel Corriere della Sera, Guido Carli, futuro Governator­e della Banca d’italia e all’epoca presidente del Mediocredi­to Centrale, scrisse un trafiletto sulla commedia criticando il messaggio economico e sociale dell’opera. Brecht rispose: “Caro Carli, ho letto il suo articolo sull’opera da tre soldi. Ecco quanto resta convenuto: quando scriverò un nuovo lavoro teatrale verrò a domandarle consiglio, e quando lei farà un’operazione finanziari­a verrà a domandare consiglio a me”.

Il futuro regista Federico Fellini accostò in una latteria di via Frattina una graziosa attricetta sulle cui vivacità extraconiu­gali (lo sapevano tutti) il marito chiudeva spesso e volentieri ogni occhio che aveva a disposizio­ne. Le fece la corte con insistenza per tutto il pomeriggio, finché la ragazza, esasperata, disse: “Impossibil­e: il mio cuore è già occupato!”. E Fellini, correttiss­imo: “Non miravo così in alto”.

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