Chiesa “Chiacchiere eccessive prima della messa”. “Occasione d’incontro”
La lettera che segue è stata già pubblicata lunedì 6 maggio, ma la ripubblichiamo con la risposta di padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l'educazione.
APPROFITTO DELLA PRESENZA di padre Antonio Spadaro sulle pagine del vostro giornale, saggia e illuminante, per rivolgergli una domanda che – da cattolica praticante – mi pongo da tempo.
In chiesa, prima della messa domenicale, mi capita spesso di trovare gente che chiacchiera del più o del meno come fosse a teatro o allo stadio in attesa che inizi lo spettacolo. È permesso? È lecito? E soprattutto, è rispettoso del luogo e degli altri fedeli che magari sono in raccoglimento o in preghiera?
ANNA GRIMALDI
RINGRAZIO ANNA GRIMALDI per la domanda che mi pone da cattolica praticante, come si definisce. In chiesa, prima della messa domenicale, le capita di trovare fedeli che parlano del più e del meno prima della celebrazione “come fosse al teatro o allo stadio”. Si chiede se questo è lecito e se è rispettoso di chi è in preghiera.
Il modo in cui pone la domanda implica già la sua personale risposta. Ed è certamente condivisibile, se le situazioni alle quali si riferisce violano palesemente la
natura dello spazio sacro. Occorre sempre ricordare, infatti, che la chiesa è luogo del raccoglimento che richiede concentrazione e silenzio.
D’altra parte, bisogna considerare che “chiesa” – dal greco “ekklesia” – significa assemblea, convocazione. La natura di un’assemblea è quella dell’incontro, specialmente prima delle celebrazioni quando la gente si raduna, si saluta cordialmente, spontaneamente, e prepara in modo adeguato la liturgia.
Questi momenti richiedono equilibrio e flessibilità, rispetto e naturalezza. Mi è capitato di osservare tante volte l’assemblea radunarsi, formarsi, organizzarsi e poi dar vita a liturgie molto partecipate e composte.