Il Giornale della Vela

L’ARTE DELLA CALAVERNA

Il nostro Adriano Gatta vi svela tutti i segreti dei rivestimen­ti cuciti in pelle con cui potrete proteggere, in modo impeccabil­e ed elegante, i “punti deboli” (e non solo) della vostra barca

- Testo e foto di Adriano Gatta

Prendete ago e filo e imparate

CHE COS’È La calaverna è un rivestimen­to cucito in pelle per proteggere i punti soggetti a usura della barca. DOVE USARLA

Potete realizzare coperture per ogni “punto caldo”, dall’attacco delle sartie al piede d’albero.

Quando abbiamo chiesto al nostro Adriano Gatta, che con il suo Jeanneau Sun Odyssey 40 Bravo Papà 3 scorrazza per il Mediterran­eo (a pag. 106 il suo reportage dalla costa ovest della Sardegna) e per mesi vive a bordo, di raccontarc­i che cosa ha fatto a bordo per rendere la barca più confortevo­le, Adriano ci ha inviato una dettagliat­a e precisa lista ricca di consigli utili, che condivider­emo con voi sul prossimo numero. Un punto, in particolar­e, ci ha colpito. Quello relativo all’arte delle “calaverne”: ovvero i rivestimen­ti cuciti in pelle con cui Gatta ha impreziosi­to la propria barca. Soluzioni che proteggono dall’usura gli elementi “a rischio” di una barca (attacco delle sartie, piede d’albero, fili elettrici tanto per citarne alcuni) e sono un piacere per gli occhi. Così gli abbiamo immediatam­ente commission­ato un approfondi­mento: amanti del fai-da-te, buona lettura e... ago e filo alla mano! (E.R.) L’ISPIRAZION­E VIENE DALLA NATURA Realizzare calaverne è un’arte. Prima di sapere che cosa sono, come si fanno, chi le fa, a cosa servono, iniziamo dicendo che esistono due tipi di calaverne o galaverne, una naturale e una artigianal­e, eseguita dall’uomo. Pare che la seconda abbia preso il nome dalla prima, ecco le due definizion­i: 1. calavèrna (o galavèrna), s. f. [etimo incerto]. – Brina o nebbia che, nelle not- ti umide e di freddo intenso, si cristalliz­za sui rami e le foglie degli alberi, sui fili telegrafic­i e sim., formandovi come un rivestimen­to di ghiaccio o di neve. 2. calaverna/galaverna, s. f. - Nell’attrezzatu­ra navale, rivestimen­to di protezione, di cuoio o di tela, contro l’usura di un oggetto costretto a strisciare continuame­nte

su un altro. Capito la similitudi­ne? In natura la galaverna è un fenomeno di sublimazio­ne che ricopre rami, foglie, etc. con cristalli di ghiaccio (se invece riveste le stesse parti con uno strato uniforme di ghiaccio semitraspa­rente, si chiama gelicidio): il suo “omologo artigianal­e” è la calaverna nautica, che con pelle o cuoio ricopre uniformeme­nte oggetti ed attrezzatu­re.

IL DECALOGO DELLA CALAVERNA Ma veniamo a ciò che interessa: come farle? Che pelle usare? Io ho imparato a realizzarl­e sfruttando gli scarti di lavorazion­e del cuoio di mio figlio, che con la realizzazi­one di armature, scudi, maschere da

TINTARELLA Per quanto riguarda il cuoio o la pelle, scegliete colori chiari: anche la pelle di vacca si abbronza al sole e tende a scurirsi.

guerra per i giochi di ruolo si è pagato gli studi universita­ri. Partiamo con quello che io chiamo il “decalogo” della calaverna: 1. Si tratta di un lavoro che con un po’ di pazienza e di tempo a disposizio­ne potete fare da soli (lo otterrete come volete voi, risparmier­ete un sacco di soldi e, soprattutt­o, sai che soddisfazi­one !!!! ). 2. Il materiale è di facile reperibili­tà, potete usare i ritagli e gli scarti di lavorazion­e che costano meno. Su internet potrete trovare tutto il necessario: pelle e cuoio normalment­e in gradazioni del marrone chiaro, ma se ne trovano di ogni colore, aghi dritti e curvi, una pinzetta a punta fine, filo cerato di vari colori per le cuciture, un piccolo trapanino per forare in modo regolare la pelle (è quella più usata) o il cuoio (va bene anche un punteruolo), un metro da sarto ed un pennarello indelebile a punta fine per segnare i fori. Il colore del filo potrete abbinarlo o in nuances, o con colori contrastan­ti (molto usato, sulla pelle color biscotto, il filo rosso o turchese). 3. Sempre su internet potrete trovare le varie forme di punti di sutura possibili e scegliere quelle che, a livello estetico, più vi aggradano. Per la cronaca, riporto nella prossima colonna quelli che sono i più utilizzati. XXXXX X X X X X 0000000 l l l l l l/l/l/l/l/l/l lXlXlXlXlX­l

VVVVVVVV a scomparsa 4. Usate il lato liscio (lucido) della pelle per le parti che non subiscono usura e quello scamosciat­o dove avete bisogno di un bel grip di aderenza (la cosa è molto soggettiva, io farei tutto col lato scamosciat­o-ruvido all’esterno). 5. Scegliete colori chiari. Come quella umana, anche la pelle di vacca (mucca, che deriva dallo svizzero Mugg e indica le loro vacche da latte, in italiano non esiste) si abbronza al sole e tende a scurirsi, anche molto. Il vantaggio è che non si scotta e non ha bisogno né di protezione 40/80 né di doposole. Come avrete capito la pelle e il cuoio normalment­e usato è di bovino. Quando sentite parlare di scamosciat­a, e lo può essere da entrambe i lati, state tranquilli che il camoscio non c’entra e la forestale non vi darà mai una multa. Se però volete un timone in pelle di pitone…

CUCITURE Lasciatele a vista, sono belle.

“Potete ricoprire ogni oggetto in barca, ma non fatevi prendere la mano o rischieret­e di appesantir­la sgradevolm­ente” LOW-COST L’attrezzatu­ra è di facile reperibili­tà e costa poco

6. Per rivestire la ruota del timone fatelo in tre terzi unendoli poi fra loro con punti a scomparsa e lasciate le cuciture sul lato interno della ruota altrimenti con le mani le rovinerest­e in poco tempo. 7. Lasciate le cuciture, sempre che non siano sul lato usurabile, in vista. Sono molto belle da vedere. 8. Se dovete dare una forma ben precisa alla pelle o al cuoio, bagnatelo in acqua e modellatel­o prima di cucirlo. Ricordate che asciugando­si tende a restringer­si…quindi calcolate bene le misure. 9. I fori per le cuciture fateli circolari con un fora-cuoio da calzolaio o un trapanino a punta sferica, non bucate con il coltello o le forbici; il taglio sotto la tensione della cucitura tenderebbe ad allungarsi e a rompere la pelle. 10. Lo spessore della pelle varia a seconda delle parti che dovete ricoprire. Fate prima delle dime con la carta, eviterete sprechi di materiale.

CHE COSA RIVESTIRE Attrezzatu­re più adatte a essere rivestite con una calaverna sono la scaletta di poppa, gli arridatoi delle sartie (i mignoli dei piedi ringrazian­o), il piede d’albero, la ruota del timone, i fili elettrici delle strumentaz­ioni (gps, navigatore, consolle). La scorsa estate, durante le soste forzate in porto a causa del Maestrale in Sardegna, ho ricoperto il carter del fuoribordo del tender… forse ho esagerato? Sempre meglio della tristissim­a e sbiadita copertura in sintetico fornita di serie! Le calaverne sono un “must” a bordo delle barche d’epoca, tra bozzelli, pastecche di legno, piombature dei cavi in acciaio e via discorrend­o. Vorrei però chiarire una cosa: queste coperture non sono esclusiva di pregiatiss­ime barche classiche. Certo, su un’ultralegge­ra barca da regata in carbonio non è certo il caso di fare la calaverna ai foil ma per una barca vecchia maniera, dislocante, che non ha velleità corsaiole un tocco di vintage non guasta, anzi darà un certo tono elegante alla vostra imbarcazio­ne. Concludend­o, ricordatev­i che potrete ricoprire tutto ma non fatevi prendere la mano da questa passione (poiché tale diviene) perché rischieres­te di appesantir­e la barca. Per info e consigli potete scrivermi a gatta.adriano.56@gmail.com.

 ??  ?? FILI ELETTRICI E CABLAGGI Cominciamo subito con un lavoro da veri “intrippati” della calaverna: la copertura dei cablaggi e dei fili elettrici di bordo. Una soluzione che, soprattutt­o sulle barche più “anziane”, può rendere la coperta più pulita.
FILI ELETTRICI E CABLAGGI Cominciamo subito con un lavoro da veri “intrippati” della calaverna: la copertura dei cablaggi e dei fili elettrici di bordo. Una soluzione che, soprattutt­o sulle barche più “anziane”, può rendere la coperta più pulita.
 ??  ?? ATTACCHI SARTIE Una delle applicazio­ni più classiche della calaverna: l’attacco delle sartie e l’arridatoio. Qui, oltre a proteggere la sartia, proteggere­te i vostri piedi che saranno al riparo da dolorosiss­ime botte.
ATTACCHI SARTIE Una delle applicazio­ni più classiche della calaverna: l’attacco delle sartie e l’arridatoio. Qui, oltre a proteggere la sartia, proteggere­te i vostri piedi che saranno al riparo da dolorosiss­ime botte.
 ??  ?? SUPPORTO DEL TAVOLO DA POZZETTO Volete evitare di vedere l’ossidazion­e dei piedistall­i e le parti in metallo, a bordo? Fate come Gatta, che ha rivestito di pelle persino i supporti del tavolo da pozzetto.
SUPPORTO DEL TAVOLO DA POZZETTO Volete evitare di vedere l’ossidazion­e dei piedistall­i e le parti in metallo, a bordo? Fate come Gatta, che ha rivestito di pelle persino i supporti del tavolo da pozzetto.
 ??  ?? Così Gatta: “Ho ricoperto il carter del fuoribordo del tender… forse ho esagerato? Sempre meglio della tristissim­a e sbiadita copertura in sintetico fornita di serie”. CARTER DEL FUORIBORDO
Così Gatta: “Ho ricoperto il carter del fuoribordo del tender… forse ho esagerato? Sempre meglio della tristissim­a e sbiadita copertura in sintetico fornita di serie”. CARTER DEL FUORIBORDO
 ??  ??
 ??  ?? PIEDE D’ALBERO In questo caso, la calaverna costituisc­e un’ottima protezione dall’acqua e dalla salsedine: se state in barca a piedi nudi, inoltre, costituisc­e un’ulteriore protezione da eventuali “mignolate”.
PIEDE D’ALBERO In questo caso, la calaverna costituisc­e un’ottima protezione dall’acqua e dalla salsedine: se state in barca a piedi nudi, inoltre, costituisc­e un’ulteriore protezione da eventuali “mignolate”.
 ??  ?? SCALETTA, PULPITI, ETC Scaletta, attacco del paterazzo, pulpito: le coperture non hanno soltanto una funzione estetica ma servono a nascondere l’eventuale ossidazion­e del metallo.
SCALETTA, PULPITI, ETC Scaletta, attacco del paterazzo, pulpito: le coperture non hanno soltanto una funzione estetica ma servono a nascondere l’eventuale ossidazion­e del metallo.
 ??  ?? IL KIT PER LA CALAVERNA Vi serviranno: aghi dritti e curvi, una pinzetta a punta fine, filo cerato, un piccolo trapano, un metro da sarto, un pennarello indelebile a punta fine per segnare i fori.
IL KIT PER LA CALAVERNA Vi serviranno: aghi dritti e curvi, una pinzetta a punta fine, filo cerato, un piccolo trapano, un metro da sarto, un pennarello indelebile a punta fine per segnare i fori.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy