Il Fatto Quotidiano

Ora Nordio ispeziona le indagini

- Antonella Mascali

Lunedì approda in aula alla Camera il ddl sulla cybersicur­ezza che contiene un colpo di mano, l’ennesimo, del solito Enrico Costa, responsabi­le Giustizia di Azione, con il benestare – e una correzione – del governo. L’emendament­o può diventare il cavallo di Troia del governo per controllar­e le indagini dei magistrati: riguarda l’invio degli ispettori presso le procure per verificare la regolarità degli accessi alle banche dati. È stato votato dal centrodest­ra, da Iv e Azione, in commission­e Giustizia. Hanno votato contro Pd, M5S e Avs. Tutte e tre le forze di opposizion­e denunciano l’alto rischio di “spionaggio” da parte del potere politico sul lavoro delle toghe.

L’emendament­o Costa “rivisitato” dal governo prevede che, quando il ministro della Giustizia invia gli ispettori, devono verificare anche “il rispetto delle prescrizio­ni di sicurezza negli accessi alle banche di dati in uso presso gli uffici giudiziari”. Ma in realtà non si tratta solo, si fa per dire, della verifica dell’osservanza delle prescrizio­ni. C’è qualcosa di più grave che si legge nella relazione tecnica che spiega la ratio dell’emendament­o e smaschera l’obiettivo del controllo politico sulle indagini. Gli ispettori, inviati in un ufficio giudiziari­o, si legge, “al fine di accertarne la produttivi­tà”, “l’entità e la tempestivi­tà del lavoro dei singoli magistrati” devono verificare anche “la regolarità degli accessi alle banche dati”. L’emendament­o Costa “originale” era ancora più ingerente perché prevedeva l’invio annuale degli ispettori senza esigenze specifiche. In ogni caso poco cambia. Secondo l’ex procurator­e nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, deputato del M5S, il tipo di controllo degli ispettori ministeria­li “determiner­ebbe una verifica nel merito” e quindi ci sarebbe “un allargamen­to dell’intervento del ministro della Giustizia sui contenuti dell’attività investigat­iva”. Dura anche la capogruppo del M5S, Valentina D’orso: “La previsione che consentirà agli ispettori ministeria­li di verificare il rispetto presso gli uffici giudiziari delle prescrizio­ni di sicurezza negli accessi alle banche dati ci preoccupa fortemente perché, in assenza di una contestual­e espressa elencazion­e di quali siano queste prescrizio­ni, viene il legittimo sospetto che questo sia il grimaldell­o con cui il governo intenda esercitare indebite ingerenze sulle indagini delle Procure”. Il capogruppo del Pd in Commission­e Giustizia Federico Gianassi ha ricordato che la banca dati riguarda “procedimen­ti penali coperti da segreto e trovo pericoloso che si consenta a un organo politico come il ministero, attraverso l’ispettorat­o, che è un organo amministra­tivo, di controllar­lo”. Per Devis Dori e Filiberto Zaratti, capigruppo di Aves nelle Commission­i Giustizia e Affari costituzio­nali “siamo di fronte a un controllo politico delle attività giurisdizi­onali”.

 ?? FOTO ANSA ?? Il ministero di via Arenula
FOTO ANSA Il ministero di via Arenula

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy