Addio albero e randa
Navigare senza fatica, srotolando due fiocchi perché la randa non c’è più. Un’idea che potrebbe cambiare il mondo della vela rendendolo ancora più facile e comodo
CIAO RANDA Una soluzione che farebbe la gioia di tutti i diportisti
SICUREZZA Una barca “vecchio stile” è più sicura di una moderna?
IN REGALO Il nuovo CalendarioPoster in regalo a chi si abbona adesso
Ese mandassimo in pensione l’albero e la randa? Una mail arrivata mentre ero ancora in vacanza mi ha incuriosito. L’oggetto recitava: “design e provocazioni”, la inviava tale Daniele Vitali, a me sconosciuto. Apro l’allegato e scopro che questo signore, di professione designer, ha pensato qualcosa di inimmaginabile, dopo più di cento anni di dominio incontrastato dell’armo “Marconi” (sloop con randa e fiocco). Cosa ha pensato Vitali? Vuole abolire l’albero e armare la barca con due fiocchi e una struttura solidale allo scafo che regge il punto di mura dei fiocchi. La sua idea, nei principi di fondo già vista, non è però estrema come quella che porta avanti l’antesignano di questa soluzione, il mitico Ernesto Tross (che peraltro ha dimostrato che funziona, navigando da decenni nei mari di tutto il mondo). È invece una soluzione armonica, applicabile alla produzione di serie perché , come dice la sua mail, è caratterizzata da un design elegante, contemporaneo, in piena armonia con i canoni estetici odierni. La sua soluzione, se venisse adottata, farebbe sicuramente la gioia di tutti i diportisti del mondo, quelli che tante volte, per pigrizia e mancanza di equipaggio, rinunciano a tirare su la randa e navigano con il solo fiocco. Sai quanta fatica in meno! Un consiglio ai cantieri, prendete sul serio l’idea di Daniele Vitali che trovate a pag. 94.
LE BARCHE “VECCHIO STILE” SONO PIÙ SICURE?
Quest’estate ho passato una serata piacevole disquisendo con amici velisti su uno dei temi più discussi da chi va in barca a vela: qual è la barca migliore per navigare con cattivo tempo? La maggior parte degli appassionati è convinta che una barca “vecchio stile” sia sicuramente preferibile a quelle attuali. Con quella carena con importante immersione, entrate di prua profonde e sottili, dislocamento pesante, costruzione classica in vetroresina ad alti spessori, un bell’albero di diametro generoso, la poppa chiusa da sicurezza anche a velisti provetti, crea la convinzione che sia la soluzione ideale per stare sicuri e comodi, poco bagnati in pozzetto in caso di maltempo e in navigazione con onda di prua. Quante volte ho sentito dire: “Con le barche “vecchio stile” che passaggio morbido sull’onda, niente acqua in coperta!”. Mi permetto di dissentire da questa visione. Uso questi piccoli esempi di buon senso per schierarmi a favore dell’evoluzione della progettazione che non solo migliora le prestazioni ma anche la sicurezza e la piacevolezza di navigazione. Secondo voi una barca che invece di tagliare le onde come le barche di vecchia generazione, passa sopra le onde come quelle di oggi non riduce gli sforzi sullo scafo regalando maggiore sicurezza e comfort? E che cosa dire degli sforzi sulle attrezzature che si riducono grazie alla maggiore leggerezza delle barche di oggi? Se anche cantieri che con barche tradizionali “vecchio stile” hanno costruito il loro successo, come Hallberg Rassy o Amel, hanno deciso di sposare la causa delle barche “attuali”, ci sarà un perché. Torneremo già sul prossimo numero sull’argomento, con pareri autorevoli di progettisti e marinai famosi, non perdetelo!
ARRIVA IL CALENDARIOPOSTER 2018 DEL GDV
Come tradizione anche quest’anno tutti coloro che si abbonano al Giornale della Vela da fine settembre a fine dicembre o rinnovano anticipatamente da fine settembre a fine dicembre, ricevono gratuitamente il CalendarioPoster 2018. Quest’anno le 13 immagini che corredano il CalendarioPoster sono veramente eccezionali. La mia opinione è di parte ma, se non lo avete ancora fatto, abbonatevi adesso!