COPPA AMERICA
Pubblicato il regolamento dei monoscafi foil AC75, campo libero alla progettazione con alcuni elementi One Design, ecco come saranno i mostri volanti
Il nuovo regolamento degli AC75
Voleranno in quasi tutte le condizioni, anche di bolina, con punte previste al lasco di circa 40 nodi
Il regolamento degli AC75 per la Coppa America di Auckland, 2021, è finalmente stato diffuso e, a una prima lettura, il concept generale di monoscafi lunghi 75 piedi e volanti grazie ai foil è del tutto confermato. Il regolamento stabilisce i vincoli progettuali ai quali i team dovranno sottostare per far sì che il proprio AC75 possa competere alla regata più antica del mondo: in teoria assicurando correttezza, “adrenalina”, contenimento dei costi a un po’ di margine per innovare. Rispetto agli “editti bulgari” di Oracle nelle passate edizioni di Coppa, ci sembra che il nuovo regolamento sia abbastanza “sportivo”. Come vedrete al defender viene data la possibilità di avere qualche gioco di vele in più rispetto agli sfidanti, ma da una prima lettura del regolamento non sembrano emergere ulteriori vantaggi, una bella differenza rispetto ai dettami Oracliani, i quali addirittura avevano imposto un limite sulle uscite di allenamento degli avversari. Certamente Team New Zealand, e in parte anche Luna Rossa (primo sfidante), avranno il vantaggio di avere concepito il format della barca ed essere quindi più avanti da un punto di vista progettuale, una cosa certamente non da poco. Ma a parte questo, che è sempre successo nella storia della Coppa America, il regolamento degli AC75 sembra improntato a una certa sportività e non penalizzante per gli sfidanti. Resta da capire se saranno presenti dei “buchi” che potranno essere sfruttati dai progettisti. Quali sono i “punti caldi”?
TRA ONE DESIGN E PROGETTAZIONE Possiamo definire la regola degli AC75 come assolutamente aperta alla libera progettazione pur con alcuni elementi one design, ovvero uguali per tutti. Questi sono il profilo dell’albero, i bracci dei foil zavorrati, e il loro sistema di movimentazione, che fungeranno da chiglia e saranno forniti a tutti per risparmiare tempo nella progettazione e costi di costruzione. Confermata la possibilità di usare la cosiddetta “doppia randa” di cui vi abbiamo
parlato nello scorso numero, sparisce così l’ala rigida e tutte le complicazioni che ne conseguono per la sua gestione. Il grosso dei vincoli è sul tempo limite per il primo varo di un AC75, che non potrà avvenire prima del 31 maggio 2019, sul numero delle singole componenti (vele, appendici e varie) che ogni team può possedere e sui volumi generali della barca che escludono in maniera apparentemente categoria la realizzazione di prue tonde in stile “scow”. Funzionerà per rivitalizzare la Coppa? Presto per dirlo, ma appare certo che gli AC75 saranno dei mezzi stupefacenti. Se le regate saranno anche ravvicinate sarà uno show totale, si spera anche con Luna Rossa come protagonista.