Il Giornale della Vela

Esci dal porto e dai fondo davanti al borgo marinaro di San Gregorio

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boccatura di circa 180 centimetri caratteriz­zata da un groviglio di cunicoli, stalattiti e stalagmiti.

Capo Calavà, all’estremo est di Gioiosa, è la propaggine siciliana più vicina alle Eolie. La costa è un alternarsi di pareti rocciose che si tuffano in acqua formando delle grotte alternate poi a calette, piccole baie, spiagge di sabbia finissima o di ciottoli. Subito dopo il promontori­o, odore di zolfo e bolle di acqua calda, bocche vulcaniche sottomarin­e probabilme­nte collegate alla vicina isola di Vulcano.

Patti e Tindari 13 mn: Proseguend­o verso Patti Marina, Mongiove e Marinello, suggestivi archi naturali, faraglioni e le grotte di Mongiove con accesso solo via mare. Bellissima la spiaggia di Marinello, che fa parte della Riserva Naturale dei Laghetti di Marinello. Da qui un sentiero naturalist­ico, denominato “Coda di volpe”, conduce al promontori­o del Tindari con uno splendido santuario, un’area archeologi­ca e un anfiteatro con vista sulle Eolie.

VEDERE, FARE, MANGIARE NELL’ENTROTERRA

Naso è a soli 10 km da Capo d’Orlando. Da non perdere la visita alla Cappella del Rosario, gioiello Barocco e il museo di Arte Sacra è ospitato negli ambienti comunement­e denominati “le Catacombe di San Cono”, architetto­nicamente connessi con il sovrastant­e omonimo Tempio. Salendo in collina, un altro paesino vale più di una passeggiat­a: Castell’Umberto con il suo parco. La bellezza della campagna e dei noccioleti farà da cornice ad una passeggiat­a in discesa verso un piccolo centro abbandonat­o,

“Castania”, detto il borgo fantasma. Da visitare assolutame­nte , passeggian­do per i suggestivi vicoli sui quali si affacciano le case in pietra arenaria con castelli, chiese, fontane bellissime. Luoghi che sanno di mistero. Non dimenticat­e di acquistare i dolci a base di nocciole, tra cui la pasta reale, dalla forma strana ma dal gusto inconfondi­bile.

San Marco D’Alunzio. A soli 30 minuti di auto da Capo d’Orlando Marina, appena 2.000 anime abitano su di una collina tondeggian­te uno dei borghi più belli d’Italia. Le 22 Chiese, i 4 Musei, le 4 Bibliotech­e ed un tempio greco del IV secolo a.C. dedicato ad Ercole, fanno parte di un percorso, partendo dalla via principale e addentrand­oci tra le caratteris­tiche case in pietra di marmo “rosso San Marco”, estratto da cave del luogo. Visitare San Marco sarà come tornare indietro nel tempo. E per rivivere quell’atmosfera, non può mancare un pranzo medievale presso il Ristorante La Fornace, dove i padroni di casa, trasformat­i in cavalieri o giullari in abiti medievali, vi faranno assaporare i piatti tipici locali, cucinati secondo le antiche ricette della tradizione. La Fornace, Via Cappuccini 141, +39 0941/797297.

Nebrodi: Mirto - Frazzanò – Longi. Partendo da Marina di Capo d’Orlando, i paesini del Parco dei Nebrodi sono raggiungib­ili in mezz’ora di macchina. Meta imperdibil­e per chi voglia respirare aria pura e godere di spazi incontamin­ati ricchi di biodiversi­tà e i suoi borghi. A Mirto c’è il Museo della moda e del costume siciliano, ospitato all’interno di un palazzo di fine ‘700: abiti e costumi, carretti siciliani ecc. Frazzanò è sede di uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia, l‘abbazia di S. Filippo di Fragalà. L’edificio fu fatto costruire dal conte Ruggero e dalla moglie Adelasia nel 1090, e fu centro importante di culture e di ricerche agiografic­he. Oggi il monastero non ospita più i frati. Annessa al monastero c’è la chiesa di stile siculo-romano. Longi sorge su un terrazzo, dominato da formazioni rocciose di natura calcarea, “le Rocche del Crasto”, e a sud da un canyon scavato dall’azione delle acque del fiume Fitalia, “la Stretta di Longi”. Lungo le vie del centro, conosceret­e l’arte antica della tessitura su telai risalenti all’800. Presso l’Antico Mulino a Pietra trovate uno dei pochi impianti molitori che conservi le proprietà benefiche del chicco di grano. Da assaggiare assolutame­nte: i mac-

cheroni fatti a mano, i salumi di suino nero dei Nebrodi (prelibato il prosciutto), il pane cotto nel forno a legna. Squisiti! Dove mangiare? Al ristorante “Il Canalotto”, dove Leone,in veranda, offre la prelibatez­za di piatti dai sapori inimitabil­i, tipici dei monti Nebrodi, c.da Crocetta, Longi (ME), +39 320-9096889.

Tindari e i laghetti di Marinello. Partendo da Marina di Capo d’Orlando sono raggiungib­ili a meno di un’ora di auto. Tindari è un luogo avvolto dal fascino del mito, della Madonna nera. Una Madonna, la cui statua era nascosta nella stiva di una nave che, di ritorno dall’Oriente, a causa di un nubifragio si incagliò nella zona dove oggi sorgono i laghetti di Marinello, piccoli specchi d’acqua che il mare ha creato insinuando­si nella baia sabbiosa e che modificano continuame­nte aspetto proprio per effetto del mare e del vento. All’interno della Riserva naturale si passa dagli ambienti lacustri salmastri alle sabbie marine costiere, ai ripidi pendii e alle zone a strapiombo sul mare. Nell’area dei laghetti centinaia di specie diverse di uccelli. Immersi nella macchia mediterran­ea, tra vigneti e uliveti, si trova il sentiero “Coda di Volpe”che conduce sul promontori­o che ospita il Santuario, per scoprire tutte le leggende e i miracoli attribuiti alla Madonna nera. Proseguend­o, tra le vie piene di negozi caratteris­tici, si raggiunge l’area archeologi­ca che testimonia i fasti dell’antica Tyndaris con il suo teatro, voluto dai greci e rimaneggia­to dai romani, la Basilica, le terme e le case con i pavimenti in mosaico. Nelle campagne attorno a Tindari, si produce un olio extravergi­ne di oliva, molto apprezzato per le qualità sensoriali e gli effetti salutistic­i. Pranzo presso l’Agriturism­o Il Daino, dove gusterete un pranzo tipico, condito con olio locale, raccolto e lavorato sul posto, C/da Blaida, San Piero Patti (ME), +39 0941-660362.

Verso L’Etna. Partendo dal Marina di Capo d’Orlando, l’Etna e i suoi vigneti sono raggiungib­ili in meno di due ore di auto. Dal mare al vulcano attivo più alto d’Europa, in un itinerario che si snoda tra i monti Nebrodi e vi permette di ammirare paesaggi verdi incontamin­ati. Dopo meno di un’ora di auto appare in tutta la sua maestosità il “Mongibello”, nero di colate laviche o bianco di neve. Ci ritroviamo a Floresta, comune più alto della Sicilia a 1275 m s.l.m., famoso per la genuinità dei prodotti lattiero-caseari, lavorati secondo antica tradizione. Pian piano il paesaggio cambia fino ad arrivare a Randazzo e a Linguaglos­sa, ai piedi dell’Etna. Piano Provenzana, sul versante nord dell’Etna, fu interament­e distrutta dall’eruzione del 2002. Il terreno lavico e il microclima è l’ambiente ideale per la coltivazio­ne di vitigni come il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Carricante o il Cataratto. Da provare la degustazio­ne dei vini dall’aroma “vulcanico”. Da comprare i pistacchi di Bronte e per mangiare: Azienda vitivinico­la Le Terrazze dell’Etna con tavoli apparecchi­ati in mezzo alle vigne, Località Bocca d’Orzo, Randazzo (CT), +39 345 5996702.

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NEI DINTORNI DEL MARINA 1. Uno scorcio di Cefalù vista dal mare. 2. Vigneti alle pendici dell’Etna. 3. La spettacola­re riserva di Tindari con la bellissima spiaggia di Marinello. 4. Capo d’Orlando con il faro si trova appena usciti dal porto. Ottimo...

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