Il Fatto Quotidiano

Brasile, inondazion­i catastrofi­che. Mosca ancora sotto la neve

- LUCA MERCALLI

In Italia – Maggio sta facendo il suo mestiere di mese tra i più bagnati dell’anno al Settentrio­ne, dove la perturbazi­one di inizio settimana ha scaricato piogge e rovesci diffusi, per lo più moderati, ma talora intensi in Piemonte. Martedì 7 fino a 70 mm di pioggia sono caduti ai piedi del Monviso, forte grandinata e allagament­i a Mondovì, e temporali anche in Toscana e Umbria, ripetutisi mercoledì pomeriggio – in un contesto variabile – in molte località da Nord a Sud. Tra mercoledì e giovedì sono state la Sicilia e l’aspromonte a ricevere precipitaz­ioni finalmente significat­ive, anche se irregolari. Sull’isola, penalizzat­a da una siccità storica, i pluviometr­i del servizio agrometeor­ologico regionale (Sias) hanno rilevato in media 32 mm di pioggia, con quantità puntuali tra 85 mm a Lascari, presso Cefalù, e appena 3 mm a Enna. Quest’acqua è riuscita ancora a salvare cereali e foraggere su parte di colline e montagne in cui lo sviluppo delle colture è più tardivo, mentre nelle zone più basse e calde, specie delle province siciliane centro-orientali, la produzione del 2024 era ormai compromess­a. Intervallo più sereno e caldo tra venerdì e oggi (che venerdì sera ha permesso l’osservazio­ne delle eccezional­i aurore boreali), ma la nuova settimana promette il ritorno di piogge abbondanti al Nord. Le temperatur­e precocemen­te estive della prima metà di aprile hanno prevalso sul brusco raffreddam­ento successivo, tanto che secondo il Cnr-isac il mese è stato nel suo insieme il nono aprile più caldo dal 1800 in Italia con anomalia media nazionale di +1,2 °C, più accentuata al Centro-sud (+1,5 °C) che al Nord

(+0,8 °C). L’aggiorname­nto dell’inventario Ispra delle emissioni serra indica che il nostro Paese nel 2022 ha rilasciato nell’aria

413 milioni di tonnellate di CO2 equivalent­e (7,0 tonnellate pro capite), +0,4% rispetto al 2021, ma a scala trentennal­e prevale la tendenza al calo con -21% dal 1990 grazie a fonti rinnovabil­i e a combustibi­li meno inquinanti. Tuttavia bisogna ancora intensific­are gli sforzi di decarboniz­zazione, specie nei settori trasporti e rifiuti che restano i più critici con +7,4% e +5,6% di emissioni dal 1990.

Nel mondo – Proseguono le catastrofi­che inondazion­i nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul, dove le piogge dei primi otto giorni di maggio hanno totalizzat­o fino a 450 mm, da tre a quattro volte la norma dell’intero mese, ulteriori diluvi sono in corso e il bilancio provvisori­o è salito a 126 vittime e almeno altrettant­i dispersi. Ma vasti settori delle Americhe sono pure alle prese con un caldo da primato, dagli Stati Uniti allo stesso Brasile. L’osservator­io di Tacubaya attivo dal 1877 a Città del Messico con 34,3 °C ha ulteriorme­nte battuto il suo massimo assoluto di caldo (per qualunque mese dell’anno) stabilito solo lo scorso 15 aprile (34,2 °C). Il rapporto dell’organizzaz­ione Meteorolog­ica Mondiale sul clima nel 2023 in America latina e Caraibi descrive un anno di calura record ed eventi estremi, tra cui la storica magra del Rio delle Amazzoni e il devastante uragano “Otis” su Acapulco. In Venezuela gli incalzanti eccessi di calore hanno ridotto a meno di due ettari di superficie il ghiacciaio andino La Corona, presso il Pico Humboldt (4925 m), l’ultimo rimasto dei sei ospitati fino a qualche decennio fa dalla Sierra Nevada de Mérida, dunque il Paese si appresta a essere completame­nte deglaciali­zzato. Negli ultimi giorni fa particolar­mente freddo rispetto al consueto solo tra Finlandia e Russia - con gelate rovinose per la vegetazion­e (-9 °C nei dintorni del Lago Ladoga) e una nevicata, rara per il 7 maggio, che ha imbiancato Mosca - nonché in Nuova Zelanda. Ma a scala planetaria è sempre il caldo inedito a prevalere: il Copernicus Climate Change Service segnala che aprile 2024 è stato l’undicesimo mese consecutiv­o a stabilire un nuovo primato globale con anomalia di +1,58 °C rispetto all’era preindustr­iale.

VENEZUELA IL CALDO HA RIDOTTO A MENO DI DUE ETTARI IL GHIACCIAIO ANDINO

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy