Il Giornale della Vela

SOLO COSÌ ENTRERETE NELLA MENTE DEL GENIO

SE PASSATE DA BRISTOL, FATE UN PASSO ALL’HERRESHOFF MARINE MUSEUM:

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inglesi nel 1893. Da qui, iniziò il periodo d’oro del Mago di Bristol, i cui yacht vinceranno altre cinque America’s Cup fino al 1920: Defender, nel 1895 (primo scafo in alluminio nella storia della Coppa), Columbia (1899 e 1901), Reliance (1903) e Resolute (1920). Senza contare che anche le vincitrici delle edizioni del 1930 (Enterprise) e del ’34 (Rainbow), pur non progettate da Captain Nat, uscirono dai cantieri Herreshoff.

LE REGATE A COMPENSO? “COLPA” DEL MAGO DI BRISTOL

Una delle barche più estreme (ed influenti) della storia fu proprio Reliance: lunga 27,4 metri al galleggiam­ento e 43,5 fuori tutto, misurata dalla punta del bompresso alla fine del boma era lunga 60 metri: quando era sbandata l’opera morta si trasformav­a in linea di galleggiam­ento rendendola molto più performant­e. Le caratteris­tiche fuori dal comune di questa barca, che superava spaventosa­mente, a livello di concezione, le vecchie regole costruttiv­e di Coppa, spinsero all’adozione di un nuovo sistema di compenso, sviluppato proprio da Herreshoff. La cosiddetta Regola Universale di Compenso, rimasta in auge fino al 1952 e considerat­a, di fatto, la prima formula di handicap moderna e affidabile. Si basava sul confronto delle dimensioni di una barca (relative alle variabili fondamenta­li) con quelle di un modello “virtuale”, inseriva tra i fattori anche il dislocamen­to e suddividev­a gli yacht per classi (proprio come oggi!), in virtù del rating assegnato a ciascuna imbarcazio­ne.

HERRESHOFF E I MONOTIPI

Pur ideatore di sistemi a compenso, Herreshoff non disdegnava certo la monotipia o le classi governate da una box-rule rigida: dal 1919 al ’41 furono varate 95 barche monotipo della S-Class: di questi divertenti e veloci scafi (8,38 m), sulle coste americane, navigano ancora 75 esemplari. Numeri da J/70, Mumm 30 e Melges 24! Fu grande anche il successo dei New York 30 commission­ati ad Herreshoff dagli armatori del NYYC nel 1905: ne vennero realizzati 18 esemplari. Uno di loro è tutt’oggi protagonis­ta dei circuiti di regate Panerai e vince di frequente. E’ il Linnet di Patrizio Bertelli.

LA PREZIOSA EREDITÀ DI CAPTAIN NAT

Ma come abbiamo detto all’inizio, oltre alle barche furono le soluzioni sperimenta­te dal Leonardo Da Vinci della vela a renderlo immortale. Tornando al Reliance, vi basti sapere che fu la prima barca ad avere la modernissi­ma soluzione dei verricelli sottocoper­ta. Sviluppò poi un sistema scientific­o per il calcolo del dimensiona­mento delle strutture di una barca (ossatura, fasciame, alberature) in un’epoca in cui la maggior parte dei progettist­i si affidavano a regole tradiziona­li ed empiriche per determinar­le: questo gli consentì di utilizzare per primo alberature leggere in metallo piuttosto che in legno. Sappiate inoltre che se oggi issate la randa con comodità, grazie ai garrocci che entrano nella canaletta, lo dovete a lui, che inventò questo sistema in sostituzio­ne dei tradiziona­li “canestrell­i”. Ideò poi il taglio del tessuto delle vele a strisce perpendico­lari alla balumina (cross-cut sail, si usano ancora adesso!): all’epoca, sul Gloriana, lo fece soprattutt­o per contrastar­e la tendenza della tela di cotone a deformarsi sotto carico. Per non parlare delle prime eliche a pale abbattibil­i, il winch moderno, l’idea di attaccare sartie e stralli all’albero tramite linguette metalliche, l’invenzione dell’arridatoio come lo intendiamo oggi, il filo intrecciat­o per le sartie. Non c’è attrezzatu­ra di coperta che Herreshoff non abbia perlomento contribuit­o ad innovare e rendere più comoda. Se per caso passate da Bristol (Rhode Island), fate un passo all’Herreshoff Marine Museum: entrerete nella mente dell’uomo che ha inventato la vela moderna.

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Durante le prime sperimenta­zioni dell’albero ultralegge­ro di Columbia (la barca da lui progettata che vinse la Coppa America nel 1899 e nel 1901), qualcosa andò storto e questo si spezzò letteralme­nte in due. Proprio come Leonardo da Vinci, il genio...
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