Il Giornale della Vela

Tutto merito di una caldaia esplosa

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Nathanael Greene Herreshoff nacque 1848 a Boston (USA) e fin da bambino fu guidato dalla passione per le barche. A soli 16 anni progettò e costruì la sua prima imbarcazio­ne, Henrietta si laureò nel 1870 in ingegneria meccanica al prestigios­o MIT (Massachuss­ets Institute of Technology): fin da giovanissi­mo disegnò barche (la prima a 16 anni, il 16 piedi Henrietta, a cui fece seguito il progetto di una barca di 21 piedi), ma l’occasione di mettere a frutto il suo genio gli venne solo nel 1888: mentre lavorava per una compagnia di Providence (Rhode Island) che produceva motori a vapore, un incidente in una caldaia, durante un test in mare, gli costò il posto. Fu allora che si trasferì a Bristol fondando assieme al fratello la Herreshoff Manufactur­ing Co., cominciò a occuparsi profession­almente della progettazi­one di barche a motore e a vela (il fratello John Brown, cieco, si occupava delle questioni finanziari­e e della conduzione della compagnia). Da lì, il successo: prima le barche per i magnati del New York Yacht Club, poi l’avventura di Coppa America, durata dal 1893 al 1920 (sei “vecchie brocche” difese con successo dalle sue barche). Nella sua vita, ha firmato più di 2.000 barche e ci ha lasciato 18.000 progetti. Scomparve nel 1938 ed è considerat­o il progettist­a più geniale e influente della vela moderna: sia per le soluzioni sperimenta­te in fatto di design che di attrezzatu­ra e accessori.

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