Per un mondo migliore in mare
Il boom dei cacciatori di plastica di Medplastic ci sprona a fare di più. Per esempio a cambiare la politica dei parchi marini e dei campi boe. Ministro permettendo
Un ’estate piacevolissima ma frenetica quella che ho vissuto quest’anno tra brevi (troppo brevi!) vacanze in barca in Mediterraneo e lunghe giornate (troppo lunghe!) in redazione per preparare questo numero del Giornale della Vela che avete in mano. E mentre assemblavamo il nostro salone virtuale delle barche novità 2019 (vedi a pag. 74) ci scoppiava tra le mani, o meglio su web e social, la nostra iniziativa Medplastic. Per chi non lo sapesse ancora, ci siamo messi in testa di salvare il Mediterraneo dalla plastica. Tutti parlano dell’SOS Oceani, ma è il Mare Nostrum quello più a rischio soffocamento. E siamo a rischio anche noi che mangiamo pesce che, sempre di più, ingurgita la microplastica. Così, il nostro appello a diventare “cacciatori di plastica” in mare ha avuto un successo straordinario. Sono ormai oltre mille le vostre testimonianze fotografiche. Andate a pag. 33 per sapere cosa abbiamo fatto e cosa faremo. La conseguenza di questo successo è l’esplosione del nostro account di Instagram, il social che privilegia la condivisione di immagini. A pagina 44 trovate il nostro appello ad aiutarci a raggiungere i 10.000 iscritti. Ma la “bomba” d’agosto in redazione è stata quando abbiamo scritto (ahinoi!) un’altra lettera aperta al ministro competente perchè metta mano ad una vergogna italiana, la “quasi” assenza di campi boe lungo gli 8.000 chilometri di coste italiane e l’assurda proibizione quasi totale alla navigazione e all’ormeggio nelle aree marine protette. Una vergogna che ci pone all’ultimo posto non solo in Mediterraneo, ma nel mondo intero per supporto ai diportisti. Qui di seguito trovate la lettera aperta al ministro del Turismo che ha suscitato così tante reazioni sul web: Caro Gian Marco Centinaio, forse a lei, che è Ministro del Turismo, può interessare sapere che la posidonia (la benefica pianta marina che permette al mare di ossigenarsi, funge da “nursery” per gli avannotti di molti pesci e protegge le coste dall’erosione) può essere trapiantata. Il “rimboschimento” dei nostri fondali è una pratica poco pubblicizzata – come sempre lo sono le buone idee – che è già stata sperimentata con successo. In caso di operazioni che danneggiano il fondo del mare (porti, posa di cavi sottomarini, etc) prima dell’inizio dei lavori si crea una superficie di prateria pari a quella che verrà “mangiata”. La buona notizia, caro Ministro, ci dà il “la” per una considerazione. Ora che sappiamo che si può ripopolare il mare di posidonia, hanno ancora senso i divieti di ancoraggio nelle aree marine protette? E se finalmente ci dessimo una svegliata (come hanno fatto in Croazia, un paese molto più piccolo e meno burocratico del nostro), e mettessimo campi boe nelle zone che fino ad oggi sono interdette alla navigazione? E se ci spingessimo un po’ più avanti, prevedendoli anche nelle rade? Il danno ambientale di un corpo morto sul fondo non solo è ridotto, ma può essere valutato e compensato. Non come quello creato da un’ancoraggio selvaggio. Di fatto, dott. Centinaio, non ci sono più scuse. Campi boe a pagamento nei parchi (a proposito: ci vuole una legislazione nazionale valida per tutte le aree marine protette) e lungo le nostre coste: basta vessare, è ora di promuovere e rendere i nostri quasi 8.000 chilometri di coste fruibili per davvero. Sarebbe tra l’altro una grande occasione per creare lavoro. Il controllo e la riscossione della tariffa di ormeggio alla boa potrebbe essere affidato agli enti delle varie aree marine protette. Oppure alla Capitaneria di Porto che finalmente svolgerebbe un servizio a favore della cittadinanza (parte dei soldi ricavati potrebbero essere investiti per la tutela ambientale e il ripopolamento delle praterie). Caro Ministro, prenda in considerazione l’idea.
MEDPLASTIC Siamo a rischio anche noi che mangiamo il pesce che ingurgita la microplastica
MINISTRO Metta mano ai regolamenti dei parchi marini e istituisca campi boe lungo le nostre coste