Il Fatto Quotidiano

Cantieri a Milano, il primo sequestro non si scorda mai

- GIANNI BARBACETTO

Salto di qualità per la Grattaciel­opoli di Milano: è arrivato il primo sequestro. La Guardia di finanza ha messo i sigilli a un cantiere in via Lepontina, quartiere Isola. Vi si stava costruendo, dentro un cortile, una nuova torre di sette piani dopo aver abbattuto un edificio di due piani. Il Comune aveva dato il permesso per una “ristruttur­azione”: dopo una autocertif­icazione, una semplice Scia (la segnalazio­ne di inizio attività). Era davvero un “Giardino segreto”. Le 60 pagine dell’ordinanza del giudice Matteo Fiorentini, su richiesta della pm Marina Petruzzell­a, svelano il “segreto” e ci consegnano una lettura istruttiva e agghiaccia­nte. Il Comune di Milano ha “sistematic­amente violato l’abc dei principi costituzio­nali di legalità”, “a colpi di determine dirigenzia­li e procedure abnormi”. Violata una lunga serie di norme urbanistic­he: non si può costruire dentro un cortile edifici più alti di quelli attorno; non si può considerar­e “ristruttur­azione” un edificio nuovo: non si può costruire una torre ad altra densità abitativa (tre volte l’indice generale previsto dal Pgt) senza un piano attuativo dei servizi (verde, parcheggi, strade, fogne) che non possono essere rubati ai cittadini; non si può sostituire la cessione di aree a standard con una monetizzaz­ione, oltretutto a prezzi di molto inferiori a quelli di mercato, regalando agli operatori privati “vantaggi indebiti” e procurando loro un “finanziame­nto occulto”.

Il dirigente del Comune Maurizio Misciali si è baloccato con la pratica urbanistic­a di via Lepontina dal 2019 a oggi, per cinque anni, scrivendo, cancelland­o, correggend­o un presunto “errore materiale”, poi aggiungend­o, aggiustand­o, infine dimentican­do la correzione. Viene da domandare: ci è o ci fa? Ha fatto tutto gratis? E

Marco Prusicki, presidente della Commission­e Paesaggio a cui il Comune demanda decisioni non di competenza di quell’organismo, non si è accorto delle violazioni del Pgt? Per chi lavora? Il Comune di Milano ha negli anni “formato un sistema che, attraverso una lettura elastica del Regolament­o edilizio, finisce per attribuire a un organismo ‘valutativo’ del Comune, la Commission­e per il Paesaggio, poteri in realtà decisori discrezion­ali sulla fattibilit­à del progetto edilizio”. Il tutto in contrasto con le leggi nazionali e regionali, dando poteri abnormi a “un organismo che non garantisce indipenden­za e trasparenz­a, in quanto composto da architetti nominati personalme­nte dal sindaco, che esercitano la libera profession­e a Milano (per cui ricevono parcelle dagli operatori), e i cui progetti vengono sottoposti alla valutazion­e della stessa Commission­e Paesaggio, in osmosi con lo Sportello unico edilizia che valuta gli stessi progetti”: una mano lava l’altra.

FUORI LEGGE GRATTACIEL­OPOLI: CENTINAIA DI EDIFICI COSTRUITI AGGIRANDO LE NORME

È IL RITO AMBROSIANO, BELLEZZA.

È la consuetudi­ne che, in nome della “attrattivi­tà”, per attirare capitali a Milano permette in centinaia di casi lottizzazi­oni abusive e abusi edilizi, con contorno di false attestazio­ni e abusi d’ufficio. E in dieci anni ha tolto ai cittadini servizi per almeno mezzo miliardo di euro (li quantifich­erà con più precisione la Corte dei conti?). Il sindaco Giuseppe Sala, invece di gioire per il ritorno alla legalità e per la possibilit­à di rimpinguar­e le casse del Comune, si lamenta: “Gli operatori immobiliar­i in parte stanno già decidendo che non si riesce più a investire a Milano”. Strana idea di sviluppo: la sistematic­a violazione delle regole. Sala ripete la balla delle leggi confuse e contraddit­torie: “Stiamo parlando di una interpreta­zione di quello che sono le regole”. Gli hanno già risposto i magistrati nel decreto di sequestro: “Le condotte dei funzionari e degli operatori non sono state cagionate da problemi di confusione del quadro normativo o di contraddit­torietà tra normativa urbanistic­a statale e regionale o da oscillazio­ni giurisprud­enziali. Ma sono frutto della deliberata torsione di basilari principi delle leggi”.

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