LE STORICHE
Nel 1965 aveva fatto la storia vincendo il Fastnet. Il Rabbit, un progetto di Dick Carter, oggi rivive a Genova e alla VELA Cup grazie alle cure del nuovo armatore
La nuova vita del mito Rabbit
Corre l’anno 1965 e una piccola barca chiamata Rabbit, lunga poco più di 10 metri, vince a sorpresa il Fastnet. La sorpresa è doppia perché a disegnarla è stato quello che all’epoca viene definito come un “amateur designer”: Dick Carter. Oggi questa barca ha avuto una nuova vita, grazie a Francesco e Mietta Gandolfi che, dopo averla acquistata nel 2017, l’hanno sottoposta a un completo restyling e l’hanno condotta alla VELA Cup di Santa Margherita con Carter a bordo.
L’ORIGINE DEL MITO Una barca rivoluzionaria negli anni ’60, che nasce dalla convinzione di Carter che certe regate d’altura come il Fastnet si decidano nei bordi al lasco e non nelle boline con vento forte. Carter si inventa una barca con una ridotta lunghezza al galleggiamento, poco più di 7 metri, una chiglia corta dotata di un trim tab in coda per migliorare le performance di bolina e uno scafo costruito in acciaio. Dopo una serie di regate “test” con alterne vicende, il 7 agosto del 1965 parte la mitica regata del Fastnet e sin dalle prime battute si capisce che per Rabbit può essere la volta buona. Il vento leggero al lasco lo posiziona subito a ridosso delle barche grandi e il ritorno verso Plymouth con venti medio leggeri sembrano premiare Carter e compagni, che infatti vincono nettamente la regata nella
LA NUOVA VITA Oggi Rabbit è tornata in acqua e ha partecipato alla nostra VELA Cup. Il suo restauro è stato fatto rispettando la regola della barche storiche, ovvero mantenere ove possibile le componenti originarie ripristinandole. Francesco Gandolfi, da vero cultore delle barche di Carter essendo stato armatore anche del Carter 39, ha riportato Dick al timone di Rabbit nelle acque di Santa Margherita Ligure, proprio in alcuni dei luoghi significativi nella storia del designer americano. Il cerchio così, simbolicamente, si chiude: il Rabbit ha una nuova vita e un nuovo armatore e con la “benedizione” del suo “papà” che nel 1965 la concepì così rivoluzionaria.