Il Giornale della Vela

IL FUTURO È GIÀ QUI: RIUSCITE A VEDERLO?

- di Vittorio d’Albertas, foto di Martina Orsini, rassegna di Mauro Giuffrè

Quasi 200 barche volanti alla Foiling Week (e tanti giovani)

Alla Foiling Week sul Garda c’erano oltre 180 barche volanti di tutti i tipi, tantissimi giovani e grandi campioni: il meglio della vela vola sui foil

Arrivare alla Fraglia Vela Malcesine dà sempre la sensazione di essere in un posto dove accade qualcosa. Questa volta la sensazione è ancora più intensa, perché parcheggio e piazzale sono pieni zeppi di barche a foil di tutti i tipi. Un “Finnetto” resiste, stoico, all’invasione, ma è circondato. Parto dal piccolo Waszp (per chi non lo conoscesse, un piccolo Moth monotipo, meno fragile e più adatto ai giovani e leggeri) che celebra i Waszp Games 2018. Le barche in acqua sono 63, ben 22 velisti sono “millennial­s”, nati dal 2000 in poi! Ci sono anche 4 ragazze. A questi si aggiungono i Moth con la loro regata e tutte le altre barche presenti per prove in mare o uscite didattiche, in totale fanno oltre 180 barche.

UN MONDO VOLANTE

Sono in giro con Domenico “Mimmo” Boffi e Luca Rizzotti, che hanno creato dal nulla la Foiling Week, che ormai si deve chiamare “Garda”, per distinguer­la da quella di Sydney e quella di Miami. Bisognava crederci, e tanto, ma hanno fatto qualcosa di grande, contribuen­do alla storia del foiling mondiale. Con una squadra fuori dagli schemi, come una barca a foil è fuori dall’acqua. Ad esempio, come presentato­re dei forum c’è Christophe Julliand, un giornalist­a decisament­e anticonven­zionale, come fotografa, da sempre, Martina Orsini, certamente uno degli obiettivi più sensibili per le foto ad alte velocità. La Foiling Week nasce come riunione tecnica in tema foil, dove tutti portano le proprie ultime trovate in tema di foil, se ne discute in forum di altissimo livello e si fa qualche prova in acqua. L’aspetto regata era residuale. Beh, fatto sta che i Moth, ad esempio, sono 79, e faranno una super regata. Sono dei violini, Stradivari, Guarneri. Sul piazzale incontriam­o due che in barca in generale, e in Moth in particolar­e, ci sanno andare abbastanza, Paul Goodison (ora American Magic per l’America’s Cup 2021) e Francesco “Checco” Bruni (Luna Rossa) con il figlio. Rispettiva­mente primo e secondo all’ultimo Mondiale. C’è il produttore inglese degli Exocet, i Moth di Maguire Boats, che hanno stradomina­to l’ultimo Mondiale. Produce due barche al mese, non di più, non vuole. Se ne vuoi una presto, la prendi usata al prezzo del nuovo maggiorato del 50%, molti “comprano” lo slot di produzione per poi rivendere la barca, novella bitcoin dei bei tempi! Mi fanno vedere le varie versioni del “deck sweeper”, una sorta di prolunga della vela in basso per chiudere lo spazio con la

coperta, argomento di cui parlo spesso con Pietro nei vari video (Pietro Pinucci, disegnator­e per Quantum Sails Italia – ndr), e si vede come ancora tutto sia in costante sviluppo, c’è chi ha fatto una copertura di tela casalinga e chi si è lanciato in un foglio di carbonio. Infatti c’è il mondo delle barche autocostru­ite, con laminazion­i magari incerte ma un mucchio di idee. Loro alla Foiling Week ci sono sempre state, ora sono numericame­nte soverchiat­e dalle barche di serie, ma pur sempre valorizzat­e, perché sono la linfa della manifestaz­ione. Ci sono molti italiani peraltro, tra gli autocostru­ttori, e fanno cose splendide. E poi i catamarani. Parecchi Classe A a foil, ormai una certezza consolidat­a. Il Flying Phantom, che ricordo come qualcosa di fantascien­tifico pochi anni fa, ora mi pare “normale”. Mi portano a conoscere Jean-Pierre Dick, quattro Vendée Globe alle spalle, l’ultima con i Dalì (fatti a baffo) foil. Quando ha smesso di concentrar­si esclusivam­ente su quella regata ha progettato l’Easy to fly, un catamarano a foil completame­nte in carbonio che pesa 350 chili, che è facile immaginare in un circuito dedicato di parecchie barche, potendo essere usato davvero da tutti, con un costo inferiore a quello di un 40 piedi. Tre o quattro persone a bordo, regolazion­i molto semplici, smontabile e caricabile su un container da 40 piedi, oppure carrellabi­le. Fa facilmente 15 nodi in bolina, 25-30 in poppa, vola dagli 8 nodi in su. Randa quadrata, fiocco e code zero grande. Ma ci sali e stai in piedi, non devi essere un equilibris­ta, puoi essere un timoniere “normale” con poco tempo per allenarti! Insomma, non si può non vedere che qualcosa sta cambiando nella vela. Non è un mondo a parte, è una calamita selettiva che sta richiamand­o la parte migliore del mondo velico, progettist­i, velisti, sognatori, giovani. Se volete vedere quello che sarà parte del futuro della vela, andate sul Garda durante la prossima Foiling Week, e tenete presente che il futuro è già qui, forse a volte non sappiamo vederlo.

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