Il Fatto Quotidiano

Mamme di serie B, bonus come propaganda. Altro che natalità

- PATRIZIA DE RUBERTIS

una mamma lavoratric­e con partita Iva. Non so se mi è sfuggito, ma nessuno polemizza sul bonus mamma concesso solo alle mamme lavoratric­i dipendenti? Noi partite Iva evidenteme­nte per il governo Meloni non siamo mamme e i nostri figli non sono figli? E poi si preoccupan­o che in Italia non si fanno figli. Io (evidenteme­nte madre di serie B) ho tre figlie (evidenteme­nte di serie B).

CATERINA

GENTILE CATERINA, partiamo col dire che qui di mamma ce n’è una sola (sigh!) Come non ricordare: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”, urlato nel 2019 dalla leader di Fratelli d’italia Meloni. Eppure dopo cinque anni, quella stessa madre – diventata premier – ha pensato bene di svuotare le misure già previste (come, ad esempio, lo sconto dell’iva su pannolini e pappe) e introdurre una misura che si è rivelata una beffa. Ne abbiamo scritto. Ma è in giornate come quella di oggi (e ieri), mentre sono in corso gli Stati generali della natalità, che si comprende appieno come il bonus mamme sia l’ennesima misura spot di questo governo: solo annunci, senza coperture finanziari­e e senza un benché minimo aiuto concreto, dal momento che i paletti imposti escludono una larga fetta di mamme lavoratici senza il contratto a tempo indetermin­ato, tra cui tutte le autonome e tutte le precarie, oltre alle lavoratric­i domestiche. Tanto

che la platea potenziale delle beneficiar­ie, secondo la Ragioneria, è di appena 570 mila con due figli per quest’anno e 111 mila lavoratici con tre o più figli da quello prossimo. È, insomma, uno spottone che impegna poco il governo dal punto di vista delle risorse, ma che fa la differenza in termini di propaganda. Mentre il dramma resta lì: anche il 2023 ha registrato un nuovo minimo storico delle nascite in Italia, stabilment­e ferme sotto le 400 mila unità, con un calo del 3,6% rispetto all’anno precedente. Ma c’è di più. Non solo questa misura, come lei rileva, è ingiusta ma si rivela una beffa ( fiscale) anche per le poche mamme che la ricevono. Il bonus è infatti una decontribu­zione, uno sconto dei contributi previdenzi­ali, che viene mangiato dalle tasse. E rischia di compromett­ere gli altri aiuti facendo salire l’isee.

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ANSA Il lavoro di cura Bambini al parco giochi

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