Fu Mussolini a far uccidere Gramsci, non certo Togliatti
Davvero non c’è limite al peggio. Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, in un programma televisivo è riuscito ad affermare: “Come è stato arrestato Antonio Gramsci? Grazie a quale intervento? Palmiro Togliatti lo fece arrestare, perché era scomodo”. Togliatti dunque che dà ordini a Benito Mussolini per far arrestare il suo compagno e capo del Partito comunista, Antonio Gramsci! Qui non si tratta solo di una bufala clamorosa (lo è), e di un’offesa alla storia (lo è, ed è gravissima), ma anche di un esempio di indecenza morale e politica. Se esistesse un tribunale della Storia, il poco onorevole Tajani sarebbe costretto a presentarvisi in manette, attendendo una sentenza, che non potrebbe che essere di condanna, per falsificazione dei fatti, per calunnia verso un padre della Patria.
Ma anche il mondo politico se esistessero ancora politici seri, e preparati culturalmente, dovrebbe insorgere per questa ennesima manata di fango buttata sul volto di “Ercoli”, ossia Palmiro Togliatti: Tajani approfitta della morte del calunniato, ma soprattutto dall’assenza di suoi eredi politici. Li possiamo immaginare Veltroni, Franceschini, Fassino, lo stesso
D’alema (il più togliattiano di tutti i leader cresciuti nelle file del Pd), che indignati sfidano a duello l’autore di una simile menzogna? Potrebbero farlo gli studiosi, certo, ma quanto spazio viene loro concesso, abitualmente? Io non posso certo aspettarmi che Tajani vada non dico a leggere, ma almeno a sfogliare le
800 pagine di Gramsci. La biografia che ho appena pubblicato presso l’editore Feltrinelli. Certo se lo facesse potrebbe rettificare la sua castroneria, e prenderebbe atto di alcune verità storicamente accertate, che riassumo: 1) Gramsci fu arrestato mentre era deputato in carica, in spregio dunque delle guarentigie costituzionali; 2) tra carcere, confino e cliniche dove fu ricoverato ormai in fin di vita, trascorse 11 anni, della sua breve esistenza, fino alla morte, nel 1937); 3) il solo artefice dell’arresto della detenzione, della reclusione, dopo un processo farsa, e della morte dolorosa e prematura, del più importante pensatore italiano degli ultimi cinque secoli, è stato Benito Mussolini; 4) a dispetto degli innegabili dissidi con il suo compagno di studi a Torino e poi di lotta e di partito (prima socialista poi comunista), Palmiro Togliatti ha il merito di avere salvato i Quaderni e le Lettere dal carcere, e ancora prima di aver capito l’importanza anche della produzione giovanile del Gramsci giornalista; 5) è grazie a Togliatti che noi abbiamo Gramsci, e lo hanno potuto scoprire, leggere e apprezzare anche i non comunisti, come testimonia oggi la incessante mole di pubblicazioni.
E questa fortuna nel mondo si deve anche al fatto che Antonio Gramsci fosse un pensatore “scomodo”, ossia difficile da catalogare e ancora più da irreggimentare, ma egli rimase fino all’ultimo respiro un rivoluzionario, nel pensiero e nell’azione, almeno fino a che gli fu concesso di farlo. Se avesse potuto scrivere in libertà, invece che per poche ore al giorno, nelle carceri fasciste, e avesse potuto curarsi, invece che subire la persecuzione del regime mussoliniano, forse i destini della sinistra e dell’italia tutta sarebbero stati diversi. Ma malgrado tutto, eroicamente, egli ci ha lasciato due capolavori come le Lettere ei Quaderni, testi fondamentali per chiunque sia curioso di una fetta (decisiva) della storia del Novecento, ma anche per quanti vogliano comprendere la società moderna, e decrittarne i meccanismi, non per il solo piacere della conoscenza, ma allo scopo di rovesciare il rapporto tra oppressi e oppressori, liberando i primi. Infine, fu sulla base dell’opera gramsciana che Togliatti poté avviare il percorso della via italiana al socialismo, percorso non seguito dai suoi indegni successori, ma che bastò a differenziare il Pci dal Pcus e da tutto il “socialismo reale”. In carcere fu Mussolini a inviare Gramsci e farcelo morire, non certo Togliatti, caro ministro. Studi la storia, non è mai troppo tardi!
BUFALE IL MINISTRO TAJANI CAMBIA LA STORIA: FAREBBE MEGLIO A STUDIARLA