Il Giornale della Vela

La Rolex Middle Sea decisa dalla burrasca dai ritiri

Poteva essere la regata dei super maxi, ma alla fine l’ha spuntata a sorpresa il piccolo JPK 10.80 Bogatyr con un equipaggio di soli russi in una classifica decimata da 78 ritiri su 110 partenti, con la burrasca a 40 nodi a fare una selezione implacabil­e

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Più che una classifica sembra quasi l’elenco dei “superstiti”. Su 110 barche partite da Malta al traguardo ne sono giunte appena 32. Quest’edizione 2017 la possiamo considerar­e una regata si durissima e a tratti brutale, ma nella media di quello che sa offrire la Rolex Middle Sea Race e in generale il Mediterran­eo in ottobre, mese di “rottura” della stabilità meteo. La fase iniziale, quella lungo la costa orienta-

NMYD 54 Teasing Machine di Eric de Turcheim, terzo nella classifica overall IRC. le della Sicilia, come accaduto altre volte, è stata quasi come una “crociera estiva”, con brezze medio leggere, sole, meteo stabile e albe e tramonti mozzafiato. Poi è arrivata la “sventola” prevista, quella dove resistono solo i migliori e le imbarcazio­ni meglio preparate, quella dove occorre anche un po’ di fortuna per evitare inconvenie­nti meccanici occorsi anche a barche ed equipaggi di punta. Scorrendo la classifica si nota come la lunghezza delle barche abbia fatto la differenza: tolto il vincitore in overall, il JPK 10.80 Bogatyr del russo Igor Rytov, e pochissimi altri scafi, tutti quelli che sono giunti al traguardo sono imbarcazio­ni dai 12 metri in su, troppo impegnativ­a per molti la dura bolina tra Stromboli e Favignana. Nella classifica IRC overall, quella che assegna la vittoria generale della Middle, alle spalle del tenace JPK russo si è piazzato, con un distacco di neanche sette minuti in tempo compensato, lo Swan 53

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