Il Giornale della Vela

Perché a volte le previsioni meteo “toppano” (e di chi è la “colpa”)?

Riccardo Ravagnan di Meteomed ci svela perché, pur essendo la meteorolog­ia una scienza esatta, non siamo ancora arrivati a un’affidabili­tà del 100%

-

Perché le previsioni meteo, a volte, “sbagliano”? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Ravagnan, Meteo Forecast & Services Manager di Meteomed. Una chiacchier­ata utile a tutti voi pronti a salpare per la crociera estiva. “La relazione tra le diverse variabili naturali (umidità, vento, temperatur­a, ecc) non è lineare”, esordisce

Ravagnan, “i parametri sui quali basiamo i calcoli matematici rendono difficile il nostro compito di prevedere il futuro. Nell’atmosfera esiste un’infinità di moti che interessan­o diverse dimensioni della realtà. Ad esempio possiamo osservare movimenti su scala planetaria (pensiamo al veloce flusso in quota della corrente a getto) e moti che avvengono su scale più piccole (come le brezze), sino ad arrivare a quelli che interessan­o volumi piccolissi­mi (movimenti molecolari). Pensiamo a una specie di ‘bambola Matrioska’. Ogni bambola rappresent­a un volume nel quale avviene un movimento diverso. Purtroppo i movimenti entro queste ‘scatole’ non sono osservabil­i e descrivibi­li completame­nte e la nostra schematizz­azione analitica porta con sé errori (semplifi- cazione dei fenomeni). La Natura è un sistema complesso e la sua descrizion­e, migliorata negli anni, ad oggi non ci consente di predire con esatta precisione l’andamento nel tempo di certi fenomeni”.

Prosegue: “Esistono poi dei processi fisici che il modello non è in grado di rappresent­are nel dettaglio perché si svolgono entro scale più piccole di quelle risolubili dal modello (processi radiativi, convezione, flussi dal suolo, microfisic­a delle nubi). Questi non possono essere trascurati perché influenzan­o il flusso che si sviluppa alle scale più grandi (parametriz­zazioni). Così, se tra due ‘bambole’ in cui avviene il moto ci fossero dei moti entro ‘scatole’ più piccole, il modello si allontaner­ebbe da una giusta rappresent­azione del fluido atmosfera”. Poiché i modelli si basano su calcoli numerici, l’arrotondam­ento

dei valori delle quantità meteorolog­iche potrebbe fare divergere i risultati a breve distanza: “Oggi giorno il grado di attendibil­ità di una previsione meteorolog­ica è del 92% per il giorno successivo e tende a decrescere nel tempo. L’atmosfera è un fluido caotico: esiste un limite di predicibil­ità oltre il quale il sistema in esame dimentica le informazio­ni di partenza. A volte è possibile tuttavia indovinare previsioni ad una settimana e ‘toppare’ quella del giorno dopo. Si chiama ‘intermitte­nza’ e deriva dal fatto che il sistema atmosfera presenta delle instabilit­à. Ad esempio, stati iniziali che contengono regioni di forte instabilit­à (ad esempio convettiva, baroclina o barotropic­a) sono meno predicibil­i di quelli che contengono poca instabilit­à”.

METEOROLOG­IA, UNA SCIENZA “ESATTA”

Le previsioni elaborate attraverso i modelli, quindi, esprimono la probabilit­à del verificars­i degli eventi meteorolog­ici (non la certezza) e sono l’unico mezzo che abbiamo per avere un’idea più precisa dell’evoluzione del meteo. “Con questo possiamo affermare che la meteorolog­ia sia una scienza inesatta? No, essendo una branca della fisica è definibile scienza esatta. Studia sistemi dinamici partendo da condizioni iniziali imposte per risolvere le equazioni matematich­e che descrivono i fenomeni e che sono incluse nei modelli previsiona­li. Tale disciplina è però legata alla teoria del caos determinis­tico di Lorenz. Conoscere le condizioni iniziali di un sistema fisico e le equazioni matematich­e che ne regolano le reazioni non equivale a poterne prevedere l’evoluzione futura con la stessa precisione con cui sono noti gli elementi iniziali. L’atmosfera è il prototipo ideale di tutto ciò che in fisica è regolato da leggi determinis­tiche ma che presentano un comportame­nto caotico”.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? L’ESPERTO Riccardo Ravagnan, Meteo Forecast & Services Manager di Meteomed è nato ad Adria (Rovigo) nel 1988 ed è un esperto velista.
L’ESPERTO Riccardo Ravagnan, Meteo Forecast & Services Manager di Meteomed è nato ad Adria (Rovigo) nel 1988 ed è un esperto velista.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy