QUANDO LA VMG NON BASTA ECCO COME FREGARE GLI AVVERSARI
Non vi basta seguire la migliore VMG, in regata per migliorare dovrete modificare l’andatura in base a quello che vi succede intorno. Ecco come
Quattro modi di navigare “furbi” e che non tengono conto solo della VMG
La ricerca della perfetta VMG (Velocity Made Good, ovvero la proiezione della velocità sull’asse del vento indicata sugli strumenti di bordo: per ottimizzarla dovrete conoscere alla perfezione i diagrammi polari della vostra barca), non basta per tagliare la linea d’arrivo prima di tutti in regata. Non dovete dimenticare mai che state correndo contro altre barche. E le scelte tattiche e strategiche degli avversari condizioneranno necessariamente le vostre. Qui arriviamo al nocciolo della questione, come variare la vostra andatura sulla base del contesto. Il più classico degli esempi: subito dopo la partenza, sottovento a voi si trova un gruppo di barche, e voi dovete “steccare” per evitare di scadere e finire nei rifiuti. Oppure il vostro tattico vede un cambio di direzione del vento o di intensità: se volete essere i primi ad entrarci magari dovrete poggiare (di bolina) oppure orzare (alle portanti). Prendiamo spunto da un’utile schematizzazione realizzata da Andy Horton e Dave Powlison sulla rivista Sailing World. I due individuano quattro modalità di navigazione in regata, a seconda di esigenze tattiche: - Di bolina, poggiati e più veloci - Di bolina, orzati e più lenti - Alle portanti, orzati e più veloci - Alle portanti, poggiati e più lenti La differenza, espressa in gradi, di queste andature, differisce di 3-5° rispetto alla VMG per quanto riguarda le “lente” (sia di bolina che alle portanti) e fino a 10° per le “veloci”. L’errore comune, ovviamente, è passare da una modalità all’altra semplicemente orzando o poggiando.