Bentornato fenomeno! Pietro Sibello mette piede sul 49er dopo cinque anni di assenza e vince subito! Ecco la storia di un campione che non molla mai

C’è un 49er lanciato verso la linea d’arrivo a Palma de Mallorca, alle Baleari. Davanti, nessuno. Dietro, tutta la flotta. Colpo di cannone, vittoria di prova. La prima prova. In una regata come il Trofeo SAR Princesa Sofia, la celebre settimana delle classi olimpiche, dove il livello agonistico è altissimo, vincere la prima prova equivale a trionfare nella battaglia iniziale di una guerra che sarà molto lunga. Ma quella vittoria è pesantissima. Perché al timone c’è un ragazzo di quasi quarant’anni, biondo, ligure di Albenga. Da cinque anni non metteva piede sui 49er, classe a cui aveva dato tutto, ma dalla quale non aveva raccolto neanche un millesimo di quanto avrebbe meritato. Nel 2008 gli avevano strappato ingiustamente la medaglia olimpica dal collo in un modo clamoroso e antisportivo, che aveva suscitato l’indignazione della comunità velica internazionale (l’equipaggio danese vincitore dell’oro, a seguito di un’avaria, aveva regatato nella Medal Race con la barca prestata dal team croato, non qualificato per la Medal); poi un angioma gli aveva impedito di prendersi la rivincita nel 2012. Quel ragazzone si chiama Pietro Sibello. A prua non c’è più il fratello Gianfranco, coach federale 49er, ma Giacomo Cavalli. Bentornato, campione che non molla mai. La tua storia è un esempio. E poco importa se la tua è stata una “toccata e fuga”: non sappiamo nemmeno se partirai o meno con una campagna olimpica. Hai dimostrato di essere un grande uomo, che ha sempre saputo rialzarsi e superare le difficoltà. Fino ad arrivare su Luna Rossa, con cui correrai la Coppa America del 2021. Speriamo tu possa alzare al cielo la vecchia brocca: sarebbe il minimo risarcimento per i sacrifici di una vita dedicata alla vela.