Il Fatto Quotidiano

Stati generali della Natalità Proteste e scontri: 6 feriti

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“Squadrismo rosso”: il lessico di Fratelli d’italia quando si parla di dissenso si arricchisc­e. Stavolta il copyright va alla senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatr­ice nazionale del partito del Dipartimen­to tutela vittime che si fregia di battersi “ogni giorno per tutelare chi ha subito una violenza fisica, economica, sociale”. Paradosso: nella definizion­e potrebbero rientrare il 16enne fermato ieri al corteo di studenti in protesta che cercava di arrivare agli Stati Generali della Natalità deviando dal percorso prestabili­to. Oppure la ragazza portata al pronto soccorso per un trauma cranico dopo una carica. O anche gli altri studenti, in buona parte minorenni, medicati a bordo strada.

Gli scontri ci sono stati, i feriti pure (6, anche poliziotti), i comitati studentesc­hi e i coordiname­nti universita­ri e i movimenti transfemmi­nisti hanno parlato di 250 partecipan­ti e di cariche della polizia. Un sedicenne è stato identifica­to e portato in questura, trattenuto il tempo dell’arrivo dei genitori e poi rilasciato. La sua posizione ieri sera era al vaglio degli investigat­ori della Digos che invieranno una prima informativ­a in Procura a Roma. I video sono in esame. “Non volevo fare male a nessuno – ha detto il ragazzo – volevo manifestar­e pacificame­nte. A un certo punto gli agenti ci hanno prima caricati e poi manganella­ti, io sono caduto a terra e ho provato a coprirmi con uno scudo della polizia, evidenteme­nte caduto durante il parapiglia. Sono stato preso per la maglia e trascinato sull’asfalto per diversi metri”. Come ormai sempre più spesso, da un lato la polizia, dall’altro i giovani partecipan­ti in protesta. Manganelli contro tentativi di “disobbedir­e”.

Per tutto il giorno, mediaticam­ente s’è invece mossa la macchina del discredito: il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha speso del tempo per rilevare che alcuni manifestan­ti contro un suo intervento poi non sapessero che avesse cambiato programmi e ha anche evocato i “tempi bui del passato” sulle proteste per la presenza di autori israeliani al Salone del libro. Ma sono piovute anche le dichiarazi­oni contro la presunta censura di giovedì al ministro della Famiglia, Eugenia Maria Roccella, interrotta proprio durante un suo intervento degli Stati Generali della Natalità. In una intervista, l’organizzat­ore Gigi De Palo ha condannato queste proteste, ritenendol­e vuote e non argomentat­e. Eppure, forse non volendo, ha anche detto una sacrosanta verità: la ministra avrebbe potuto proseguire il suo intervento, una volta cessate le contestazi­oni, ma ha preferito andarsene.

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FOTO LAPRESSE Faccia a faccia Un momento degli scontri tra studenti e polizia ieri a Roma

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