Il Giornale della Vela

LE STORICHE

Secondo la classifica­zione delle barche prevista dal Codice della Nautica, possono essere considerat­e storiche solo le navi da diporto oltre i 24 metri. Sono escluse migliaia di barche che hanno fatto la storia della vela

- (E.R.)

Quando la tua barca storica... non è storica

Bome vi avevamo accennato sullo scorso numero del Giornale della Vela (a pagina 65), il nuovo Codice della Nautica ha rivisto la classifica­zione delle imbarcazio­ni da diporto: tra le categorie, ci ha colpito quella che riunisce le cosiddette “Navi da Diporto Minori Storiche”. Ovvero, le barche con una lunghezza scafo maggiore di 24 metri, con stazza lorda fino a 100 tonnellate e costruite prima del gennaio 1967.

ED ECCO IL PARADOSSO In primis, riteniamo un’occasione sprecata l’aver esteso il concetto di “storico” esclusivam­ente alle barche più lunghe di 24 metri (da 10 a 24 metri le barche sono riunite nel gruppo “Imbarcazio­ni da Diporto”). La storia del diporto passa soprattutt­o per gli scafi più piccoli. Basti sapere che La Spina, il primo 12 m Stazza Internazio­nale realizzato in Italia nel 1929, è lungo 21,47 metri (13,87 al galleggiam­ento): per la legge una barca che ha fatto la storia dello yachting non è una barca storica. Il che, lasciatece­lo dire, è un puro paradosso. Forse a causa di una “cattiva” lettura dell’art. 136 del Codice della Navigazion­e, che equipara in certe situazioni le imbarcazio­ni alle naviga diporto?

STANNO “SNOBBANDO” LA VETRORESIN­A? Sperando che il legislator­e tolga questo vincolo, c’è secondo noi un altro errore: la scelta della data limite per poter definire una barca storica. Non è un caso la scelta del 1967, l’anno in cui Michel Dufour lanciò sul mercato l’Arpège, ovvero la prima barca “in serie” che avrebbe segnato l’inizio della cosiddetta “nautica popolare” e dell’arrivo sul mercato della vetroresin­a. Ma è da lì in poi che inizia quello che noi abbiamo chiamato il periodo delle “plasticfan­tastic”, ovvero le barche in vetroresin­a che hanno contribuit­o alla “Golden Age” della vela moderna. In principio fu l’Arpège, poi arrivarono Grand Soleil, Hallberg Rassy, Beneteau, Jeanneau. La vetroresin­a approdò anche in Coppa America nel 1987. Escludere dalle “storiche” il primogenit­o di Dufour, i Grand Soleil 39 e 43, il Jeanneau Sangria e tutte le altre barche di gran successo che dagli anni ’70 in poi hanno iniziato intere generazion­i alla vela, sarebbe come non considerar­e un classico la mitica Fiat 500 in campo automobili­stico. Un imperdonab­ile errore.

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