Il Fatto Quotidiano

L’idf assalta anche le case dei civili Ma spostarsi è troppo costoso

- » Aya Ashour RAFAH (STRISCIA DI GAZA)

Le Forze israeliane hanno raggiunto il valico di frontiera di Rafah la mattina del 7 maggio e ne hanno dichiarato il pieno controllo, interrompe­ndo il passaggio di pazienti, feriti e civili. Hanno anche impedito l’ingresso ai camion degli aiuti e non hanno permesso al personale delle Nazioni Unite (Unrwa) di entrare e passare dal lato egiziano del valico a quello palestines­e. Il valico di Rafah, che collega la Striscia di Gaza con l’egitto, svolge un ruolo vitale nel fornire aiuti a Gaza, ed è attualment­e l’unico passaggio attraverso il quale i civili possono uscire dalla Striscia di Gaza in cerca di sicurezza e cure mediche. Ora non c’è più via di fuga da Gaza poiché Israele controlla il valico e i suoi veicoli avanzano da est a ovest di Rafah, mentre le navi militari prendono di mira i civili sulle coste. Gli attacchi si stanno intensific­ando con il bombardame­nto

LE ONG HANNO SOSPESO TUTTE LE OPERAZIONI PIOVONO BOMBE

delle case dei civili nella parte orientale della città, mentre gli aerei lanciano feroci attacchi per costringer­e i civili a evacuare forzatamen­te verso le aree umanitarie. L’unrwa ha chiesto l'evacuazion­e degli sfollati nelle sue scuole da Rafah est verso ovest, nella zona “Tel Sultan”. Intanto la parte occidental­e della città è sottoposta a una serie di attacchi aerei. L’unrwa ha sospeso tutte le sue attività a Rafah dall’8 maggio e ha smesso di fornire servizi agli sfollati nei suoi rifugi. Mentre scrivo questo articolo, non c’è stato alcun annuncio ufficiale riguardo alla ripresa delle operazioni e anche alcune organizzaz­ioni umanitarie hanno sospeso il loro lavoro a Rafah, come Save the Children. La gente qui non sa dove andare; tutti trasportan­o le proprie cose senza una destinazio­ne precisa. Alcune famiglie sono ancora bloccate, perché i costi per spostarsi da una zona all’altra sono alti, oltre a quelli per costruire nuovamente le tende. Vi scrivo dopo mezzanotte mentre ascolto il rumore degli aerei da guerra, degli aerei da ricognizio­ne, delle navi da guerra e il rumore degli scontri provenient­i dal centro di Rafah, che Israele sta bombardand­o.

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