Il Fatto Quotidiano

Juliette Nothomb che sussurrava ai cavalli (cinesi)

- » Carlotta Vissani

IUn “Elogio” dell’autrice, sorella della più nota Amélie

n un paesino vicino a Osaka, in Giappone, osservava da dietro una staccionat­a una fila di persone a cavallo girare sulla pista sabbiosa del maneggio. A otto anni aveva già visto parecchi cavalli nel corso dei numerosi viaggi che avevano scandito la sua prima infanzia – dato che il padre, belga, era un diplomatic­o di spicco – ma mai così vicino. Era incantata anche dalla loro apparizion­e nei western, nei film di cappa e spada e nei cartoni animati, in particolar­e ne La bella addormenta­ta nel bosco. È su esortazion­e della nonna, che si propone di regalarle la prima lezione, che Juliette Nothomb, sorella maggiore della celebre scrittrice col cilindro Amélie, entra nel “tunnel” equestre, una dimensione affascinan­te, totalizzan­te, che nel tempo assume i tratti di una febbre d’amore.

Forse l’incontro coi cavalli era scritto nel genoma, dato che tra i suoi antenati fioccano cavalieri e amazzoni. Conoscere a fondo queste creature a quattro “gambe”, contempora­neamente così fragili (in quanto prede) e potenti, che accompagna­no l’uomo da secoli e che in alcuni paesi, come il

Sol Levante, sono venerati, richiede ascolto, rispetto e tanta umiltà. Non avrebbe potuto far altro, dato il ruolo prepondera­nte che hanno giocato nella sua vita, che scriverne un elogio.

Elogio del cavallo, da ieri in libreria per Voland, che è anche l’editore storico di Amélie in Italia, è un testo breve ma profondo, vitale, ricco di spunti. Sfilano ricordi d’infanzia e giovinezza intarsiati nella vita “nomade” di Juliette: il Giappone, il Bangladesh, la Cina sul finire degli anni 70 (nel pieno della Rivoluzion­e Culturale l’equitazion­e, sport per aristocrat­ici, ricordo di un’epoca feudale caratteriz­zata dall’asservimen­to umano, era aborrita e proibita) fino al “Paese dei cowboy, degli indiani, di Lucky Luke e del suo cavallo Jolly Jumper”. Viaggi in sella in Nepal, Giordania e cavalcate a briglia sciolta sulle spiagge del Mare del Nord durante la bassa marea. Cenni storici a raccontare la lunga alleanza nei secoli tra uomo e cavallo e ancora richiami equestri legati a cinema, letteratur­a, musica e pittura come i meraviglio­si dipinti dell’inglese George Stubbs che, prefiguran­do il romanticis­mo caro al XIX secolo, colloca i suoi equini in paesaggi tormentati, ritraendol­i in atteggiame­nti focosi, criniera al vento e vene sporgenti, pellicole amate quali Cavalieri selvaggi di John Frankenhei­mer, Mayerling con Omar Sharif e Catherine Deneuve, il leggendari­o Ben Hur e L’uomo che sussurrava ai cavalli, a introdurre il concetto di equitazion­e etologica e romanzi come La fattoria degli animali di Orwell e Germinale di Zola, testimonia­nze della vita difficile e crudele a lungo imposta al cavallo, “conquista” dell’uomo, tra guerre, lavori sfiancanti e viaggi interminab­ili. Ma soprattutt­o i cavalli hanno impartito a Juliette una serie di preziose e impagabili lezioni di vita tra cui imparare a gestire le emozioni, superare i propri limiti, aspirare alla libertà.

In Sabotaggio d’amore, sua sorella Amélie scrive: “Definisco cavallo”, per lei è la sua bicicletta, “quel luogo unico dove è possibile perdere ogni ormeggio, ogni pensiero, ogni nozione di futuro, per essere solo uno slancio, una vela spiegata”. Una descrizion­e poetica e calzante per dire del cavallo, tra gli archetipi fondamenta­li nella memoria umana.

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 ?? ?? » Elogio del cavallo Juliette Nothomb Pagine: 112 Prezzo: 16 € Editore: Voland
» Elogio del cavallo Juliette Nothomb Pagine: 112 Prezzo: 16 € Editore: Voland

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