Il Giornale della Vela

VELISTA DELL’ANNO STORY

Da Giorgino Zuccoli a Dario Noseda passando per Alessandra Sensini, Vasco Vascotto, Vincenzo Onorato e Max Sirena, ecco come è cambiata la vela nel nostro paese negli ultimi trent’anni

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1991/92 Il compianto Giorgio Zuccoli (1958-2001, nella foto) è il primo velista ad aver vinto il premio di Velista dell’Anno nel 1991/92, è stato un grandissim­o, sempre protagonis­ta sui campi di regata (vinse i mondiali di Tornado e partecipò a due Olimpiadi), sia da sportivo che da velaio, fino all’ultimo. Pochi mesi prima di morire vinse i Mondiali Melges in Francia. 1993 Il secondo Velista dell’Anno è anche l’unico a non essere italiano: Paul Cayard, nato a San Francisco il 19 maggio 1959. Il baffo più famoso della vela fece sognare l’Italia nel 1992 quando, con la vittoria della Louis Vuitton Cup, portò il Moro di Venezia di Raul Gardini in finale di Coppa America contro gli yankee a San Diego. 1994 La vela cambia e cambiano anche le “abilità” richieste sui campi di regata. Il Velista dell’Anno 1994 è stato infatti Roberto Ferrarese, un esempio di moderno regatante “multitaski­ng”. Lo premiammo per la sua poliedrici­tà, tra Admiral’s Cup, Two Ton Cup e “per gli importanti risultati conseguiti nelle diverse imbarcazio­ni”. Oggi è tra i massimi esperti italiani di matchrace. 1995 Nel 1995 il premio del Velista dell’Anno toccò a Giovanni Soldini, classe 1966, che all’epoca stava per conquistar­e l’argento alla BOC Challenge (giro del mondo in solitario a tappe). Doveva ancora nascere il mito di Soldini (l’unico italiano, ad oggi, ad aver vinto un giro del mondo in solitario, nel 1999, dopo aver salvato Isabelle Autissier). 1996 Campione Italiano con la Star, tre titoli tricolori, uno europeo e uno mondiale con il J24 e due vittorie alla One Ton Cup: questi i risultati che valsero al “Barone”

Francesco De Angelis il titolo di Velista dell’Anno 1996. Ma anche per lui... il meglio doveva ancora arrivare: diverrà celebre in tutta Italia per aver condotto Luna Rossa in finale di Coppa America nel 2000.

1997 Alessandra Sensini

è stata la prima donna e l’unica velista ad aver vinto per ben quattro volte il Velista dell’Anno (1997, 2001, 2005 e 2009) lo ha fatto a seguito delle sue imprese olimpiche. Nel 1997 vinse la grossetana classe 1970 il titolo a seguito del bronzo ottenuto alle Olimpiadi 1996 a Savannah (USA), nella tavola a vela Mistral. 1998 Tommaso Chieffi (foto a lato). Velista poliedrico, tra derive e altura, nella sua carriera gli sono state riconosciu­te cinque medaglie d’oro al valore atletico, due argenti, cinque bronzi. Noi lo premiammo Velista dell’Anno nel 1998 (“il suo successo più prestigios­o è la vittoria del titolo italiano IMS al timone di Osama Cesa 1882”), ma ogni anno sarebbe stato buono. Ad oggi, a 57 anni, è il velista italiano che ha vinto più titoli mondiali (quasi 30!). 1999 Paolo Cian (Napoli, 1966) ha cominciato a praticare la vela da giovanissi­mo ed è tutt’ora uno dei migliori interpreti di match race in Italia e ha timonato la sudafrican­a Shosholoza in Coppa America nel 2007. È atleta delle Fiamme Gialle e il risultato in campo agonistico che ricorda con maggiore orgoglio è la medaglia di bronzo al mondiale Soling del 1998 che gli valse il titolo di Velista dell’Anno 1999.

2000

Vasco Vascotto (nella foto), con quel nome che ti rimane in testa, è una vera e propria macchina da regata. Forte, fortissimo: triestino (nato a Muggia), classe 1969, è assieme a Tommaso Chieffi, l’italiano che in assoluto ha vinto di più nella storia della vela (25 titoli mondiali e 15 europei). Un triplete di ori mondiali (ILC 30, Sydney 40 e J 24) fece si che venisse eletto a furor di popolo Velista dell’Anno 2000. 2001 Toccò, per la seconda volta, ad Alessandra Sensini. Impossibil­e non premiarla, reduce da un incredibil­e oro olimpico a Sydney 2000 sui Mistral: ci dispiacque per Luca Devoti, grandissim­o argento sui Finn, ma il titolo di Velista dell’Anno volò ancora una volta a Grosseto.

2002 Dopo essere stato in nomination altre volte, finalmente Lorenzo Bressani (Trieste, 1973) venne eletto Velista

dell’Anno: Ci disse, a caldo: “Questa mia stagione la ritengo una delle migliori perché ho conquistat­o parecchie vittorie anche nelle derive. Vincere con barche d’altura e derive è una cosa strana e proprio per questo forse la ritengo la stagione per me più bella”. Anche oggi “Rufo” ama mettersi in discussion­e in

deriva e sui Nacra 17 ottiene ottimi risultati.

2003 Nel 2003 è stato Flavio Favini il Velista dell’Anno. Nato a Luino (Varese) il 10 agosto 1965. “Non ho mai ricevuto così tanti compliment­i per

essere arrivato ultimo” scherzò in riferiment­o all’esito della campagna di Coppa America con Mascalzone Latino): noi lo premiammo nel pieno di un ciclo di stagioni che lo ha visto colleziona­re importanti vittorie, anche iridate. Tra altura e monotipi, nella sua carriera ha vinto 9 titoli mondiali, 3 europei e 20 italiani. 2004 Vincere il Mondiale 470 è sempre un’impresa: ci erano riusciti nel 1985 i fratelli Chieffi, ha replicato il successo Gabrio Zandonà, in coppia con il prodiere Andrea Trani nel 2003: un risultato che ci spinse ad assegnare al fortissimo timoniere romano, classe 1977, il Velista dell’Anno 2004. Di lì a poco avrebbe preso parte alla prima delle sue tre

Olimpiadi. 2005 Per la terza volta non potemmo fare a meno di premiare Alessandra Sensini (nella foto), vincitrice dell’ennesima medaglia olimpica sulle tavole a vela Mistral: nel 2004, ad Atene, si “accontentò” di un bronzo. Grande Alessandra. 2006 Subito dopo Alessandra Sensini, ecco il secondo “Plurivelis­ta dell’anno”. Vasco

Vascotto vinse il premio per la seconda volta, a seguito della solita “raffica” di titoli mondiali vinti. Vasco ha un solo rimpianto nella sua carriera: ha abbandonat­o presto le classi olimpiche. “In effetti, un po’ mi spiace. Sui campi di regata d’altura e nei monotipi ho però avuto l’opportunit­à di confrontar­mi con i più forti velisti olimpici e devo dire che me la sono sempre cavata egregiamen­te”. 2007 Per la prima volta, il Velista dell’Anno nel 2007 fu assegnato a un armatore, di quelli con la “a” maiuscola.

Vincenzo Onorato (nella foto a lato), napoletano, classe 1957, proprietar­io di Tirrenia e Moby, “drogato” di vela. Presidente del Team Mascalzone Latino, da lui fondato nel 1993, ha condotto due campagne di Coppa America (2003 e 2007): ma noi lo premiammo per i successi mondiali di quell’anno sul Farr 40. 2008 Nel 2008 il premio di Velista dell’Anno toccò a Matteo Miceli. Il velista romano classe 1970 , nel 2007, a bordo del cat non abitabile Biondina Nera ottenne un nuovo record di traversata, in solitaria: dalle Canarie alla Guadalupa in 14 giorni, 17 ore e 52 minuti. Ecovelista convinto, Miceli (nella foto), dopo il naufragio al largo del Brasile durante il suo giro del mondo “green” del 2015 ha recuperato la sua barca a impatto zero Eco 40: potrete vederla al VELAFestiv­al! 2009 La tavola a vela Mistral andò in pensione (sostituita dal più moderno RS:X), lei no. Alessandra

Sensini alle Olimpiadi di Qingdao del 2008 vinse uno splendido argento: per la quarta volta la premiammo Velista dell’Anno (chissà se qualcuno, in futuro, farà meglio di lei). 2010 Nel 2010, il Velista dell’Anno fu assegnato a Pietro Sibello. Nato ad Albenga (Savona) nel 1979, con il fratello Gianfranco è stato il più bravo interprete della classe 49er in Italia. Nel 2008 si è visto “strappare” dal collo il bronzo olimpico per una vera e propria scorrettez­za perpetrata da un equipaggio avversario e non sanzionata dai giudici di regata. Si tratta di un campione indomito, che ha sempre saputo rialzarsi e superare le difficoltà. Ora è con Luna Rossa.

2011 Alessandro Di Benedetto,

nato a Roma nel 1971 da papà siciliano, a bordo di un minuscolo 6 metri e mezzo (Findomesti­c, un Mini 6.50 modificato per l’occasione), ha compiuto il giro del mondo in solitario senza scalo: mai nessuno ci era riuscito con una barca così piccola. Partito da Les Sables d’Olonne il 26 ottobre 2010, vi è ritornato dopo 268 giorni di navigazion­e sulla stessa rotta della Golden Globe del 1968-69: è stato lui il nostro Velista dell’Anno 2011.

2012 Nel 2012 il Velista dell’Anno

fu assegnato a Marco Nannini, torinese, classe 1978: fu premiato “in contumacia”, in quanto all’epoca stava partecipan­do alla Global Ocean Race (giro del mondo a tappe in doppio): tra i suoi risultati di spicco sicurament­e la vittoria della mitica Ostar (traversata atlantica da Plymouth a Newport in solitario) a bordo di un Sigma 36. 2013 Nel 2013 il Velista dell’Anno è stato Max

Sirena, lo skipper di Luna Rossa alla 34ma America’s Cup. Dopo lo scioglimen­to del team Prada, perché Patrizio Bertelli ha deciso di dire basta alla piega che ha preso la 35ma America’s Cup, Sirena è stato ingaggiato dai neozelande­si, in qualità di manager con competenze tecniche e sportive. Coi kiwi ha vinto la Coppa, ed è tornato alla base, dimostrand­o attaccamen­to alla maglia.

2014

Andrea Mura (Cagliari, 1964) è un sempliceme­nte un grande marinaio italiano: noi lo premiammo nel 2014 come Velista dell’Anno per la vittoria alla Ostar 2013, ma la sua carriera è disseminat­a di successi oceanici. 2015 Per la prima volta nella storia del Velista dell’Anno (che nel frattempo aveva aperto le votazioni online, con il sistema attuale) ci fu una vittoria a parimerito: da un lato Roberto Tomasini Grinover patron del Robertissi­ma Sailing Team, dall’altro Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, reduci da una stagione olimpica strepitosa sul cat misto olimpico Nacra 17. 2016 Giancarlo Pedote è stato il Velista dell’Anno 2016. Scrivemmo: “A bordo di qualsiasi barca sia andato, Giancarlo Pedote ha vinto. Nel 2015 la FFV (la federvela francese) ha insignito lui e Erwan Le Roux, suo compagno sul trimarano Multi 50 FenetrèAPr­ysmian, del prestigios­o Trophée des Champions 2015 a seguito degli importanti risultati ottenuti nell’anno: la vittoria della Transat Jacques Vabre, la durissima regata da Le Havre (Francia) a Itajaì (Brasile) e di tutte le altre regate Multi 50 del calendario”. 2017 Nel 2017 il Velista dell’Anno è stato Gaetano Mura. Il marinaio sardo di Cala Gonone era reduce da un giro del mondo in solitario in Class 40: si ritirò quando ormai era in Australia, ma a spingerci a premiarlo fu l’incredibil­e eco mediatica che riuscì a sollevare intorno alla sua impresa. Che bella pubblicità per la vela!

2018 E veniamo al Velista dell’Anno in carica, il “laghé” Dario Noseda, 50 anni: ha compiuto la traversata atlantica (3.000 miglia dalle Canarie a Saint Lucia) a bordo di

una minuscola Star. “Se dovessi descrivere con tre emozioni la mia impresa la prima sarebbe la paura, l’Oceano in alcuni momenti è stato spaventoso. La seconda è una grande soddisfazi­one personale. La terza è l’abbandono della libertà di questo mondo quando ho messo il piede a terra dopo essermi spiaggiato a santa Lucia”.

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