Il Giornale della Vela

KORNATI passaporto per il paradiso

Arcipelago croato caratteriz­zato dalla natura selvaggia e protetto da un Parco Nazionale, regala ai diportisti una destinazio­ne turistica ricca di fascino in mare e a terra

- di Davide Deponti

Sono poco meno di un centinaio - per l’esattezza 89 -, le isole e gli isolotti che compongono quella che forse è la destinazio­ne nautica più bella di tutta la Croazia, e del Mare Adriatico, ovvero l’arcipelago delle Kornati, in italiano Incoronate. Caratteriz­zate da un paesaggio carsico e fatto di infiniti muretti a secco, selvaggio e ricco di grotte, le Kornati sono da anni - dal 1980 - rigidament­e tutelate nella loro unicità naturale da un Parco Nazionale che comprende tutta la loro superficie che è pari a circa 217 km quadrati. Avvistando­le via mare, vista la particolar­e conformazi­one delle loro coste rocciose, pare però che il numero delle isole sia ancora maggiore: tanto è vero che in Croazia esiste un’antico detto che recita “Quanti i giorni in un anno, tante le isole Incoronate”. Insomma un luogo davvero magico e nel quale sembra davvero che il tempo si sia fermato: una destinazio­ne perfetta sia per una vacanza da fare in piena estate che per una fuga via mare in piena primavera. In entrambi i casi infatti navigando attorno alle splendide Isole Kornati sarà possibile gettare l’ancora in baie e insenature da fiaba, scendere a terra per vi

sitare piccoli borghi di pescatori le cui origini si perdono nella notte dei tempi e ancora ammirare dal ponte della propria imbarcazio­ne le antiche torri di avvistamen­to e le chiese medievali che sono state immancabil­mente costruite con quella stessa pietra che, qui come in nessun altro luogo, ha caratteriz­zato la storia di chi è riuscito a sopravvive­re nonostante l’insidiosit­à e l’asprezza della natura circostant­e. Ma che comprende un mare, delle spiagge e delle cale che hanno pochi uguali per bellezza in tutto il resto del Mediterran­eo..

TRA BAIE E CALE DA SOGNO

Un vero paradiso insomma che è possibile, anzi semplice, visitare via mare e in barca a vela. Basta pagare, prima di entrare nell’area del Parco, la tassa d’ingresso (si paga in base alla lunghezza della barca: tutte le info aggiornate si trovano sul sito ufficiale della riserva naturale np-kornati.hr) e subito si può fare rotta tra le Kornati per godere dello spettacolo selvaggio e unico dell’arcipelago che geografica­mente appartiene alla regione croata della Dalmazia. Vi assicuriam­o che è una spesa che vale assolutame­nte di essere fatta. Oltre a ciò poi è bene sapere che nel Parco delle Incoronate anche la sosta è assoggetta­ta a delle norme che limitano l’ormeggio notturno a ben precisi luoghi: a partire dal 2003 infatti si trovano delle zone con gavitelli che sono gestiti di norma dai pescatori locali e ai quali si può ormeggiare gratuitame­nte (sempre seguendo le procedure descritte sul sito web ufficiale).

Navigando così finalmente tra le acque che circondano le isole Kornati, si fa in fretta a scoprire come la bellezza della natura selvaggia di queste isole assume quasi dappertutt­o toni sfolgorant­i. La vegetazion­e è quasi del tutto assente: solo erba e piante di salvia punteggian­o le chiare coste e, quando fioriscono, in primavera, ammantano le isole di un tono violaceo davvero romantico. Seguendo la costa della più grande isola di Kornati verso sud si imbocca il vero e proprio Kornatski Canal, uno stretto budello che separa l’isola principale e le isolette più piccole. Lungo una decina di miglia e largo mai più di mezzo miglio, è meraviglio­so da percorrere a vela soprattutt­o quando soffia con un maestrale sostenuto. La prima isoletta che si incontra andando proprio facendo vela verso sud, e segnalata dalla presenza delle rovine di un fortilizio medievale veneziano e di una piccola chiesetta, è Levrnaca. Proprio qui, in fondo a una profonda insenatura, si trova una spiaggia di ciottoli davanti alla quale si può gettare l’ancora per godersi la meraviglia solitaria delle Incoronate. Continuand­o la rotta in direzione sud, si raggiunge quindi la piccola isola di Lavsa, rotondeggi­ante e caratteriz­zata da una vasta laguna centrale poco profonda che ricorda quelle che si ammirano tra gli atolli del Pacifico. Raggiungen­do invece l’estremo sud della grande Kornati si scopre l’ampia baia di Opat, mentre risalendo lungo la costa orientale ci si può fermare nella piccola cala di Stiniva.

Disabitata pressoché tutto l’anno e profonda, contiene nella sua parte finale una deliziosa spiaggetta perfetta per fare il bagno. Un altra bella baia nella quale si può gettare l’ancora per godere della natura selvaggia delle Incoronate è quella di Sipnate che si incontra navigando verso sud lungo la costa occidental­e di Kornati, l’isola maggiore, in prossimità dello stretto fra questa e l’isoletta di Silo Veli. Ancora più a sud, oltrepassa­to il Kornatski Kanal, stretto budello tra l’isola principale e le isolette minori, si ritrova invece la minuscola ma bellissima cala di Levrnaca. Ancora un miglio più a sud, sempre lungo la costa della maggiore Kornati, si raggiunge quindi la rada di Striznja, gradevole approdo perfetto per una sosta durante la navigazion­e. Altre 4 miglia più a sud ecco che, a ridosso dell’isolotto di Koritnjac, si raggiunge la magnifica insenatura di Lopatica, cala che ha anche la particolar­ità di essere sempre riparata quando soffia la bora.

NON SOLO MARE...

Se tra le isole Kornati è bellissimo navigare e godere i panorami selvaggi dell’arcipelago dal ponte della propria imbarcazio­ne, spesso vale anche la pena di scendere a terra. Anche se sulla maggior parte delle isole infatti la vegetazion­e non è certo lussureggi­ante, passeggiar­e in questo ambiente naturale selvaggio e affascinan­te è comunque un’esperienza magica. Ad esempio, stando alla fonda nella piccola rada di Striznja o in un’altra delle baiette della parte sud dell’isola più grande dell’arcipelago, si può scendere a terra per compiere un’escursione a piedi lungo il segnalato sentiero che raggiunge la cima del Monte Melina. È il più elevato dell’isola principale dell’arcipelago con i suoi 237 metri di altezza e dalla sua cima si gode un panorama ineguaglia­bile sull’arcipelago stesso oltre che sulla vicina isola di Murter.

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 ??  ?? 1. Due insenature “gemelle” si fronteggia­no sulla costa meridional­e dell’Isola Kornati. Anche in estate la presenza di barche e turisti è limitata dal Parco Naturale. 2. A terra si trova qualche sperduto ma ottimo ristorante di pesce come la Konoba Opat (tel. 0385.912247878). 3. La parte meridional­e di Dugi Otok - “isola lunga” - fa parte della riserva delle Kornati. 4. Navigando in cerca di baie solitarie attorno alla frastaglia­ta costa meridional­e di Dugi Otok.
1. Due insenature “gemelle” si fronteggia­no sulla costa meridional­e dell’Isola Kornati. Anche in estate la presenza di barche e turisti è limitata dal Parco Naturale. 2. A terra si trova qualche sperduto ma ottimo ristorante di pesce come la Konoba Opat (tel. 0385.912247878). 3. La parte meridional­e di Dugi Otok - “isola lunga” - fa parte della riserva delle Kornati. 4. Navigando in cerca di baie solitarie attorno alla frastaglia­ta costa meridional­e di Dugi Otok.
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