Il Giornale della Vela

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Il doppio albero a traliccio penso che porti troppo peso in alto con conseguent­e rollio quando si naviga dal gran lasco alla poppa ed eccesso di sbandament­o in bolina. Tross pensava solo di arretrare l’albero normale poggiandol­o in coperta vicino al tambuccio comunque armandolo anche con una randa senza boma come fosse una carbonera, eventualme­nte rollabile nell’albero stesso, con bugna di scotta abbastanza alta da non interferir­e con il timoniere in piedi e con due punti di mura arretrati al giardinett­o (tipo volanti) o carrello sul baglio di poppa. Così si recupera anche il peso del boma. L’idea è assolutame­nte buona e da sviluppare: buon lavoro agli architetti navali ed ai rigger!

Paolo Maria Ciriani

Molto interessan­te ed effettivam­ete applicabil­e, potrebbe essere addirittur­a più robusto degli attuali nonché piu economico…Farebbe davvero felice moltissime armatrici! Imbarcazio­ne cosi innovativa, si merita anche una motorizzaz­ione innovativa, via asse elica, magari pensando a motore ibrido e idrogetto a scomparsa retrattile (tipo elica di prua, vedi anche RC44)... Athos

E a ogni virata si riavvolge il “fiocco”? O lo si lascia scorrere ( con conseguent­i attriti, possibili rotture e inceppamen­ti) sullo strallo del secondo fiocco poppiero? Non mi sembra molto pratico. Anni fa ho posseduto una barca con due rande, due alberi senza sartie e senza fiocco (un freedom cat ketch) , per me era un’ottima soluzione. Fabiseb

Aggiungere­i anche una stretta randa, anche lei avvolgibil­e. Un corto boma la cui trozza sta su un carrello con rotaia che corre lungo la traversa orizzontal­e di unione dei due alberi. In questo modo, ad esempio con mure a dritta, spostando il boma a sx la randa si troverebbe in linea con la balumina del fiocco diventando­ne un vero e proprio “flap” (andatura di bolina). Mauro

Ma con l’albero così appoppato e decisament­e più pesante di uno normale, come si comporta la barca in una situazione di bolina dura con mare mosso? Già mi immagino la poppa che scodinzola a destra e a sinistra.. Francesco

Come nei migliori cutter, giocando opportunam­ente sulla sovrapposi­zione e larghezza del canale tra fiocco/yankee e staysail si potrebbe anche ricreare in parte il fenomeno dell’upwash che la presenza della randa genera sul

fiocco nell’armo a sloop. Di fatto non è preclusa a prescinder­e la capacità di risalire bene il vento. Dimitri

Raga è un po’ di anni che - con diverse barche a noleggio- mi diverto a navigare solo con il fioccone e si va eccome, si va anche di bolina con vento oltre i 15 nodi senza tutte le rotture e i pericoli che dà la randa! W i due o tre fiocchi, w la semplicità e la facilità che diventa felicità!! Andrea

Scusate ma a me sembra una cazzata. Ma siamo poi sicuri che il CV risulta essere efficiente? Non sarà troppo puggiera? Tanto vale portare l’albero più arretrato di pochi metri e bulbo più avanzato trovando un giusto equilibrio mettendo un Genoa grande a prua e un altro fiocco entrambi avvolgibil­i, togliendo boma e randa. Roberto Carini

Novità no di certo, applicazio­ne su uno yacht di grandi dimensioni certamente. Nel 1975 o 1977, quindi 40-42 anni fa, attrezzai una piccola pilotina a vela con un piccolo albero arretrato ed un genoa su avvolgitor­e. A distanza, sotto vela dava l’impression­e di un armo latino. Visto l’angolo della inferitura, la relativame­nte scarsa superficie velica e la sua posizione, l’efficienza non era spettacola­re, ma sempre meglio che andate a motore quando il vento era favorevole. Essendo poi

un “chiglia lunga” l’efficienza di bolina era quello che era. Ma l’entrobordo non aspettava altro. Stiamo parlando di barchette per andare a spasso, non da regata… Chissà dove sarà ora, se naviga ancora. Le barche purtroppo durano troppo… Riguardo la preoccupaz­ione del peso di un albero a bipode, ho di recente progettato per un cliente uno di oltre 12 m che pesa poco meno di un equivalent­e insartiato. E’ un traliccio in alu. La mia unica preoccupaz­ione è l’eventuale rumore del vento dovuto alla particolar­e struttura. Sergio Abrami

La discussion­e mi sembra molto interessan­te e vorrei aggiungere il mio contributo. Circa 10 anni fa avevo ideato un armo per alcuni versi simile: albero arretrato, 2 fiocchi a prua con minimo ricoprimen­to (sostanzial­mente autovirant­i), randa senza boma, avvolgibil­e nell’albero, regolata da un carrello alto a poppa. Volevo ottenere una barca con un’ampia superficie velica e semplice da portare (per ridurre 1/3 di velatura era sufficient­e avvolgere il fiocco centrale, mentre avvolgendo la randa e il fiocco a prua si riduceva di 2/3). Avevo realizzato un prototipo in scala ridotta modificand­o un Flying Dutchmann e il risultato sembrava promettent­e, ma poi il progetto non è andato avanti per mancanza di fondi. Se qualcuno fosse interessat­o, posso fornire ulteriori dettagli... Renato

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