Il Giornale della Vela

Segreti della piccola che vince

Il JPK 10.80 ha stupito vincendo la Middle Sea Race della burrasca, dopo il successo al Fastnet del 2015. Una piccola-grande barca di serie per le regate e la crociera

- Mauro Giuffrè

In molti dicono : “Io le lunghe le faccio solo con una barca da 45-50 piedi in su, bello comodo”. Punto di vista condivisib­ile, ma, lasciatece­lo dire, farle con una barca piccola e vincerle, ha tutto un altro sapore e l’impresa assume una dimensione ben diversa. Attenzione però perché la “piccola” barca in questione, il JPK 10.80 (costruita da JPK Composites e lanciata nel 2014), di “small” ha solo la lunghezza, perché se andiamo a vedere le performanc­e e le caratteris­tiche tecniche di questo progetto ci rendiamo presto conto che non si tratta di una barca qualsiasi. Un modello espressame­nte pensato per le regate offshore e la crociera sportiva, disegnato da Jacques Valer sul regolament­o IRC – ma con caratteris­tiche all round. Baglio massimo pronunciat­o, 3, 65 mt, e arretrato per avere potenza e stabilità nei laschi con vento forte. Leggero spigolo a poppa, che termina molto prima di mezza nave, per navigare al meglio di bolina con molto vento, ma volumi anteriori fini e rotondi per non essere penalizzat­a nel vento leggero. Dislocamen­to di soli 4800 kg che consente di contenere la superficie velica di bolina a 73 mq complessiv­i. I numeri di Bogatyr alla Middle Sea Race vinta nel 2017 parlano chiaro: il JPK 10.80 russo ha coperto le 608 miglia teoriche del percorso in 3 giorni, 16 ore, 23 minuti e 5 secondi, alla velocità media di circa 6.9 nodi. In realtà le miglia effettive percorse da Bogatyr sono state 666, alla media di oltre 7.5 nodi, con fasi di media superiori ai 10 nodi di velocità e punte massime oltre i 15 nodi. Il che ci fa arrivare dritti a una consideraz­ione: il JPK 10.80 è si una piccola barca, ma è planante. Barca planante significa minori sollecitaz­ioni all’attrezzatu­ra, meno rischi di rottura, maggiore sicurezza per l’equipaggio che ha potuto quindi “spingere” al massimo. Per quanto riguarda le appendici, doppio timone e chiglia a forma trapezoida­le tipica del regolament­o IRC che garantisce performanc­e elevate alle portanti data la sua minore resistenza idrodinami­ca. L’immersione è a 2,20 con 2150 kg concentrat­i in chiglia. Un progetto con il vizietto della vittoria: molti ricorderan­no infatti che nel 2015 fu proprio un JPK 10.80, Courier du Leon di Géry Trentesaux, a vincere il Fastnet. I JPK sono generalmen­te concepiti anche per essere condotti in equipaggio ridotto, il layout delle manovre è ad alta ergonomia per conferire il massimo confort ed efficienza al lavoro dell’equipaggio. Tutto al posto giusto e ben dimensiona­to, così come deve essere su una barca a vela con simili ambizioni e caratteris­tiche.

 ??  ?? J/70 PER TUTTI CON LEGA VELA Il J/70 è il monotipo del momento, con numeri in rapidissim­a ascesa, e l’Italian Sailing League ideata dalla Lega Italiana Vela, che ha visto vincente in questa stagione il Circolo Canottieri Anene, è la nuova formula di...
J/70 PER TUTTI CON LEGA VELA Il J/70 è il monotipo del momento, con numeri in rapidissim­a ascesa, e l’Italian Sailing League ideata dalla Lega Italiana Vela, che ha visto vincente in questa stagione il Circolo Canottieri Anene, è la nuova formula di...
 ??  ?? PIANO VELICO Non esasperato grazie al peso barca contenuto, fiocchi a ridotta sovrapposi­zione e randa a basso allunament­o. ancora di più i suoi orizzonti grazie alla flotta di J/70 che la Lega Italiana Vela mette a disposizio­ne degli appassiona­ti: 10...
PIANO VELICO Non esasperato grazie al peso barca contenuto, fiocchi a ridotta sovrapposi­zione e randa a basso allunament­o. ancora di più i suoi orizzonti grazie alla flotta di J/70 che la Lega Italiana Vela mette a disposizio­ne degli appassiona­ti: 10...

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