BARCA O CASA?
Comprare la barca o la seconda casa, una decisione difficile da prendere. Siamo sicuri di cosa convenga di più?
Mi compro la seconda casa o la barca? Un bel dilemma per chi ce l’ha ma,mettendoci nei panni di chi deve fare la scelta, abbiamo provato a capire cosa convenga di più, da un punto di vista pratico, economico, funzionale e di godimento generale, tra una barca e una casa. Per farlo abbiamo preso in esame un’ideale barca di 12-13 metri di ultima generazione, per intenderci quelle che ormai hanno una volumetria veramente importante, quasi come una piccola casa, e l’abbiamo paragonata con un ipotetico bilocale da acquistare in una zona turistica. La barca in fin dei conti la acquistiamo anche, o forse soprattutto, per le nostre vacanze, e una casa al mare o in montagna ha praticamente lo stesso scopo.
COSTI A CONFRONTO Un bilocale in vendita, ben posizionato vicino al mare, non da ristrutturare, in zone come l’Argentario, la Costa Smeralda, il Salento, l’Isola d’Elba e in altri luoghi dedicati al turismo estivo, si trova con una forbice di prezzo che va dai 150 mila euro ai 220 o più. Una forbice che va addirittura raddoppiata nel caso delle località di montagna più gettonate. Cifre corrispondenti ad acquistare un 40-42 piedi nuovo. Una delle principali e comuni opposizioni all’acquisto di una barca è infatti piuttosto quello dei costi di gestione. Niente di più giusto, senza dubbio sul lungo periodo sono una voce di bilancio importante. La spesa del posto barca e la manutenzione ordinaria annuale, per una barca lunga intorno ai 12 metri, possono arrivare a costare, o addirittura a superare in base alla zona, anche 10 mila euro. La seconda casa al mare o in montagna però, come noto, non è
affatto esente dai costi di gestione, anzi viene ampiamente “bombardata” da tasse più o meno odiose. Ci riferiamo alla tassa sulla seconda casa, la famosa IMU, e le varie tasse su base comunale per i servizi e i rifiuti, nonché il peso che ha una casa di proprietà nella dichiarazione dei redditi. L’ammontare delle imposte sull’immobile varia su base regionale e in base ai metri quadri, ma complessivamente può arrivare a costarci anche qualche migliaio di euro annualmente. A queste spese va aggiunta quella dell’arredamento. Se vogliamo risparmiare andiamo all’Ikea, se invece siamo “capricciosi”, e vogliamo qualcosa di veramente personalizzato, optando per un arredamento di buon design, i costi possono lievitare potenzialmente senza limiti. La barca non ha questo problema, dato che ci viene fornita già con il mobilio dal cantiere e non ha, dopo il tragico tentativo del Governo Monti, tasse annue da pagare. In definitiva però questo confronto vede a carico della barca spese di gestione annuali mediamente più esose, ma esiste un’altro punto di vista non trascurabile in questo confronto.
UN BENESSERE NON QUANTIFICABILE
Fatto questo mero paragone monetario, c’è una parte “ludica”, di godimento generale, ma anche funzionale, che va valutata e, a nostro avviso, ribalta la prospettiva. Come vi mostreremo nel nostro focus comparato nella pagina a fianco, una barca di 12-13 metri, pur avendo circa una decina di metri quadri di superficie interna in meno in confronto a un bilocale di medie proporzioni, rispetto a quest’ultimo ha un vantaggio: la superficie “godibile” viene più che raddoppiata con lo spazio esterno, cosa che una casa ha a disposizione solo se dotata di giardino (elemento quest’ultimo che può incidere con proporzioni importanti sul costo d’acquisto). Ma questo è solo uno degli elementi a favore di una barca. Avete mai riflettuto sul fatto che con l’acquisto di un’imbarcazione ci compriamo, potenzialmente per tutta la vita, anche le nostre vacanze? Anche una seconda casa al mare o in montagna è per il nostro tempo libero, ma questa non rappresenta la vacanza in se. Useremo la casa in montagna per la notte e poi andremo a sciare sulle piste (aggiungendo altri esosi costi), così come passeremo l’estate nella casa al mare ma senza spostarci e vedere nuovi luoghi, a meno che non decidiamo di acquistare un biglietto aereo, prenotare un albergo, e spostarci scegliendo di tenere chiusa l’abitazione. La barca invece ci consente, e questa volta con una spesa contenuta, di passare la nostra estate visitando potenzialmente ogni giorno un tratto di costa nuovo, con un benessere per la mente e per il fisico impossibile da quantificare. Il carburante, nel caso di una barca a vela, incide pochissimo, praticamente in misura irrilevante. Il costo più alto di una vacanza simile in alta stagione sono i porti, ma chi ci obbliga a sostare la notte in un marina? Possiamo decidere di andare in porto solo quando c’è maltempo o per fare rifornimento di gasolio e acqua per poi trascorrere ogni notte in una rada diversa, con aperitivi al tramonto e bagni tonificanti all’alba, senza spendere un solo euro. Lo ripetiamo perché è il nocciolo della questione, il benessere che tutto ciò ci arreca non è assolutamente quantificabile in termini economici. E adesso cosa desiderate, una barca o una casa?