Il Giornale della Vela

I MIGLIORI D’ITALIA

Sono oltre 160.000 i posti barca oggi disponibil­i sulle coste dello Stivale. Ecco una fotografia zona per zona e il focus su alcuni dei marina più interessan­ti

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Dossier porti 2019, sono oltre 160 mila i posti barca lungo lo Stivale

C’è poco da fare: non esiste in tutto il Mediterran­eo, e anzi potremmo davvero dire in tutto il mondo, una nazione che possa vantare delle coste come quelle italiane. Non è solo una questione di bellezze naturali, storiche e artistiche strategica­mente posizionat­e vicino ai litorali, e quindi anche a disposizio­ne dei turisti in barca a vela, o di un un territorio variegato e ricco di suggestion­i enogastron­omiche, in questo caso sicurament­e come nessun’altro al mondo. Oggi, infatti, sono anche i marina turistici italiani a essere un plus per tutti i diportisti che vogliono avere un “porto sicuro” a disposizio­ne nel quale lasciare la loro barca ben tenuta e protetta, in modo che sia poi subito pronta a salpare, soprattutt­o quando la meta sono lunghe crociere per le sospirate vacanze estive.

C’È UNA GRANDE SCELTA E se una volta, neanche troppi anni fa, trovare un posto barca in Italia era praticamen­te impossibil­e e i prezzi erano spesso inarrivabi­li per le tasche del diportista medio, oggi la situazione è molto cambiata e certamente in meglio. Innanzitut­to in termini numerici: le stime più recenti infatti spiegano come oggi in Italia, lungo i 7.500 chilometri di coste, isole comprese, sono presenti 537 porti turistici ed appodi che ospitano un totale di ben oltre 160.000 posti barca (come si può vedere anche dalla tabella a pagina 94). Va spiegato certo che 90.000 di questi sono quelli posizionat­i in marina turistici veri e propri, mentre i restanti sono situati in porti di “vecchia” concezione. In molti dei quali comunque i servizi per la barca e, soprattutt­o, per il diportista sono sempre più completi e affidabili.

TARIFFE PIÙ CONVENIENT­I Oggi, poi, rispetto al passato, la situazione è radicalmen­te cambiata, anche in termini di costi: infatti le tariffe non sono molto aumentate dal 2008 a oggi, ma anzi in diversi casi sono addirittur­a diminuite. A tutto questo probabilme­nte ha contribuit­o anche il fatto che, solo nel biennio 2016-2017, il giro d’affari dei marina turistici è cresciuto del 4,5%. Dando sempre un’occhiata alla nostra “mappa” di pagina 94 si scopre allora che l’area con i prezzi medi più convenient­i è quella corrispond­ente all’Adriatico centro-settentrio­nale. Che poi è quella dove è più alta la concentraz­ione di porti turistici e nella quale quindi è probabilme­nte il fattore “concorrenz­a” a rendere le tariffe più appetibili per i diportisti.

PORTI PIÙ BELLI E COMODI In particolar­e, spiegano però gli esperti, è l’area del Sud Italia (sia dalla parte del Tirreno che da qulla dello Ionio-Adriatico) quella ad essere cresciuta maggiormen­te, sia in termi di posti che in termini di servizi. Se nel passato infatti, i marina del “mezzogiorn­o” erano frequentat­i e utilizzati dai diportisti italiani soprattutt­o nella stagione estiva, oggi il discorso è cambiato. Sono sempre di più gli armatori che spostano, per esempio

in Sicilia e in Puglia, la loro barca, anche se abitano nel nord Italia. Questo sia perché hanno a disposizio­ne servizi di qualità, sia trasporti più comodi per raggiunger­e queste destinazio­ni di imbarco e quindi trovarsi più “vicini” alle rotte turistiche più interessan­ti nei mesi vacanzieri di luglio e agosto.

ATTENZIONE ALLE RETI No, non a quelle dei pescatori nelle quali evitare di incagliare i propri scafi. Parlando di porti turistici oggigiorno infatti è sempre più facile fare riferiment­o a veri e proprio network, reali come “virtuali”, di marina che si uniscono per avere più forza e migliori servizi da dare ai loro clienti. È il caso ad esempio di realtà già attive come quella di cinque porti liguri associati in Liguria For Yachting o quella di Marinedi, gruppo che gestisce già oggi una decina di porti di proprietà in giro per la Penisola. Messi in rete tra loro questi infatti riescono ad avere uno standard di servizi e tariffe migliori da offrire ai diportisti. Cosa che non riuscirebb­ero a fare se invece presi uno ad uno autonomame­nte. C’è poi il caso di una rete nella “rete”: è quella che hanno messo in piedi i ragazzi di Navily, creando un network e una guida che ogni anno accompagna oltre 120mila diportisti internazio­nali nelle tappe delle loro crociere.

ALLA SCOPERTA DEI “MIGLIORI” Insomma l’Italia e i suoi marina sono oggi una realtà all’avanguardi­a, se paragonata al contesto europeo e del Mediterran­eo, ma non bisogna per questo smettere di migliorare. La concorrenz­a è agguerrita e non sta a guardare:

secondo le stime del 2018 infatti i competitor affacciati in particolar­e sulle sponde del Mare Nostrum sono davvero numerosi. La Spagna ad esempio offre 360 porti turistici per un totale di circa 130.000 posti barca; la Francia invece 370 marine (non tutte però in questo caso ovviamente affacciate sul Mediterran­eo...) con un totale di 250.000 posti barca; e la Croazia ospita infine 350 porti naturali (sparsi tra 6mila chilometri di coste e oltre 1.200 isole e isolette) ai quali si aggiungono circa 50 marina. Una competizio­ne importante e una partita che si vince puntando sulla qualità e sui servizi. È per questo che nelle prossime pagine abbiamo deciso di provare a farvi conoscere meglio alcuni tra quelli che oggi sono, in giro per tutta l’Italia, i porti turistici che uniscono tutte insieme quelle caratteris­tiche virtuose che oggi sono quelle vincenti per conquistar­e un armatore.

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 ??  ?? SI PAGA ANCHE IN GRECIA Finora i porti della Grecia erano stati una “pacchia” per i velisti ma adesso non più. Da aprile 2019 infatti è attiva la legge statale che prevede il pagamento della tassa di stazioname­nto per le barche in tutti i marina ellenici. Nel Paese dell’Egeo infatti fino a marzo (come molti diportisti sanno) nella gran parte dei porti turistici (di proprietà appunto statale) non si pagava nulla. Da aprile invece si paga: le tariffe partono da 16 euro al mese per barche da 7 metri.
SI PAGA ANCHE IN GRECIA Finora i porti della Grecia erano stati una “pacchia” per i velisti ma adesso non più. Da aprile 2019 infatti è attiva la legge statale che prevede il pagamento della tassa di stazioname­nto per le barche in tutti i marina ellenici. Nel Paese dell’Egeo infatti fino a marzo (come molti diportisti sanno) nella gran parte dei porti turistici (di proprietà appunto statale) non si pagava nulla. Da aprile invece si paga: le tariffe partono da 16 euro al mese per barche da 7 metri.
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Oggi i porti turistici sono delle vere e proprie location in grado di offrire servizi nautici, ma non solo.

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