Kiev, dagli Usa altri 400 milioni E Berlino striglia la Ue: più armi
Ll Segretario di Stato americano, Lloyd Austin, ha ricevuto al Pentagono il suo omologo tedesco, Boris Pistorius. “Grazie per la tua leadership” ha detto lo statunitense al ministro arrivato da Berlino. La Germania è oggi il secondo paese al mondo per aiuti militari inviati a Kiev. Austin lavora da oltre un anno a un passaggio di consegne, se gli Usa si tireranno indietro nel sostegno all’ucraina, il peso del coordinamento degli aiuti dovrà passare alla Germania. Intanto ieri è stato annunciato un nuovo pacchetto approvato dal Congresso a Washington: 400 milioni di dollari di armi da inviare in Ucraina. Ci sono veicoli corazzati (Bradley e Mrap), Javelin anticarro e soprattutto i missili Stinger e Patriot. Il mese scorso la Germania aveva inviato a Kiev un terzo lanciatore Patriot, i due consegnati lo scorso anno sono stati danneggiati dai russi, ma senza munizioni. Nei suoi due giorni negli Usa, Pistorius è andato in giro con un carrello della spesa. In meno di un anno e mezzo dalla sua nomina, il ministro tedesco ha firmato 380 ordini per sistemi d’arma statunitensi, valore 23 miliardi di euro. L’acquisto più importante, oltre 8 miliardi: 60 elicotteri Chinook, prodotti dalla Boeing. Pistorius ha visitato lo stabilimento a Philadelphia e da lì ha strigliato gli alleati di governo. La Bundeswehr (forze armate tedesche) ha bisogno di soldi e Pistorius vuole che venga lasciata mano libera alla Difesa. Niente vincolo di bilancio come imposto dal ministro delle Finanze Christian Lindner. All’indomani dell’invasione russa dell’ucraina il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato 100 miliardi per la Difesa, ma non sembrano essere sufficienti. Secondo Pistorius la Germania non è pronta ad affrontare una guerra: vuole maggiori investimenti, fabbriche di armi e pensa di reintrodurre la leva obbligatoria.